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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it

di Alessia Guerrieri
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 14 maggio 2022

Agli Stati generali per la natalità la politica concorda sul fatto che che un figlio cambia il senso della vita e che è un investimento sul futuro del nostro Paese.-

La politica concorda che la natalità è un problema centrale per l'Italia

Ora è tempo di un Patto per la natalità. Un patto che metta fine alle contrapposizioni sulla famiglia, soprattutto all’interno della politica. Nella seconda e ultima giornata degli Stati generali per la natalità tutti d’accordo che un figlio cambia il senso della vita e che è un investimento sul futuro. Anche i rappresentanti dei partiti. E proprio dal segretario Pd Enrico Letta arriva la proposta, rivolta alla viceministra dell’Economia Laura Castelli, di «rivedere l’Isee per il tema dell’assegno unico. Credo che sia maturo il tempo», perché è squilibrato.

Accanto alla necessità che l’Italia sulla natalità «si dia due obiettivi: terzo figlio come regola e integrazione dei bambini nati fuori dall’Italia e che diventino italiani». Altro passaggio fondamentale, secondo Letta, è fare in modo che trovino la propria indipendenza economica presto, e dunque escano di casa a 25 anni, perciò «basta tirocini gratuiti».

Ma è in particolar modo sulla revisione dell’indicatore sulla situazione economica dei nuclei familiari che l’idea del segretario dem trova d’accordo la vice responsabile del dicastero in via XX Settembre. Annuendo già durante l’intervento di Letta, Castelli torna sull’argomento a margine dell’evento: «Penso si debba fare. L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale. È uno strumento che va rivisto in alcuni aspetti, soprattutto se pensiamo all’assegno unico. Lavoriamoci per migliorarlo».

Anche se, con la revisione dell’Isee, aumenterebbero anche gli importi dell’assegno unico e dunque la spesa pubblica per questa misura, che nel 2022 vale 15 miliardi di euro. Inoltre la neo mamma M5s ipotizza anche, come contributo alla genitorialità, di «ridurre l’Iva sui prodotti dell’infanzia», ricordando che «entro luglio dobbiamo comunicare alla Ue quali sono i prodotti che scegliamo per chiedere agevolazioni». Da qui un invito: «Facciamo una campagna per portare al 4% l’Iva su tutti i beni dell’infanzia». E rivolgendosi ai politici seduti vicino a lei – Letta, Rosato, Calenda, Ronzulli – aggiunge: «Facciamolo insieme».

Poco prima era stata la presidente di Fdi Giorgia Meloni a toccare il tema della necessità di «un piano imponente sulla maternità», perché il tema della natalità per lei non si affronta «solo con un provvedimento», ma stabilendo le priorità. Prima Meloni si concede una nota intima, «mi chiedo perché ho avuto una figlia così tardi...». Poi aggiunge: «Nel Pnrr la priorità strategica» della crisi demografica «non c’è ed è un problema anche per l’Europa, che non ha un piano famiglie». Di «strategia di lungo termine» parla pure l’azzurra Licia Ronzulli, sottolineando come sia «un peccato che il Pnrr non preveda un apposito capitolo sull’infanzia». Certo ci sono 4,6 miliardi per gli asili nido, ma «un intero capitolo avrebbe avuto un impatto più chiaro e più immediato».

Torna invece sull’argomento, accennato poco prima da Letta, della natalità legata all’indipendenza economica dei giovani il segretario di Azione Carlo Calenda, per cui occorrerebbe «tagliare le tasse sotto i 25 anni e ridurle del 50% fino a 30. Avrebbe un costo di 4,6 miliardi e farebbe recuperare a questa generazione il gap sugli stipendi».

