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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it

di Alessia Altavilla
da www.bambinopoli.it
@Riproduzione Riservata

Quando vostro figlio mangia poco e male, rifiuta totalmente alcuni alimenti, a tavola è una sfida continua. Cosa fare se il rapporto tra il bambino e i pasti non è proprio un idillio? Consigli, suggerimenti e alcune regole chiave.-

Capricci a tavola. Cosa fare se il bambino non vuole mangiare

Insegnare ai bambini a mangiare in modo sano ed equilibrato è uno dei compiti più difficili a cui mamme e papà sono chiamati. Il cibo, infatti, è il tramite attraverso il quale avvengono, a partire dall’età pediatrica in poi, le lotte più dure e aspre tra genitori e figli. Ricatti, espiazione di sensi di colpa, paure e angosce represse, false credenze passano spesso, da una parte e dall’altra, sulla tavola e attraverso la tavola.
Senza arrivare ai casi più estremi di disturbi alimentari in età precoce (sono sempre più numerosi, nei Paesi Occidentali, gli adolescenti e i preadolescenti che soffrono di anoressia, bulimia, obesità grave…) è indubbio che non sempre l’alimentazione dei bambini è quella più indicata per una crescita sana e non sempre i comportamenti di mamma e papà in merito all’educazione alimentare dei più piccoli sono consigliabili.

Una recente ricerca condotta da ricercatori dell'Università di Barcellona ha dimostrato, ad esempio, che la dieta mediterranea protegge dai disturbi da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

PRIMA DI COMINCIARE: UN MEMORANDUM PER MAMMA E PAPÁ
Prima di dare qualche regola per educare i bambini a un’alimentazione corretta, sono necessarie alcune fondamentali premesse. Che valgono a tavola, come in qualsiasi altro ambiente e per qualsiasi altra situazione.

  1. Per prima cosa, il buon esempio!
    Se l’obiettivo è che il bimbo abbia un’alimentazione sana, è fondamentale che per primi mamma e papà seguano un regime alimentare equilibrato.
    Se i genitori, per dire, non consumano mai frutta o verdura, se spesso mangiano cibo spazzatura, è probabile che anche i bambini seguano questo comportamento. Abituarli a mangiare bene significa, prima di tutto, imparare noi stessi a farlo!
  2. I genitori decidono. I bambini obbediscono
    Troppo spesso, purtroppo, si vedono genitori incapaci di adempiere al loro compito, che si lasciano tiranneggiare dai figli ai quali sono incapaci di dare delle regole. Chiedere a un bambino di 2/3 anni cosa vuole mangiare, offrirgli sempre l’alternativa quando qualcosa non gli piace, pretendere che sia lui a capire quale sia la scelta migliore per la sua salute, è sbagliato oltre che dannoso.
    Mamma e papà dovrebbero stabilire il menu dei pasti quotidiani e presentarlo al bimbo senza troppe alternative. Tenendo conto dei suoi gusti e delle sue preferenze, certo. Ma non adattandolo alle sue pretese.
    Fosse per loro, il 90% dei bambini in età pediatrica mangerebbe sempre le stesse cose, cucinate nello stesso identico modo. Per fortuna, però, non sono i bambini a decidere. O non dovrebbero essere loro.
  3. Nessun bambino posto davanti a un piatto pieno si lascia morire di fame!
    Questa massima andrebbe impressa col fuoco nella cucina di tutte le mamme italiane terrorizzate dall’idea che il loro bambino possa morire di fame. Spesso, infatti, l’idea di offrire un’alternativa alimentare al piccolo è dettata dalla paura che, saltando uno o due pasti, il bimbo possa “morire di fame”.
    Dietro si cela anche quella falsa credenza, dura a morire, che “grasso è bello” e che un bambino più ciccia ha attaccata addosso più è sano. Nulla di più errato, fuorviante, deleterio. Se il bambino è sano e sta bene, se non ha problemi alimentari o psicologici gravi (gravi intolleranze, allergie, disturbi gastro-intestinali rilevanti, perdite affettive, traumi…) non si lascerà davvero morire di fame e, prima o poi, cederà all’offerta che trova nel piatto.

da www.gravidanzaonline.it
@Riproduzione Riservata del 16 maggio 2022

Gli zainetti paracolpi sono uno strumento molto importante per permettere al bambino di muovere i suoi primi passi in sicurezza e ai genitori di rilassarsi.-

Primi passi in sicurezza? Ci sono gli zainetti paracolpi

Quando il bambino inizia a muovere i primi passi, i genitori sono sempre divisi tra il desiderio che il piccolo si muova in maniera indipendente e la naturale paura che, non essendo ancora sicurissimo sulle gambe, possa farsi del male.

