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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it
CSV Lombardia

da www.csvlombardia.it
@Riproduzione Riservata del 05 maggio 2022

Quale il ruolo dell’arte nei processi di sviluppo di comunità?

Cos’hanno a che fare l’allestimento di uno spazio, la creazione di un’opera collettiva, la preparazione di un’azione teatrale o la lettura condivisa di un libro con i bisogni e le urgenze dell’azione sociale?

Giovedì 12 maggio alle 18,  Centro Servizi Formazione e CSV Lombardia Sud offrono un seminario online per aprire una riflessione su come i linguaggi artistici e le pratiche culturali possano facilitare processi di partecipazione e inclusione. Qui il manifesto (31 download) .

Accesso diretto su ZOOM senza prenotazione bit.ly/seminariointrecci

Alice Bescapè, attrice e formatrice, proporrà una lettura degli intrecci fra processi artistici e comunità, di come le esperienze culturali possano attivare partecipazione, promuovendo valori delle associazioni e aprendo lo sguardo a possibilità di condivisione e collaborazione.

Proposta realizzata nell’ambito del progetto Fare #Bene Comune e nell’ambito de la Trama dei Diritti.

La Trama dei Diritti, promossa da CSV Lombardia Sud, è uno spazio culturale aperto a tutte le organizzazioni che si riconoscono come parte di un sistema di enti e realtà impegnate nella costruzione della cultura dei diritti, attraverso un approccio integrato indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Per informazioni: 366 645 6069

CSV Lombardia

da www.csvlombardia.it
@Riproduzione Riservata del 05 maggio 2022

Potrebbe essere un'immagine raffigurante ‎il seguente testo "‎IL PROGRAMMA E' ONLINE! _hط BAMBInFESTIVAL! costruiamo la pace dal 20 al 29 MAGGIO 2022 Pavia e dintorni XIII edizione www.bambinfestival.org Tutte Tueeiee iniziative sono ad ngresso gratuito‎"‎

BambInFestival sta per tornare! Vuoi partecipare rendendolo ancora più bello?

Diventa volontario!

Dal 20 al 29 maggio torna BambInFestival, il primo festival di Pavia interamente dedicato ai diritti delle bambine e dei bambini!
Il festival anima la città dal 2010 con la collaborazione di tanti Enti del territorio, proponendo eventi, iniziative, spettacoli e laboratori gratuiti dedicati ai bambini e alle famiglie.

Hai un po’ di tempo libero e ti piacerebbe dedicarlo a rendere ancora più bella questa esperienza per tutti i bambini che parteciperanno?

Diventa volontario* e supporta gli Enti nell’accoglienza dei piccoli partecipanti!

 LEGGI il catalogo (19 download)  delle iniziative per cui si cercano volontari e

COMPILA questo modulo on line [https://bit.ly/volbbf22ENTRO GIOVEDÌ 12 MAGGIO comunicandoci le tue disponibilità: ti ricontatteremo per invitarti all’incontro informativo.

*BambInFestival può accogliere volontari dai 18 anni in su!

da www.vogheranews.it
@Riproduzione Riservata del 09 maggio 2022

PAVIA – Il concorso “Viaggio alla scoperta delle radiazioni” avviato nelle scuole superiori pavesi dal CNAO Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è giunto alla conclusione.

Il concorso, che ha coinvolto complessivamente 11 scuole superiori di Pavia, Vigevano e Voghera, ha visto i ragazzi realizzare video, immagini, progetti 3D, blog con l’obiettivo di esprimere la loro idea su potenziali impieghi delle radiazioni.

Prima classificata è la 4a L del Liceo Scientifico Niccolò Copernico di Pavia. Nel loro progetto gli studenti pavesi hanno avanzato l’ipotesi di applicazione della PET (tomografia a emissione di positroni) al monitoraggio della salute delle piante e al rilevamento di gas e liquidi presenti nelle tubazioni.

Seconda classificato la 5a Biotecnologie Sanitarie dell’I.T.A.S. Carlo Gallini di Voghera (nella foto gli studenti insieme a Athina Kourkoumeli Charalampidi dell’INFN). L’idea alla basa del progetto degli studenti iriensi è l’utilizzo delle radiazioni a basso dosaggio per stimolare la rigenerazione cellulare epatica nell’ambito del trattamento dei tumori al fegato

Terza classificata infine la classe 4a I del Liceo Scientifico Niccolò Copernico di Pavia. Il loro progetto ipotizza la creazione di una tecnologia che consenta di realizzare la fusione nucleare nello spazio.