Con il Family act, ricorda infine il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato, «gli strumenti per invertire la tendenza sulla natalità ci sono, bisogna avere la volontà politica di metterci le risorse nella legge di Bilancio». Guarda infine a Budapest il segretario della Lega Matteo Salvini: «In Ungheria da qualche anno funziona la legge per la natalità, che si fonda su prestiti a tasso zero e mutui agevolati per chi si sposa e fa figli. Perché non dovrebbe funzionare da noi?».

da www.diocesitortona.it
@Riproduzione Riservata del 13 maggio 2022

Domenica 15 e domenica 22 maggio, in occasione delle “Giornate di valorizzazione 2022 #visionidicomunità”, promosse dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI insieme all’AMEI, il Museo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Lorenzo di Tortona si uniscono in un itinerario per valorizzare il patrimonio culturale diocesano.
In queste due domeniche, grazie ai volontari del progetto Chiese Aperte, la Cattedrale aprirà al pubblico due “luoghi nascosti” che sono la Sacrestia e la Sala capitolare, aperti per le visite dalle ore 15 alle 17.45 con i volontari della Delegazione Tortonese dell’associazione SIPBC (Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali). Le visite guidate gratuite partiranno ogni 30 minuti.
Per chi lo desidera, le visite alle ore 16 e alle ore 17, dopo la Cattedrale, proseguiranno con la visita guidata del vicino Museo Diocesano.

Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Beni Culturali (dal lunedì al venerdì mattina) al numero 0131 816609, oppure scrivendo una mail (beniculturali@diocesitortona.it).

CSV Lombardia

da www.csvlombardia.it
@Rièproduzione Riservata del 12 maggio 2022

Venerdì 17 giugno, alle ore 19:00, si terrà presso l’Istituto San Giorgio di Pavia (Viale Libertà 8) lo spettacolo teatrale “Adolescienza: istruzioni per l’uso”, realizzato dall’associazione Gli Sdraiati con Antigone Pavia APS.

Spettacolo teatrale

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.

È possibile contattare l’associazione via email all’indirizzo segreteria@glisdraiati.it, oppure tramite whatsApp al numero 0382 1634556.

Il manifesto (5 download) .

CSV Lombardia

da www.csvlombardia.it
@Riproduzione Riservata del 12 maggio 2022

Per orientarsi al meglio in questo complesso momento di passaggio al Registro Unico del Terzo settore – RUNTS e nel proseguire il percorso di approfondimento con il nostro territorio, CSV Lombardia Sud propone  un momento di incontro rivolto alle associazioni delle province di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia che stanno trasmigrando nel Registro e anche a quelle di nuova iscrizione.

Incontro online “Iscrizione al RUNTS: a che punto siamo”

Obiettivo dell’incontro  è quello di fare chiarezza rispetto alle questioni che stanno emergendo dopo la trasmigrazione dai vecchi Registri e fornire ai partecipanti tutti gli strumenti per muoversi correttamente facendo particolare attenzione ai prossimi adempimenti che vengono richiesti dagli Uffici.

Si fornirà infine qualche precisazione su tempistiche e modalità di presentazione al Runts del Bilancio 2021, sulle modalità di contatto con il Runts nel caso di  variazioni  da comunicare (Presidente, sede…) e verranno ricordati quali gli strumenti necessari per accedere e dialogare con  il Runts.

L’incontro, come sempre gratuito, si terrà online il giorno mercoledì 25 maggio  dalle 18 alle 19 (anticipando quindi, per questa volta, l’abituale appuntamento dei Giovedì della Formazione)

MODALITÀ DI ISCRIZIONE

Per le iscrizioni è necessario accedere alla piattaforma MYCSV COME PERSONA SINGOLA. Se non foste ancora registrati cliccate il link di seguito

Accedi a MY CSV e registrati

Una volta registrati occorre ENTRARE NUOVAMENTE SULLA PAGINA DI LOGIN DEL MYCSV, INSERIRE LE PROPRIE CREDENZIALI E CLICCANDO SUL PULSANTE FORMAZIONE POTRETE ISCRIVERVI al percorso formativo “Iscrizione al RUNTS: a che punto siamo”

CSV Lombardia

da www.csvlombardia.it
@Riproduzione Riservata del 03 maggio 2022

La Formazione di Comunità è un ciclo di incontri organizzato da CSV Lombardia Sud – Centro di Servizio per il Volontariato di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia nel corso del quale verranno approfondite le questioni sociali che attraversano l’attualità e le modalità operative per affrontarle utilizzando “ecosistemi collaborativi“, capaci di mettere in connessione le energie positive presenti sui territori.