Che fare allora, per permettergli di provare a camminare in tranquillità senza il terrore che possa procurarsi un bernoccolo o, peggio, qualche ferita? La risposta perfetta potrebbe essere rappresentata dagli zainetti paracolpi, pratici strumenti che sono utilissimi proprio per proteggere il bambino, soprattutto nella schiena, da colpi e cadute.

Zainetti paracolpi: come e quando usarli

Come detto, gli zainetti paracolpi possono essere iniziati a usare nel momento in cui il bambino mostra il desiderio di muovere i primi passi da solo, non gattonando e senza neppure tenere la mano di mamma o papà; questi oggetti servono soprattutto quando il bambino inizia a stare seduto da solo, intorno ai 4 mesi di età: in questo periodo il suo equilibrio è ancora molto precario, e spesso si trova a “ciondolare” anche da seduto da una parte all’altra finché non si sbilancia e casca. Si possono usare anche fino ai 36 mesi, a seconda delle necessità.

Le tipologie di zainetti paracolpi

Generalmente gli zainetti paracolpi hanno tutti la medesima struttura; a cambiare è, semmai, la forma, che di solito richiama quella di un animale o di un pupazzo.

Tra i vari modelli di zainetti paracolpi infatti se ne possono trovare svariati a forma di ape, di coccinella, di angelo o diavoletto, orsacchiotto, coniglio e molto altro ancora: a guardarli non è una sorpresa capire perché le mamme amano gli zainetti paracolpi pensati per proteggere i bambini piccoli dagli effetti delle cadute all’indietro, ad esempio quando inciampano mentre iniziano a camminare.

Ne esistono ovviamente di diversi tipi, ma in linea di massima si può dire che tutti abbiano le stesse caratteristiche fondamentali, quelle appunto adatte a proteggere in caso di cadute; in particolare, tutti hanno un disco tondo all’altezza della testa del bimbo e un altro che copre la schiena, con delle piccole bretelle per essere indossati con facilità. In questo modo riescono a funzionare efficacemente come protezione nel caso in cui il bambino si sbilanci all’indietro e fanno spessore per attutire il colpo e proteggere testa, spalle e schiena del piccolo dai colpi accidentali.

Per quanto riguarda invece i materiali, gli zainetti paracolpi sono molto leggeri, anche perché un oggetto piuttosto pesante sovraccaricherebbe la schiena e le gambe del bambino e sarebbe pertanto più dannoso; sono per lo più in cotone o spugnosi. Infine, la maggior parte di essi presenta delle bretelle regolabili che servono ad adattarsi al corpo del piccolo per seguirne efficacemente la crescita.

Come detto, gli elementi principali che uno zainetto paracolpi deve avere è di proteggere schiena, collo e spalle del bambino ma anche di poterlo lasciare libero di muoversi, senza comprimerlo o costringerlo.

Zainetti paracolpi: i migliori da acquistare online

Naturalmente gli zainetti paracolpi possono essere acquistati dappertutto, sia nei negozi che si occupano di abbigliamento e oggetti per neonati e bambini, ma anche su Internet.

Questa, ad esempio, è una piccola selezione dei migliori zainetti paracolpi che possono essere trovati su Amazon.

1. JINYJIA Cuscini ​Protettivi per la Testa Del Bambino

JINYJIA Cuscini ​Protettivi per la Testa Del Bambino

JINYJIA Cuscini ​Protettivi per la Testa Del Bambino

JINYJIA Protezione per La Testa Del Bambino è realizzato in rete traspirante di alta qualità e cotone PP, che dona morbidezza, traspirabilità, mentre il tessuto è aderente alla pelle, resistente ed elastico. Può fornire al bambino un comodo effetto ammortizzante durante i suoi primi passi, proteggendolo.20 € SU AMAZONPRO

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  • Un po' piccolo

2. Ueohitsct – Cuscino protettivo per la testa del bambino

Ueohitsct - Cuscino protettivo per la testa del bambino

Ueohitsct - Cuscino protettivo per la testa del bambino

Il cuscinetto di protezione Ueohitsct ha un design unico, l'adorabile aspetto da cartone animato lo rende anche un peluche molto amato dai bambini. Gli spallini sono regolabili e non impediscono al bimbo di muoversi liberamente16 € SU AMAZONPRO

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3. MisFox Cuscino di Sicurezza del Bambino