L’iniziativa fa parte del più ampio progetto INSpIRIT, finanziato da Regione Lombardia, grazie al quale CNAO potrà realizzare, all’interno del suo acceleratore di particelle, una nuova sorgente in grado di produrre nuove specie ioniche come l’ossigeno, il litio e l’elio, i cui atomi saranno utilizzati per sperimentazione clinica e tecnologica.

da www.vogheranews.it
@Riproduzione Riservata del 09 maggio 2022

VOGHERA – Nella serata del 6 maggio, presso la sede del Liceo Galilei di Voghera (sezione Grattoni), si è tenuta la Notte Nazionale del Liceo Classico, durante la quale sono stati premiati i vincitori del concorso letterario “Severino”, ma anche coloro che hanno ricevuto una menzione speciale per il loro elaborato. La prova, aperta a tutte le scuole medie dell’Oltrepò e svoltasi nelle aule del Grattoni l’8 marzo scorso, consisteva nella scrittura di un testo narrativo a partire da un incipit scelto tra quelli proposti da una commissione di docenti del liceo ospitante. Il concorso è stato accolto con entusiasmo dalle scuole, che hanno partecipato con ben 175 elaborati. Al primo posto si è classificata Irene Ghisoni, alunna della Classe 3Bc del plesso di Casei Gerola che afferisce all’Istituto comprensivo Sandro Pertini di Voghera. La consegna del premio è stata preceduta dalla lettura del suo tema, un momento molto emozionante sia per la ragazza, presente in prima fila, sia per i suoi genitori. La Dirigente scolastica del Liceo Galilei, dottoressa Sabina Depaoli, si è complimentata con Irene, ma anche con tutti gli altri ragazzi dell’Istituto Pertini che sono stati citati con menzioni speciali: Anna Tizzoni (3As), Martina Costante (3C), Giorgia Gabetta (3G) e Federica Micheli (3G). Ad accompagnare i ragazzi vi erano anche le professoresse di Italiano Caterina Alpeggiani e Nabila Vicini, che hanno assistito, orgogliose, alla premiazione dei loro allievi. Il premio consiste in una selezione di libri, in aggiunta a un attestato e a una copia del giornalino scolastico dal titolo, per l’appunto, “Il Severino”. 

Erano presenti alla premiazione molti altri studenti dell’Istituto Pertini: questo dimostra come, in una società come la nostra, la cultura attragga ancora moltissime persone, soprattutto giovani, come giovani sono gli studenti del liceo classico che hanno accolto e premiato gli alunni delle scuole medie. La cultura e la condivisione della cultura hanno ancora un valore e ragazzi come Irene e gli altri che hanno ottenuto ottimi risultati o hanno anche solo deciso di partecipare e mettersi alla prova, sono un segnale incoraggiante per il mondo della scuola. 

«Ringrazio le docenti del mio Istituto che hanno accolto con serietà e passione la sfida letteraria lanciata dal Liceo Galilei, riuscendo a coinvolgere e a motivare numerosi alunni, ringrazio le famiglie che li hanno sostenuti e affiancati in questa nuova esperienza, ma soprattutto ringrazio la Dirigente e i docenti del Liceo ospitante, per lo stimolo di collaborazione che ci hanno offerto e per la valorizzazione dei piccoli talenti presenti nelle nostre scuole», ha commentato la Dirigente Scolastica Maria Teresa Lopez, ricordando come il concorso abbia visto la partecipazione dei tre plessi di Scuola Secondaria del Pertini: Pascoli, Don Orione e Casei Gerola.

Nell' immagine: un momento della cerimonia di premiazione nell’Aula Magna del Liceo Galilei, sezione Grattoni; la vincitrice Irene Ghisoni con la sua insegnante prof.ssa Nabila Vicini.

di Sabrina Del Fico
da www.greenme.it
@Riproduzione Riservata del 07 maggio 2022

Durante l'adolescenza, il cervello dei nostri figli si "apre" all'ascolto di voci al di fuori del contesto familiare, come dimostrato da questo studio.-

Chi ha un figlio adolescente conosce bene questa sensazione: alle volte sembra proprio di parlare con un muro! Tuttavia, a quanto pare, non si tratterebbe solo di una percezione dei genitori, ma questo fenomeno avrebbe, stando a un nuovo studio,  un vero e proprio fondamento scientifico. A partire dai 13 anni, infatti,  i ragazzini perdono “l’attaccamento” con la voce materna e iniziano a sintonizzarsi più spesso su voci sconosciute – un modo per separarsi dai genitori e integrarsi al di fuori dell’ambiente familiare.