Formazione di Comunità 2022: laboratori per affrontare insieme il presente

Si tratta di un’opportunità rivolta a enti del Terzo settore, cittadini e istituzioni delle province di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia utile per interrogarsi su come progettare e realizzare pratiche che possano contrastare e fronteggiare le diseguaglianze sempre più diffuse nelle comunità locali dopo l’inizio della pandemia.

Un’occasione laboratoriale per lavorare insieme provando a riconnettere il nostro agire con una dimensione più riflessiva e attuale, su di sé e sul mondo, lavorando sul proprio potere di cambiamento.

Gli incontri si tengono online sulla piattaforma Teams e senza prenotazione.

La Formazione di Comunità concorre alla costruzione de La Trama dei Diritti. La Trama dei Diritti è uno spazio culturale aperto a tutte le organizzazioni che si riconoscono come parte di un sistema di enti e di realtà che contribuiscono alla costruzione della cultura dei diritti. Ciò avviene attraverso un approccio integrato indicato dall’Agenda 2030.

PROGRAMMA

19 maggio 2022 dalle ore 17.30 – Elena Granata – COME ATTIVARE VITALITA’ NELLE COMUNITA’

Tratteremo insieme il tema della biodiversità sociale come indicatore della vitalità di una comunità, per dare spazio all’intelligenza connettiva, quale motore per far nascere nuove idee e rimettere le persone e le relazioni al centro della rigenerazione urbana.

Professoressa di Urbanistica al Politecnico di Milano. Laureata in Architettura, dottore di ricerca in Pianificazione Ambientale e Territoriale, docente presso l’Istituto Universitario Sophia (IUS) e vicepresidente della Scuola di Economia Civile (SEC).

Elena Granata dialogherà con Ennio Ripamonti.

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6 giugno 2022 dalle ore 17.30 – Luigino Bruni – L’ECOLOGIA INTEGRALE

Proveremo a comprendere quali opportunità e condizioni possono aprirsi “per camminare insieme, per portare a un cambiamento sull’inclusione degli scartati dal sistema capitalistico, di coloro che non riescono a reggere il passo sfrenato della nostra economia” e come trovare “nuovi modelli di crescita per rispettare l’ambiente, l’equità sociale e i diritti dei lavoratori ”.

Professore è ordinario di Economia politica presso l’Università LUMSA di Roma. Cofondatore e presidente della Scuola di Economia Civile – SEC.

Luigino Bruni dialogherà con Ennio Ripamonti.

ISCRIVITI ALL’INCONTRO CON LUIGINO BRUNI
CLICCA QUI E PARTECIPA ALL’INCONTRO

ID riunione: 885 5332 4551 – Passcode: 376788

Per informazioni:

cultura.sud@csvlombardia.it

CSV Lombardia

da www.csvlombardia.it
@Riproduzione Riservata del 12 maggio 2022

Torna bambinfestival alla sua XIII edizione!

Dal 20 al 29 maggio a Pavia e dintorni (Borgarello, Roncaro, Sommo, Travacò Siccomario) si terranno 76 iniziative gratuite ad aspettarvi, organizzate da 74 realtà del territorio: associazioni, enti, gruppi che hanno deciso di contribuire attraverso tante proposte pensate per i più piccoli e per chi li accompagna. Spettacoli teatrali, presentazioni di libri, laboratori, letture animate, passeggiate, pedalate, visite guidate, animazioni e attività sportive. BambInFestival si intreccia con 12 progetti attivi sul territorio e gode di numerose partnership che, messe in rete, restituiscono il valore di un territorio capace di collaborare e di cooperare.

Attraverso questa nuova edizione di BambInFestival desideriamo diffondere anche un messaggio di PACE.

I bambini – tutti i bambini – hanno diritto di vivere in società pacifiche e con questa manifestazione desi-deriamo dirlo con forza e dolcezza insieme, proponendo ai piccoli e alle loro famiglie esperienze di relazione, di scoperta, di gioco sano, di amicizia, di impegno, di conoscenza, per far crescere nelle nostre comunità piccoli ambasciatori di pace. La nostra città in questi mesi si è aperta a nuove accoglienze e a nuovi mondi, dando ospitalità a molti bambini che hanno vissuto il trauma indicibile della guerra. Possa questo spirito di accoglienza crescere e farsi pratica verso tutte le situazioni di guerra e vulnerabilità che esistono nel mondo.