MisFox Cuscino di Sicurezza del Bambino

MisFox Cuscino di Sicurezza del Bambino

Questo cuscinetto di protezione è realizzato in materiale traspirante di prima qualità, non tossico, inodore e riempito con cotone PP, sicuro per la pelle delicata del bambino.7 € SU AMAZONPRO

  • Parapetto di protezione regolabile
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4. Zymy Cuscinetti protettivi per la testa del bambino

Zymy Cuscinetti protettivi per la testa del bambino

Zymy Cuscinetti protettivi per la testa del bambino

Lo zainetto piccola ape di Zymy in materiale traspirante è pensato per proteggere il bambino mentre impara a camminare e muoversi. Protegge la testa, le spalle e la schiena e ha le cinghie regolabili. Adatto per bambini da 4 a 36 mesi. Pesa 130 grammi, per essere portato facilmente sulle spalle. Costo: 13 euro circa13 € SU AMAZONPRO

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da www.pianetamamma.it
@Riproduzione Riservata

Settimane di gravidanza

La gravidanza dura in media 40 settimane, perché i ginecologi calcolano la durata della gestazione partendo dalla data dell'ultima mestruazione (visto che non si può mai essere sicuri di quando sia avvenuto con precisione il concepimento).

Ecco il calendario delle 40 settimane di gravidanza con consigli sulla salute, l'alimentazione e gli esami da fare durante i nove mesi. Inoltre potrai scoprire i cambiamenti del corpo della mamma, come cresce il pancione e come si sviluppa il feto.

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IN QUESTO ARTICOLO

Il feto nei nove mesi di gravidanza

Durante i nove mesi l'embrione, che all'inizio misura pochi millimetri, cresce rapidamente fino a diventare un feto completamente sviluppato.

Come fare un calcolo settimane di gravidanza? Come dicevamo la gravidanza non dura propriamente nove mesi, bensì circa 40 settimane che si iniziano a contare a partire dall'ultimo ciclo mestruale (età gestazionale), perché non si può essere sicuri della data precisa del concepimento (età concezionale). Quindi si può dire che la gravidanza effettivamente dura 38 settimane (i nove mesi di gestazione) più le due settimane che si calcolano dall'ultima mestruazione. E in effetti i ginecologi non esaminano la gravidanza e lo sviluppo del feto parlando in termini di mesi, bensì di settimane.

A che settimana sono?

Ecco una tabella per capire a che settimana ci troviamo

  • Primo mese dal 1°giorno dell'ultima mestruazione fino a 4 settimane + 3 giorni
  • Secondo Mese da 4 settimane + 4 giorni a 8 settimane + 5 giorni
  • Terzo Mese da 8 settimane + 6 giorni a 13 settimane + 1 giorno
  • Quarto Mese da 13 settimane + 2 giorni a 17 settimane + 4 giorni
  • Quinto Mese da 17 settimane + 5 giorni a 21 settimane + 6 giorni
  • Sesto Mese da 22 settimane + 0 giorni a 26 settimane + 2 giorni
  • Settimo Mese da 26 settimane + 3 giorni a 30 settimane + 4 giorni
  • Ottavo Mese da 30 settimane + 5 giorni a 35 settimane + 0 giorni
  • Nono Mese da 35 settimane + 1 giorno a 40 settimane + 0 giorni

Se vuoi fare un calcolo settimana di gravidanza e se non ti ricordi a che settimana sei, utilizza il nostro calcolatore per scoprire a che punto sei della gravidanza e quando nascerà il tuo bambino: basterà inserire la data dell'ultima mestruazione e la lunghezza media del tuo ciclo per avere le informazioni che ti servono. Il ginecologo invece, per fare un calcolo settimane gravidanza, userà un regolo ostetrico.

Gravidanza settimana per settimana

Partendo dalla prima settimana di gravidanza, si può seguire la crescita del feto e in che modo cambia il corpo della futura mamma fino alla 40esima settimana, quando è prevista la data del parto. In sequenza tutte le informazioni utili sulle quaranta settimane di gravidanza, all'interno degli articoli tante informazioni sullo sviluppo del bambino, su cosa sta accadendo al tuo corpo e consigli utili sugli esami da fare in base al calcolo delle settimane di gestazione.