Questo cambiamento nella percezione della voce dei genitori da parte del cervello degli adolescenti è stato dimostrato da uno studio condotto dalla Stanford School of Medicine, che ha analizzato scansioni cerebrali funzionali per dimostrare in che modo gli adolescenti iniziano a distaccarsi dalla famiglia e dalla voce di mamma e papà.

Come spiegano gli autori dello studio, fin da quando è nella pancia della mamma il bambino si “sintonizza” sulla voce materna e questa connessione dura per tutta l’infanzia. Tuttavia, raggiunta la fase dell’adolescenza, il ragazzo diventa sempre più attratto dalle voci di amici e compagni di scuola e anche il suo cervello dimostra una maggiore sensibilità a voci di persone che non appartengono al nucleo familiare.

La sensibilità alla voce materna non si perde, visto che il cervello degli adolescenti risulta più ricettivo a tutte le voci rispetto ad un cervello più giovane che si concentra quasi esclusivamente sulla voce dei genitori (in particolare, su quella della madre). L’allargamento dell’attenzione a nuove voci è normale, secondo i ricercatori, e fa parte del naturale processo di crescita.

Sappiamo che il bambino diventa indipendente, a un certo punto della crescita, e ipotizziamo che questo debba essere accelerato da un segnale biologico sottostante – spiega il professor Vinod Menon, fra gli autori dello studio. – Abbiamo scoperto che esiste un segnale che aiuta gli adolescenti a interagire con il mondo e a formare connessioni che consentano loro di essere socialmente esperti al di fuori delle loro famiglie.

Stando ai risultati dello studio, la voce della mamma innescherebbe una serie di risposte uniche nel cervello dei bambini di età inferiore ai 13 anni (come già dimostrato anche da un’altra ricerca condotta nel 2016) e attiverebbe aree cerebrali non attivate dallo stimolo di altre voci – compresi i centri di ricompensa e quelli di elaborazione delle emozioni e dei ricordi. È attraverso la voce della mamma che il bambino conosce il mondo e sviluppa il proprio linguaggio.

L’esperimento

Lo studio è stato condotto su alcuni adolescenti di età compresa fra i 13 e i 16 anni, tutti con un quoziente intellettivo superiore a 80 e senza particolari problemi neurologici o psichiatrici. Tutti i partecipanti sono stati cresciuti dalle rispettive madri biologiche con le quali ancora vivono.

Ai ragazzi sono state fatte ascoltare alcune registrazioni, fatte sia dalle rispettive madri che da donne sconosciute: in entrambi i casi, si trattava di brevi sequenze di parole prive di significato – in modo che il cervello dei ragazzi non rispondesse al significato o al contenuto emotivo dell’input audio. Ogni adolescente ha ascoltato diversi audio, sia della propria madre che delle donne sconosciute, in ordine del tutto casuale.

Proprio come accade per i bambini più piccoli, gli adolescenti hanno riconosciuto la voce materna quasi in tutte le occasioni (97% delle volte). Tuttavia, l’analisi fatta con la risonanza magnetica ha messo in evidenza come tutte le voci, sia quella materna che quelle sconosciute, hanno suscitato l’attivazione delle stesse regioni del cervello, diversamente da quanto avviene per i bambini più piccoli che risultano essere maggiormente sensibili alla voce della mamma.

da www.cataniatoday.it
@Riproduzione Riservata del 07 maggio 2022

I supereroi preferiti hanno fatto loro una visita a sorpresa per portare alcuni doni in collaborazione con Abio Catania, scendendo dal tetto dell’ospedale dove i piccoli sono ricoverati per combattere la più importante delle loro battaglie: quella contro la malattia.-

Sono stati i supereroi e le supereroine tra cui Capitan Marvel, Capitan America, Spiderman, Ironman e Hulk a rendere indimenticabile la mattinata di oggi, ai piccoli pazienti dei reparti della Clinica Pediatrica e della Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania guidata da Gaetano Sirna. I loro Supereroi preferiti, infatti, hanno fatto loro una visita a sorpresa per portare alcuni doni in collaborazione con Abio Catania, scendendo dal tetto dell’ospedale dove i piccoli sono ricoverati per combattere la più importante delle loro battaglie: quella contro la malattia.

A travestirsi per regalare una giornata di svago ai bambini ricoverati sono stati i volontari dell’Associazione senza fini di lucro Sea “SuperEroiAcrobatici”, fondata da Anna Marras. Abio Catania, Associazione per il Bambino in Ospedale Odv, è stata fondata nel 1994 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale. Abio Catania Odv aderisce a Fondazione Abio Italia Onlus. Dal 1994 i volontari ABIO si occupano di sostenere e accogliere, presso i reparti di pediatria del presidio “Gaspare Rodolico” e di altri ospedali di Catania, bambini e famiglie, al fine di attenuare i fattori di rischio derivanti dall’ingresso in una struttura ospedaliera.

“Quello che desideriamo trasmettere con forza è un messaggio di incoraggiamento e di speranza ai bambini e alle loro famiglie» - racconta Anna – “Vogliamo che sentano nascere dentro di loro quella forza che hanno i loro supereroi preferiti, che si sentano invincibili proprio nel momento più difficile della loro vita. Per ogni bambino che incontriamo, che salutiamo dalla finestra o che abbracciamo in reparto, il messaggio che condividiamo è uno solo: “Tu sei un supereroe! Non mollare!”.

A questo scopo Anna Marras, che spesso è protagonista delle calate dei Super Eroi Sea, vestendo i panni di Capitan Marvel, accoglie sempre con gioia gli inviti che arrivano all’associazione da tutti gli ospedali italiani. “Siamo felicissimi di collaborare con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico” di Catania e con Abio Catania Odv per portare ai piccoli pazienti una giornata di sorrisi”, ha dichiarato Marras. “Il progetto dei SuperEroiAcrobatici nasce proprio per questa ragione, perché per noi non c’è niente di più bello al mondo del sorriso di un bambino”.

Il presidente di Abio Catania, Andrea Di Cataldo, giudica questa iniziativa un segnale importante in quanto “la lunga emergenza pandemica ha tenuto i nostri volontari lontano dai reparti e nell’impossibilità di portare il gioco e l’allegria consueta ai piccoli pazienti e alle loro famiglie. Anche se non abbiamo mai smesso di essere vicini alle strutture e all’esigenze dei pazienti pediatrici, l’iniziativa con Sea rappresenta un ulteriore segno di ripartenza…come a dire che oltre a Capitan America e Spiderman anche i nostri volontari senza mantello ma con il camice azzurro stanno per tornare nei reparti”.

di Giulia Martinelli

da www.citttànuova.it
@Riproduzione Riservata del 07 maggio 2022

Fino al 27 maggio alcuni attori famosi di cinema e tv entreranno nei reparti pediatrici di Roma, Firenze, Genova, Napoli e Trieste per leggere le favole ai piccoli pazienti.-

C'era una volta

È partita il 29 aprile da Roma e proseguirà fino al 27 maggio la rassegna di lettura C’era una volta, iniziativa promossa dalla Fondazione De Sanctis, in collaborazione con l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani, che porterà alcuni tra gli attori più famosi del grande e del piccolo schermo all’interno degli ospedali pediatrici di tutta Italia. La staffetta è iniziata presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che ha ospitato le prime letture grazie alla partecipazione di Raoul Bova, Paolo Calabresi, Cristiana Capotondi, Matilda De Angelis, Giorgio Pasotti, Pif e Benedetta Porcaroli.

Gli attori si sono seduti tra i più piccoli, che con sguardi emozionati, si sono lasciati trasportare nel mondo di “Pinocchio”, de “La lepre e la tartaruga”, nelle avventure di “Giacomino e il fagiolo magico”, per poi sognare con “Raperonzolo”. E così si continuerà per i prossimi venerdì del mese: il 13 maggio l’appuntamento è all’Istituto Giannina Gaslini di Genovail 20 maggio al Santobono-Pausilipon di Napoli e il 27 maggio all‘Irccs materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, dove si alterneranno Donatella Finocchiaro, Laura Morante, Paolo Briguglia, Francesco Montanari e Filippo Nigro, mentre altri attori hanno prestato la loro voce, intervenendo in video, tra loro Valerio Aprea, Alessio Boni, Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Francesco Pannofino, Alessandro Preziosi, Claudio Santamaria e Pietro Sermonti.

Tutti i bambini hanno diritto alle favole, a poter sognare ed evadere entrando in un mondo fantastico e questo vale forse ancora di più se si parla di bambini che purtroppo, per motivi di salute, sono costretti a vivere in ospedale per lunghi periodi. Per questo la rassegna è pensata per i più piccoli, non mancheranno le favole più conosciute come: Cappuccetto rosso, Il Gatto con gli stivali, La cicala e la formica, la Sirenetta e tante altre.