Settimane di gravidanza, i mesi

Nonostante i ginecologi usino calcolare la gravidanza per settimane e non per mesi, resta il fatto che per tradizione la gravidanza dura nove mesi, di attesa, emozioni, paure e adrenalina che sale sempre di più fino al fatidico momento dell'avvicinarsi della data presunta del parto. E ogni mese ha delle sue caratteristiche precise, nei primi tre mesi c'è la scoperta del test di gravidanza positivo, le prime beta Hcg che ci mettono sempre un po' di paura, la prima ecografia nella quale sentiamo il battito del nostro bambino per la prima volta e i primi esami da fare, tre mesi in cui resta sempre la paura che la gravidanza si interrompa improvvisamente per un aborto spontaneo e in cui la nausea può essere davvero fastidiosa. Il secondo trimestre è un periodo bellissimo, non si è ingrassate troppo, si comincia a comunicare la notizia ad amici e familiari, ci si sente bene perché le nausee sono passate e si comincia a pensare al nome del bambino. E' anche il periodo in cui si fanno esami importanti, come l'ecografia morfologica o l'amniocentesi e grazie ai quali scopriremo il sesso del bebè. L'ultimo trimestre è forse il più faticoso, la pancia è grande, il bimbo comincia a pesare, ci sentiamo più stanche e affaticate e aumenta sempre di più il desiderio di stringere tra le braccia il nostro piccolo.

E allora ecco come si sviluppa la gravidanza mese per mese.

E' molto importante mantenere il giusto peso durante e 40 settimane di gravidanza. Mettere su troppi chili non solo affatica di più la futura mamma, ma può aumentare il rischio di preeclampsia, eccessivo peso alla nascita, parto cesareo e diabete.

In media si consiglia di non ingrassare più di 12-14 chili durante i nove mesi, e nelle prime settimane di gestazione non c'è motivo per mettere su peso. Anche se avete desiderio irrefrenabile di mangiare e sgranocchiare qualcosa cercate di porre un freno e curare a vostra alimentazione privilegiando alimenti sani ed equilibrarti, che non siano troppo ricchi di zuccheri e grassi.

Ricordiamo che nel primo trimestre l'aumento di peso dovrebbe essere irrisorio, mentre a partire dalla dodicesima settimana di gestazione si cominceranno a prendere  400-500 grammi a settimana.

Con il nostro calcolatore del peso corretto è possibile capire in che modo procede la gravidanza e se stiamo mettendo su troppi chili.I sintomi della gravidanza variano da donna a donna, ma alcuni segnali sono uguali per tutte, come l'amenorera o mancato arrivo delle mestruazioni.
Tra gli altri segnali che si avvertono nelle 40 settimane di gravidanza ci sono le perdite da impianto, la tensione al seno, la stanchezza, la stitichezza, la pesantezza addominale, la nausea, la frequenza ad urinare più spesso, l'aumento della temperatura basale etc.

Le ecografie da fare in gravidanza rientrano negli esami necessari da effettuare durante i nove mesi di attesa. La prima ecografia da fare entro il primo trimestre, la morfologica (tra la 20esima e la 22esima settimana) e l'ecografia che viene effettuata per la valutazione della crescita fetale (tra la 30esima e la 32esima) sono "offerte" dal Servizio Sanitario Nazionale, e non si pagano se si fanno in strutture pubbliche.
Dal momento che non è possibile sapere con certezza in quale giorno sia avvenuto il concepimento le settimane di gravidanza si cominciano a contare a partire dal primo giorno delle ultime mestruazioni. Tuttavia il concepimento è avvenuto nei giorni precedenti, nel pieno del periodo fertile che corrisponde generalmente ad una finestra temporale di due/tre giorni a cavallo del quattordicesimo giorno dopo la mestruazione.

Durante tutta la gestazione i doloretti al basso ventre sono piuttosto frequenti. All'inizio sono causati dall'impianto dell'embrione e poi dalle progressive modifiche dell'utero che sta accogliendo il bambino che crescerà. Poi, verso la fine della gravidanza, si presentano le contrazioni preparatorie. Ma è anche piuttosto comune soffrire di gastriti.

Anche se il mal di pancia in gravidanza è comune, qualsiasi dolore forte e insistente o dolori regolari che diventano sempre più frequenti ad intervalli sempre più ravvicinati vanno segnalati al proprio medico.

di Giacomo Gambassi
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 17 maggio 2022

La sinodalità, l'icona del Buon Samaritano, la carità: il parallelo fra il porporato morto dieci anni fa e l'attuale Pontefice alla presentazione del sesto volume dell'opera omnia di Martini.-

Il cardinale Carlo Maria Martini in un incontro allo stadio Meazza di Milano nel 1994
Il cardinale Carlo Maria Martini in un incontro allo stadio Meazza di Milano nel 1994