L’obiettivo è di accompagnare i piccoli pazienti in un mondo fatto di magia, supereroi, personaggi coraggiosi, storie di amicizia e avventura che porteranno un po’ di sollievo e magari di speranza ma soprattutto che potranno allontanare la mente, almeno per un po’, dalla difficoltà di dover affrontare una malattia. «Leggere una storia è un gesto d’amore – ha sottolineato Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù –, un racconto ad alta voce offre ai più piccoli la possibilità di sperimentare sentimenti, di conoscere emozioni, di superare le paure».

da www.famigliaristiana.it
@Riproduzione Riservata del 08 maggio 2022

Papa Francesco invita i fedeli a pregare “ogni giorno” per la fine del conflitto in Ucraina. Il conflitto “è una insensata sciagura, una pazzia” ha continuato il pontefice, che durante la catechesi si è soffermato sul tema dell’ascolto: “Significa disponibilità, docilità, tempo dedicato al dialogo. L'augurio a pregare per tutte le mamme, "anche quelle che non ci sono più".-

Durante il Regina Coeli Francesco invita i fedeli a pregare “ogni giorno” per la pace in Ucraina e aggiunge: “Le armi non la portano mai”. La guerra in Ucraina “è una insensata sciagura, una pazzia” ha continuato il pontefice, che durante la catechesi si è soffermato sul tema dell’ascolto: “Ascolto significa disponibilità, docilità, tempo dedicato al dialogo. Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa. Quanta fatica si fa ad ascoltarsi! In famiglia, a scuola, al lavoro, persino nella Chiesa! Ma per il Signore anzitutto occorre ascoltare. Lui è la Parola del Padre e il cristiano è figlio dell’ascolto, chiamato a vivere con la Parola di Dio a portata di mano”. In conclusione un pensiero per tutte le mamme: "In tanti Paesi si celebra la festa della mamma. Un applauso alle mamme, anche quelle che non sono più qui con noi ma vivono nei nostri cuori. Per tutte le mamme il nostro affetto e il nostro augurio". 

Di seguito il testo integrale delle parole del Papa alla regina del Regina Coeli:

Il Vangelo della Liturgia di oggi ci parla del legame che c’è tra il Signore e ciascuno di noi (cfr Gv 10,27-30). Per farlo, Gesù utilizza un’immagine tenera, un’immagine bella, quella del pastore che sta con le pecore. E la spiega con tre verbi: «Le mie pecore – dice Gesù – ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono» (v.27). Tre verbi: ascoltare, conoscere, seguire. Vediamo questi tre verbi.

Anzitutto le pecore ascoltano la voce del pastore. L’iniziativa viene sempre dal Signore; tutto parte dalla sua grazia: è Lui che ci chiama alla comunione con Lui. Ma questa comunione nasce se noi ci apriamo all’ascolto; se rimaniamo sordi non ci può dare questa comunione. Aprirsi all’ascolto perché ascoltare significa disponibilità, significa docilità, significa tempo dedicato al dialogo. Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa, anzi quante volte due persone stanno parlando e una non aspetta che l’altra finisca il pensiero, la taglia a metà cammino, risponde… Ma se non la si lascia parlare, non c’è ascolto. Questo è un male del nostro tempo. Oggi siamo travolti dalle parole, dalla fretta di dover sempre dire qualcosa, abbiamo paura del silenzio. Quanta fatica si fa ad ascoltarsi! Ascoltarsi fino alla fine, lasciare che l’altro si esprima, ascoltarsi in famiglia, ascoltarsi a scuola, ascoltarsi al lavoro, e persino nella Chiesa! Ma per il Signore anzitutto occorre ascoltare. Lui è la Parola del Padre e il cristiano è figlio dell’ascolto, chiamato a vivere con la Parola di Dio a portata di mano. Chiediamoci oggi se siamo figli dell’ascolto, se troviamo tempo per la Parola di Dio, se diamo spazio e attenzione ai fratelli e alle sorelle. Se sappiamo ascoltare fino a che l’altro si possa esprimere fino alla fine, senza tagliare il suo discorso. Chi ascolta gli altri, sa ascoltare anche il Signore, e viceversa. E sperimenta una cosa molto bella, cioè che il Signore stesso ascolta: ci ascolta quando lo preghiamo, quando ci confidiamo con Lui, quando lo invochiamo.

Ascoltare Gesù diventa così la via per scoprire che Egli ci conosce. Ecco il secondo verbo, che riguarda il buon pastore: Egli conosce le sue pecore. Ma ciò non significa solo che sa molte cose su di noi: conoscere in senso biblico vuol dire anche amare. Vuol dire che il Signore, mentre “ci legge dentro”, ci vuole bene, non ci condanna. Se lo ascoltiamo, scopriamo questo, che il Signore ci ama. La via per scoprire l’amore del Signore è ascoltarlo. Allora il rapporto con Lui non sarà più impersonale, freddo o di facciata. Gesù cerca una calda amicizia, una confidenza, un’intimità. Vuole donarci una conoscenza nuova e meravigliosa: quella di saperci sempre amati da Lui e quindi mai lasciati soli a noi stessi. Stando con il buon pastore si vive l’esperienza di cui parla il Salmo: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me» (Sal 23,4). Soprattutto nelle sofferenze, nelle fatiche, nelle crisi che sono il buio: Lui ci sostiene attraversandole con noi. E così, proprio nelle situazioni difficili, possiamo scoprire di essere conosciuti e amati dal Signore. Chiediamoci allora: io mi lascio conoscere dal Signore? Gli faccio spazio nella mia vita, gli porto quello che vivo? E, dopo tante volte in cui ho sperimentato la sua vicinanza, la sua compassione, la sua tenerezza, che idea ho io del Signore? Il Signore è vicino, il Signore è buon pastore.

Infine, il terzo verbo: le pecore che ascoltano e si scoprono conosciute seguono: ascoltano, si sentono conosciute dal Signore e seguono il Signore, che èil loro pastore. E chi segue Cristo, che cosa fa? Va dove va Lui, sulla stessa strada, nella stessa direzione. Va a cercare chi è perduto (cfr Lc 15,4), si interessa di chi è lontano, prende a cuore la situazione di chi soffre, sa piangere con chi piange, tende la mano al prossimo, se lo carica sulle spalle. E io? Mi lascio solo amare da Gesù e dal lasciarci amare passo ad amarlo, all’imitarlo? La Vergine Santa ci aiuti ad ascoltare Cristo a conoscerlo sempre di più e seguirlo sulla via del servizio.

Cari fratelli e sorelle,

ieri a San Ramón (Perù) è stata beatificata María Agostina Rivas López, detta Aguchita, religiosa della Congregazione di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore, uccisa in odio alla fede nel 1990. Questa eroica missionaria, pur sapendo di rischiare la vita, è sempre rimasta vicina ai poveri, specialmente alle donne indigene e contadine, testimoniando il Vangelo della giustizia e della pace. Il suo esempio possa suscitare in tutti il desiderio di servire Cristo con fedeltà e coraggio. Un applauso alla nuova Beata.

Si celebra oggi la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che ha per tema «Chiamati a edificare la famiglia umana». In ogni Continente, le comunità cristiane invocano dal Signore il dono delle vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata, alla scelta missionaria e al matrimonio. Questa è la giornata in cui sentirci tutti, in quanto battezzati, chiamati a seguire Gesù, a dirgli di sì, a imitarlo per scoprire la gioia di dare la vita, di servire con gioia e slancio il Vangelo. In questo contesto, desidero formulare i miei auguri ai nuovi presbiteri della diocesi di Roma, che sono stati ordinati questa mattina nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

Proprio in quest’ora tanti fedeli si stringono intorno alla venerata Immagine di Maria nel Santuario di Pompei, per rivolgerle la Supplica sgorgata dal cuore del Beato Bartolo Longo. Spiritualmente inginocchiato davanti alla Vergine, le affido l’ardente desiderio di pace di tante popolazioni che in varie parti del mondo soffrono l’insensata sciagura della guerra. Alla Vergine Santa presento in particolare le sofferenze e le lacrime del popolo ucraino. Di fronte alla pazzia della guerra, continuiamo, per favore, a pregare ogni giorno il Rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle Nazioni, perché non perdano “il fiuto della gente”, che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano, mai.

Preghiamo anche per le vittime dell’esplosione avvenuta in un grande albergo della capitale di Cuba, L’Avana. Cristo Risorto le guidi alla casa del Padre e doni conforto ai famigliari.

Saluto tutti voi, romani e pellegrini dell’Italia e di tanti Paesi. In particolare, saluto i fedeli degli Stati Uniti d’America, della Polonia e della diocesi di Nantes (Francia). Saluto la Famiglia Passionista, che celebra il Giubileo del terzo centenario di fondazione; i malati di fibromialgia, che auspico ricevano la necessaria assistenza; come pure i fedeli di Napoli, Pomigliano d’Arco, Reggio Calabria e Foggia, i ragazzi della Cresima di Zogno (Bergamo) e quelli di San Ferdinando in Roma. Un saluto speciale al gruppo di rifugiati ucraini e alle famiglie che li ospitano a Macchie presso Perugia. Saluto anche i responsabili della Comunità di S. Egidio dell’America latina.