C'è bisogno di una «Chiesa sinodale» dove le domande intorno a cui ci si interroga sono: «Come si cerca Dio insieme? Come se ne distingue la voce? Come gli si obbedisce? Come si organizza, con quali ruoli e in che tempi, una comunità che fa discernimento e arriva a decisioni?». Serve una «leadership» ecclesiale dove il pastore esercita l’autorità «guidando il gregge non solo davanti, ma anche dentro o dietro le pecore». Occorre declinare nell’oggi la parabola del Buon Samaritano ripartendo dalla domanda: «Ma chi è il mio prossimo?». E ancora. La carità «sa dare forma associativa, istituzionale e persino politica alle dimensioni della giustizia, della cura, dello sviluppo, della pace». E la fraternità è un «segno dei tempi» che chiama la comunità ecclesiale a un nuovo impegno. Intuizioni di papa Francesco? Sì. Ma anche di Carlo Maria Martini, il cardinale arcivescovo di Milano di cui ricorrono i dieci anni dalla morte. Il parallelo fra l’attuale Pontefice e l’amato porporato, entrambi gesuiti, arriva da un altro gesuita, Michael Czerny, nato in Cecoslovacchia ed emigrato con i genitori in Canada, che Francesco ha creato cardinale nel 2019 e che ha voluto come prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

Ospite nel Centro San Fedele a Milano, è uno dei relatori invitati a presentare il sesto volume dell’opera omnia di Martini voluta della Fondazione che porta il nome del biblista alla guida della Chiesa ambrosiana per ventidue anni, fino al 2002. Titolo della nuova pubblicazione edita da Bompiani: Farsi prossimo. Come il grande convegno ecclesiale degli anni Ottanta che è stato un «vero laboratorio della Chiesa sinodale», chiarisce Czerny. E come la Lettera pastorale datata 1985 che è un manifesto della carità «attualizzata, resa presente, intelligente, capace di avvicinarsi a tutti» superando «la paura del diverso», diceva Martini.

A portare il saluto dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, è il vicario generale, il vescovo Franco Agnesi, che definisce il convegno di 35 anni fa «il punto di inizio di una nuova Chiesa che viene dalla carità» e un «esempio di sinodalità» che aveva coinvolto i mille volti della diocesi. È quello che suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei vescovi, chiama «il metodo Martini che ha al centro l’ascolto della realtà sociale alla luce della Parola di Dio». Un approccio che per certi versi ha anticipato l’attuale percorso del Sinodo dei vescovi con la consultazione dal basso. «È la prima volta che tutta la Chiesa viene coinvolta per un Sinodo che ha come obiettivo la conversione sinodale della comunità ecclesiale», sottolinea la religiosa dialogando con padre Carlo Casalone, presidente della Fondazione Martini, e con Lucia Capuzzi, che modera il dibattito.

Per il cardinale Czerny, l’arcivescovo scomparso il 31 agosto 2012 ha «con le sue visioni e il suo stile di ascolto, di preghiera e di vita anticipato cammini che finalmente coinvolgono la Chiesa universale». Come testimonia la sfida della «fraternità che nella Lettera Farsi prossimo Martini ha posto a pilastro della sua azione pastorale» e che Czerny analizza nel volume Fraternità segno dei tempi. Il magistero sociale di papa Francesco scritto con Christian Barone. Di fatto, sostiene il prefetto vaticano, «Martini ha fatto ciò che gli chiedeva il Concilio, un evento che nella sua giovinezza, come in quella di papa Francesco, rappresentò una primavera evangelica».

di Redazione Internet
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 17 maggio 2022

Francesco invia un messaggio per la quinta Conferenza globale in corso a Durban, in Sudafrica, che si occupa dell'eliminazione dello sfruttamento lavorativo di bambini e adolescenti.-

Il Papa: troppe piccole mani private della dignità

È la povertà la madre di tutti gli sfruttamenti. La miseria che si accompagna all’assenza di tutele dei diritti elementari è la voragine che inghiotte milioni di persone ogni anno, a cominciare da chi non sa difendersi, bambine e bambini, e si ritrova “ad arare i campi, a lavorare nelle miniere, a percorrere grandi distanze per attingere l'acqua e a svolgere lavori che impediscono loro di frequentare la scuola, per non parlare del crimine della prostituzione minorile”. È il Papa stesso a elencare in un messaggio all’Organizzazione mondiale per il lavoro (Ilo) squarci drammatici che coinvolgono, scrive, “milioni di ragazze e ragazzi” condannati “a una vita di impoverimento economico e culturale”.

Il Papa raggiunge con le sue parole i partecipanti alla quinta Conferenza globale sull'eliminazione del lavoro minorile, iniziata domenica scorsa a Durban, in Sudafrica, e in programma fino a venerdì prossimo. A leggere il messaggio alla platea è stato ieri dal nunzio apostolico nel Paese, l’arcivescovo Peter Bryan Wells, che ha dato voce alla preoccupazione di Francesco per una “tragedia” aggravata negli ultimi anni, scrive, “dall'impatto della crisi sanitaria globale e dalla diffusione della povertà estrema in molte parti del nostro mondo”. Per quelle “troppe piccole mani” costrette a fare ciò che nessun bambino dovrebbe, il Papa chiede ai agli “organismi internazionali e nazionali competenti” un “maggiore impegno” a scardinare “le cause strutturali della povertà globale e la scandalosa disuguaglianza che continua a esistere tra i membri della famiglia umana”.

Dallo sfruttamento lavorativo che non di rado sfocia nelle peggiori forme di abuso di altro tipo sono milioni, afferma, i bambini privati “della gioia della loro giovinezza e della loro dignità donata da Dio”. Dunque, insiste con forza, alla Conferenza dell’Ilo il compito di diffondere “maggiore consapevolezza” sulla questione per “trovare modi appropriati ed efficaci di proteggere la dignità e i diritti dei bambini, soprattutto attraverso la promozione di sistemi di protezione sociale e l'accesso all'istruzione da parte di tutti”. Anche la Santa Sede e la Chiesa tutta, ricorda Francesco, si adopera perché il fenomeno sia combattuto “in modo risoluto, congiunto e deciso” giacché, ripete, la “misura” con cui si rispetta l’“innata dignità umana” e i diritti fondamentali dei più piccoli “esprime che tipo di adulti siamo e vogliamo essere, e che tipo di società vogliamo costruire”.

da www.eventiesagre.it
@Riproduzione Riservata

638^ Edizione - Anno 2022

Da Giovedì 26 a Domenica 29 Maggio 2022

Fiera Dell'ascensione Di Voghera - Voghera

Fiera dell’Ascensione. La Sensia, la più antica fiera di Lombardia, torna il 26, 27, 28 e 29 maggio 2022

Quando fu istituita ufficialmente la Sensia, a Milano regnavano ancora i Visconti. Ma Voghera e la fiera dell’Ascensione, da quel lontano 1382, sono andate molto avanti, sono cresciute e sono cambiate. Voghera più moderna e smart, l’Ascensione con eventi, espositori, giostre, bancarelle.

È così che si presenta la nuova edizione della Sensia: 638 anni e una vitalità inestinguibile. La Fiera dell’Ascensione edizione 2017, sarà proprio questo: un’occasione di festa, di incontro e riflessione, un momento privilegiato della vita cittadina e di tutto l’Oltrepò Pavese.
Sempre tanta voglia di Sensia, di una fiera che non invecchia, ma matura, si evolve e si conferma sempre di più cardine del calendario vogherese, per promuovere la tradizione, la tipicità, il commercio, il turismo, lo sport, la cultura e tutte le eccellenze del territorio.

da www.vogheranews.it
@Riproduzione Riservata del 13 maggio 2022

VOGHERA – Un incontro che sfida il tempo è quello fra il teatro antico e gli alunni di oggi, reso possibile nell’Istituto Sacra Famiglia di Voghera con la rappresentazione della compagnia Kerkís.
Il 31 maggio 2022, presso il teatro dell’Istituto, verrà messa in scena la commedia plautina “I Menecmi”.

In questa occasione gli studenti della Scuola Secondaria di I e II grado si troveranno davanti due gemelli, separati in tenera età, ignari del continuo scambio fra i due personaggi, nel più classico espediente comico antico: l’equivoco.

Plauto, autore della commedia, sfrutta la risata per far riflettere il pubblico romano (ma anche moderno) su tematiche della quotidianità: i pericoli che i bambini possono incontrare negli spazi pubblici, la condizione infantile e femminile. Questi temi, sottoposti agli alunni, saranno occasione di riflettere sulla nostra quotidianità, evidenziando somiglianze e differenze rispetto a quanto si vedrà sulla scena.

La rappresentazione, con la regia di Christian Poggioni e un cast completamente rinnovato, verrà effettuata dalla compagnia Kerkís di Milano, il cui progetto nasce nel 2011 dalla volontà di portare in scena commedie greche e latine per i giovani, obiettivo che viene perseguito anche grazie ad attori giovani e preparati. La cultura, per l’Associazione culturale no profit Kerkís, è “un nutrimento, capace, non meno del cibo, di dare forza, visioni e capacità. In particolare, la cultura teatrale racchiude in sé molte arti e permette un’esperienza di vita di cui essere attori e protagonisti in una dimensione collettiva e generosa, perché si nutre d’arte e trasmette arte.”