Oggi, in tanti Paesi, si celebra la Festa della mamma. Ricordiamo con affetto le nostre mamme – un applauso alle mamme – anche quelle che non sono più con noi quaggiù, ma vivono nei nostri cuori. Per tutte le mamme è la nostra preghiera, il nostro affetto, il nostro augurio.

Buona domenica a tutti voi! Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.

di Antonio Maria Mira, Polistena ( Reggio Calabria)
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 08 maggio 2022

La “Comunità Luigi Monti” ospita 96 bambini ucraini provenienti da Bucha e Irpin. Una ospitalità che si basa solo sul volontariato e che ora ha bisogno dell’aiuto di tutti.-

Polistena, la sfida dell'accoglienza: «Qui i piccoli corrono in bici felici»

Sono complessivamente più di 110mila (per l’esattezza 110.133) le persone in fuga dall’Ucraina e arrivate finora in Italia da quando è scoppiata la guerra lo scorso 24 febbraio. Si tratta perlopiù di donne (57.266) e minori (38.088). Sono questi gli ultimi dati diffusi ieri dal Viminale, precisando che rispetto al giorno prima l’incremento è stato di 808 ingressi. Dei profughi arrivati, circa 10mila sono accolti da Caritas Italiana, ha detto ieri Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione, nel corso di un convegno sul tema welfare locale e accoglienza che si è svolto oggi nella sala consiliare del Comune di Portici, in provincia di Napoli. Intanto si moltiplicano sul territorio le storie di accoglienza e integrazione. Come gli oltre 100 profughi ospitati in Toscana, che ieri, con le pettorine della Fondazione degli Angeli del Bello e con le bandiere dell’Ucraina, hanno preso parte all’iniziativa “Grazie Firenze” al piazzale Michelangelo: armati di raccattino e sacchi per differenziare i rifiuti, i profughi hanno voluto così ringraziare la città per la sua accoglienza con un gesto simbolico.

Alcuni bambini corrono in bicicletta tra i vialetti, altri giocano col Lego. Uno di loro mostra sorridendo due 'blocchetti', uno col bianco, rosso e verde del tricolore italiano, l’altro con l’azzurro e il giallo della bandiera ucraina. Siamo nella “Comunità Luigi Monti” di Polistena gestita dai Padri Concezionisti. Come abbiamo scritto il 27 aprile, ospita 96 bambini ucraini e 7 accompagnatrici provenienti dalle città devastate di Bucha e Irpin. Siamo andati a trovarli, parlando con gli operatori e toccando con mano la solidarietà della cittadina calabrese. Mentre osserviamo bambini e ragazzi, arriva un signore con una busta piena di uova. «Sono fresche, raccolte oggi, sono per i bambini». Poi due ragazzi arrivano con alcuni vassoi di dolci ed è un vero e proprio assalto. Anche le biciclette con le quali i bambini corrono nei vialetti, sono dono di tanti cittadini.

«Questa partecipazione è stata davvero un’emozione indescrivibile – ci dice Rita Gerace, coordinatrice della Comunità –. C’è stata una risposta eccezionale di umanità. Pensi che quando sono arrivati i letti a castello per i bambini, c’erano quaranta persone per scaricare». Domenica 1 maggio è venuta la banda del paese. Ci fanno vedere il video mentre suona l’inno ucraino, coi bambini che cantano mettendo la mano sul cuore. Gli operatori ci raccontano i primi giorni. «Hanno visto la luce do- po giorni nei sotterranei. La prima cosa che hanno chiesto è stato di dormire. Ma poi hanno chiesto giocattoli e si sono arrampicati sugli alberi. E si sono messi a giocare a pallone come tutti i bambini ».

Già, come tutti. «Alcuni sono arrivati senza nulla, solo con un piccolo zainetto. Un bambino molto piccolo ha messo nello zainetto un’arancia e un limone, raccolte dalle nostre piante, per loro sono quasi un lusso. Anche altre cose che per noi costano pochissimo. Una delle mamme quando abbiamo proposto di fare pasta e ceci ci ha detto “costa troppo, mettiamo i fagioli”». I bambini hanno voglia di fare. Così quando hanno visto dipingere i ragazzi calabresi ospiti della Comunità, hanno chiesto di farlo anche loro. Hanno disegnato la bandiera ucraina, cuori colorati, hanno dipinto con le mani, ma non hanno realizzato immagini di guerra. Eppure «hanno visto morti, violenze, distruzioni ma non ne parlano».