Con questo augurio, l’Istituto Sacra Famiglia propone lo spettacolo ai suoi studenti, che potranno godere della possibilità di tornare a teatro, dopo lo stop della pandemia, come gli spettatori dell’antica Roma.

da www.vogheranews.it
@Riproduzione Riservata del 14 maggio 2022

VOGHERA – La Giunta Comunale di Voghera ha approvato il calendario degli Asili Nido comunali Gavia e Pombio per l’anno scolastico 2022/2023.
I due Asili Nido saranno aperti dal 5 settembre 2022 fino al 14 luglio 2023 con le seguenti chiusure: 1 novembre, 8 dicembre, dal 24 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023, 20 e 21 febbraio, dal 6 all’11 aprile, 25 aprile, 1 maggio, 19 maggio, 2 giugno 2023. Le domande di iscrizione dei bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni possono essere presentate durante l’anno e sono esaminate in forma di graduatoria sempre aperta.

Per le famiglie residenti a Voghera è possibile usufruire delle agevolazioni sul pagamento della retta mensile in base all’ISEE del nucleo familiare.
Gli Asili Nido comunali sono aperti dal Lunedì al Venerdì con entrata dalle ore 7:15 alle 9:30 e uscita alle 16:15 (o alle 18:00 nei casi di documentate necessità lavorative dei genitori).
E’ possibile utilizzare il servizio part-time dalle 7:15 alle 12:30, pagando l’80% della retta totale.
La retta mensile di frequenza è comprensiva del pranzo, della merenda, della fornitura di pannolini, del servizio guardaroba, dei prodotti per l’igiene personale, del materiale didattico necessario per lo sviluppo educativo ed i primi apprendimenti. Le proposte educative riguardano esperienze grafico pittoriche, manipolazione, lettura, proposte sonore e musicali, giochi di scoperta, proposte motorie e outdoor.

“Come Amministrazione Comunale, manteniamo sempre il massimo impegno e attenzione nei confronti delle famiglie vogheresi – spiega l’Assessore alla Scuola Simona Virgilio -. Mostriamo la nostra totale vicinanza ai nuclei familiari che hanno bisogno di supporto e agevolazioni. I nostri Asili Nido comunali sono pronti ad accogliere nuovi bambini anche per il prossimo anno scolastico, con un servizio di qualità. I nostri uffici comunali e le segreterie dei due Asili Nido sono sempre pronte e disponibili per ogni evenienza”.

Per ricevere informazioni relative alle iscrizioni, alle graduatorie, alle rette e a tutti gli aspetti amministrativi connessi alla frequenza degli asili nido, è possibile rivolgersi presso il Settore Servizi Sociali, Corso Rosselli n. 20, oppure al tel. 0383/336404.
Per informazioni riguardanti gli aspetti educativi e organizzativi degli asili nido è possibile rivolgersi direttamente presso le due strutture, anche per prenotare una visita personalizzata: Asilo Nido Gavina, Via Don Minzoni n. 59, tel. 0383/43029, e-mail: nidogavina@comune.voghera.pv.it ; Asilo Nido Pombio Via Grieco n. 1, tel. 0383/48045, e-mail: nidopombio@comune.voghera.pv.it

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da www.comune.voghera.pv.it
@Riproduzione Riservata del 22 aprile 2022

Sabato 21 maggio - dalle ore 15 alle ore 19
Casa Gallini - Via Emilia, 7

Apertura al pubblico di Casa Gallini

L'INGEGNERE E L'ARTISTA
NEI DOCUMENTI DELL'ARCHIVIO STORICO

con la partecipazione della Civica Scuola di Musica e dell'Istituto Tecnico Agrario Statale "Carlo Gallini"

Ingresso su prenotazione nel rispetto della normativa anticovid:
e-mail: cultura@comune.voghera.pv.it  -  tel. 0383.336316

di Arturo Celletti 
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 14 maggio 2022

Intervista al presidente del Forum e della Fondazione per la natalità: «Serve un commissario per la crisi demografica e il ministero deve avere un portafoglio».-

Gigi De Palo, sono sette anni che insiste sul tema della natalità...
E continuerò. Per i miei figli. Per tutti i giovani. Perché non si dica mai che ci siamo rassegnati. Potremo anche non riuscirci, ma nessuno mai potrà dire che abbiamo rinunciato a giocare la partita decisiva per questo Paese.