Anche se alcune reazioni sono un chiaro sintomo di quello che hanno vissuto. «Con il Lego costruiscono soprattutto case. E certo non è un caso…Un bambino piccolo si è fatto male a un dito e quando ha visto il sangue ha cominciato a tremare. I più grandi hanno crisi d’ansia». Rita ci racconta due storie. «Una ragazza di 17 anni mi ha detto: “Io avevo tutto, andavo dal parrucchiere, mi facevo le unghie, ora non più”. È come se avessero perso la normalità. Un’altra ragazzina porta un cappello e non lo toglie mai. È del fratello militare. È come sentirlo vicino ». Anche per questo sono subito iniziati i colloqui con la psicologa, come chiesto esplicitamente dal console ucraino. Ma a vederli giocare sembrano sereni.

«Hanno chiesto di andare a scuola. Stiamo cercando di capire in quali classi inserirli, altrimenti come uditori». Un forte aiuto è arrivato dai ragazzi e bambini calabresi ospiti della Comunità. «C’è una coabitazione bellissima. Sono diventati aiutanti, giocano con loro, traducono col cellulare». Diversa la reazione delle accompagnatrici, alcune mamme dei bambini. «Piangono sia per la tristezza che per liberazione, così scaricano la tensione». Mentre i bambini lo fanno correndo in bici. «Hanno ripreso a sorridere, giocano e passa la tristezza.

Non così per le donne. Quando ho visto una di loro piangere, mi ha risposto che al supermercato aveva visto la gente sorridere. E aveva pensato a quello che stava succedendo nel suo Paese. Hanno i mariti in guerra. Mi fanno vedere le loro case, sventrate e bruciate ». E ora temono «quello che Putin potrebbe fare il 9 maggio. “Se Putin dice guerra, guerra sarà”, mi dicono. Ma ne parlano solo fra di loro. E scoppiano a piangere». Però ci tengono ad aiutare. Cucinano, apparecchiano. “Voi ci avete aperto il cuore, e noi non dobbiamo pesare su di voi”. Ricordiamo che questa ospitalità, che dovrebbe durare due mesi in attesa di organizzare l’accoglienza nelle famiglie, si basa solo sul volontariato, nessun contributo pubblico. Chi volesse aiutare può inviare offerte all’associazione “Amici di Padre Monti Onlus” mediante l’Iban IT10Y0306905066100000003 849.

da www.diocesitortona.it
@Riproduzione Riservata del 07 maggio 2022

Con il Patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e la partecipazione dell’Ufficio a Roma del Parlamento Europeo, anche quest’anno Insieme per l’Europa (www.together4europe.org) ha organizzato in molte città del Continente Europeo, un evento in videoconferenza per solennizzare la Festa dell’Europa.

Per l’Italia l’incontro si è svolto domenica 8 maggio - per titolo “Educazione: unica chance”.

L’ONU ha dichiarato il 2022 “anno dei giovani”, e sono stati proprio i giovani ad essere protagonisti di questo evento che, in continuità con le linee pedagogiche europee, ha voluto innanzitutto riconoscere la peculiarità della relazione educativa in vista della formazione integrale della persona umana, libera, consapevole e orientata al bene comune. Con la presentazione del Patto educativo globale (progetto educativo integrale lanciato da Papa Francesco all’intera piattaforma educativa del Pianeta), giovani appartenenti a diversi gruppi, associazioni e movimenti hanno dato dimostrazione di buone pratiche di educazione informale realizzate in campi diversi (scuola, carcere, accoglienza profughi, animazione in case di riposo, ed altro).

Il valore fortemente educativo delle esperienze, la ricerca del dialogo con ogni diversità, la scelta della via della riconciliazione in situazioni di conflitto, la condivisione di culture che arricchiscono il rapporto interpersonale, sono stati alcuni dei temi che i giovani anno toccato con le loro esperienze vissute in prima persona.

Abbiamo capito insieme a loro che c’è ancora tanto spazio per la speranza di un mondo migliore, che essere costruttori di ponti porta il dono della pace, che per crescere cittadini consapevoli di un’Europa unita, solidale, accogliente, occorre il coraggio della testimonianza.

CAV Voghera

L'Associazione Vogherese di volontariato, che aiuta gratuitamente la donna in difficoltà ad accogliere la vita, superando le difficoltà.

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