Gianluigi De Palo
Gianluigi De Palo

I leader politici l’hanno ringraziata per essere riuscito a mettere al centro del dibattito un tema così complesso.
La sfida di questi sette anni è stata ridare dignità e centralità al tema "famiglia". Purtroppo le battaglie ideologiche, anche per colpa di alcuni ambienti cattolici, avevano rovinato e svilito la famiglia. La fatica è stata quella di incontrare tutti i leader dei vari partiti italiani e convincerli a fare squadra e a votare compatti. Prima per l’assegno unico, poi per il Family Act. Ora dobbiamo insistere e mostrare che ci può essere unanimità anche sulla natalità.

Abbiamo ascoltato parecchie proposte. Ce n’è una che meriterebbe una corsia preferenziale?
Mi sembra di aver visto una totale convergenza sulla modifica dell’Isee. Finalmente. Farlo prima della fine della legislatura sarebbe un grandissimo segnale per le famiglie. Noi abbiamo sempre nel cassetto il Fattore Famiglia. Se si deve cambiare l’Isee facciamolo come si deve, valorizzando seriamente il peso dei figli. Una cosa è certa: da ieri pomeriggio siamo al lavoro per questo obiettivo. Già abbiamo fatto le prime telefonate: non possiamo aspettare un secondo di più.

Altri spunti su cui lavorare?
Ho ascoltato tante proposte convincenti. Ma ora bisogna tradurre le parole in fatti. Subito. Perché tra dieci anni in Italia crollerà tutto. Asili nido, congedi parentali, detassazione delle giovani generazioni sono cose buone ma siamo a un punto di non ritorno dove serve uno choc vero. E una forte consapevolezza collettiva: se non invertiamo la rotta prima crollerà il sistema pensionistico. Poi il welfare. Poi chiuderanno migliaia di scuole. Poi ci saranno comuni italiani abbandonati. Poi - la cosa più grave - crollerà la sanità e diventerà a pagamento. E allora non è più il momento delle scorciatoie: non si può curare un tumore con un antidolorifico.

Non le sembra di esagerare?
No. I numeri sono terribilmente neri. Come sono nere le analisi dell’Istat da almeno vent’anni. E da vent’anni non succede puntualmente nulla. C’è un pensiero comune: ci penserà quello che viene dopo. È lo stesso approccio che abbiamo con l’ambiente. I numeri, i dati, adesso anche le immagini sono chiare: stiamo distruggendo la terra, i ghiacciai si stanno sciogliendo, il mare è sempre più inquinato, l’acqua potabile diminuisce ogni giorno di più… Ma non c’è un vero cambio di passo. Aspettiamo. Facciamo riunioni dei grandi della terra che alla fine portano sempre ad uno sconcertante nulla di fatto. Ci diamo obiettivi ambiziosi e, puntualmente, riusciamo a farli fallire.

Lei che cosa propone?
Creare un commissario per la natalità. Magari dando un portafoglio al ministro della Famiglia affinché abbia un peso più grande. Poi fisserei un obiettivo: raggiungere in dieci anni quota 500mila nuovi nati. Vado avanti. Miglioriamo l’assegno unico mettendoci ogni anno uno o due miliardi per arrivare ai livelli della Germania. Modifichiamo, come detto, l’Isee e iniziamo a fare una narrazione anche a livello istituzionale che parli della famiglia come risorsa e non come problema. Il tutto dando seguito a quanto già inserito nel Pnrr relativamente agli asili nido e al lavoro di giovani e donne.

Un pacchetto per svoltare?
Con questo approccio sistemico le cose non solo cambiano, ma si crea una mentalità nuova. Ricevo ogni giorno centinaia di messaggi di famiglie che ringraziano perché con l’assegno unico, per la prima volta lo Stato ha fatto sentire che non sono sole, che ha fiducia in loro. Questo non è assistenzialismo, ma sussidiarietà.

Cosa le resta di questa due giorni?
Abbiamo provato a coinvolgere tutto il sistema Paese sul tema natalità. E ora posso dirlo: ci siamo riusciti. Capi di grandi aziende, sportivi, medici, scrittori, attori hanno raccontato la bellezza della genitorialità. E hanno mandato un messaggio stupendo: nonostante la fatica, nonostante la complessità, vale la pena mettere al mondo un figlio perché è più bello che difficile.

CAV Voghera

L'Associazione Vogherese di volontariato, che aiuta gratuitamente la donna in difficoltà ad accogliere la vita, superando le difficoltà.

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