Lo scorso anno, a causa pandemia, abbiamo dovuto realizzare un’edizione ridotta, con iniziative a numero chiuso, concentrate solo nel fine settimana. Quest’anno siamo felici di tornare “in grande”, portando nel territorio di Pavia e dintorni tante attività che abbracciano tutte le giornate comprese tra il 20 e il 29 maggio. Per questa edizione un po’ di rinascita e di risveglio abbiamo desiderato inserire nel programma una rassegna di spettacoli ed animazioni teatrali che – distribuite nei quartieri – saranno occasioni speciali per immergersi nel mondo magico del teatro per bambini e ragazzi, quale esperienza preziosa che negli ultimi anni non abbiamo potuto sperimentare.

BambInFestival è un intreccio virtuoso, una trama, di tutti quei valori e pratiche che gli enti, le associazioni e i gruppi realizzano e portano avanti in nome della Convenzione ONU dei Diritti di Bambini e spinti dalla necessità di concorrere al meglio al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, a cui tutti noi siamo chiamati.

L’edizione 2022 di BambInFestival vuole infine rendere omaggio a Mino Milani, nostro prezioso concittadino, scrittore e anche illustre autore di letteratura per ragazzi, mancato lo scorso febbraio, che con i suoi racconti ha incantato generazioni di bambini e ragazzi.

Scarica il programma di Bambinfestival con tutti gli eventi, alcuni sono a prenotazione e altri ad accesso libero.

www.bambinfestival.org

da www.vogheranews.it
@Riproduzione Riservata del 11 maggio 2022

VOGHERA – Il fondatore della Maison Valentino, l’ultimo imperatore della moda, Valentino Garavani, compie oggi 90 anni.

In suo onore il comune di Voghera ha dato vita ad una mostra al Teatro Sociale di Voghera che si aprire oggi alle 11.

Nel Teatro Sociale di Voghera, fino al 5 Giugno 2022 sarà dunque aperta al pubblico un’installazione site specific popolata dalle creazioni che Valentino ha realizzato dagli anni ‘60 a tutti gli anni 2000.

Sul palco una selezione di abiti rossi, il segno più potente, riconoscibile e riconosciuto, il colore che ha preso il nome del suo ideatore.

Spettacolo monocromo a cui dai palchi rispondono 36 abiti provenienti dall’archivio, florilegio di stili che hanno saputo ognuno incarnare lo spirito del proprio tempo.

Una metafora in cui le donne di Valentino sono attrici e spettatrici insieme, senza differenze, tutte appartenenti a una visione globale che rappresenta un’idea totale di bellezza e di femminilità, in cui ogni soggetto si trova sullo stesso piano.

Accanto agli abiti: bozzetti, disegni, schizzi, ritagli di giornale, fotografie e documenti che restituiscono al visitatore lo spirito del tempo in cui quegli abiti sono stati mostrati per la prima a volta al mondo e ricostruiscono grazie a racconti minimi come il mondo li ha accolti e percepiti.

Per l’occasione del compleanno, La Maison Valentino realizzerà una felpa in edizione limitata con una sua celeberrima frase sulla bellezza.

La felpa Valentino Happy Birthday Mr. V, in edizione limitata, riporterà in rosso la celebre massima di Valentino Garavani ‘I love beauty, It’s not my fault’, icastico e ironico riassunto di tutto un approccio alla moda, e, certamente, alla vita.

Il lancio ufficiale della felpa è previsto il giorno stesso del compleanno di Valentino, l’11 Maggio, e sarà venduta esclusivamente online sul sito www.valentino.com. Il ricavato della vendità sarà donato alla Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti.

L’esposizione aprirà al pubblico dal pomeriggio del giorno 11 maggio e resterà aperta fino al 5 di giugno nei seguenti fine settimana: dal 12 al 15 maggio; dal 20 a 22 maggio; dal 27 al 29 maggio e dal 2 al 5 giugno. Gli orari di visita saranno: 10-12.30 e 16.30 – 19. Ultimo ingresso ore 12 e 18.30.

I crediti fotografici per queste immagini sono: courtesy Valentino Spa.

logo

da www.comunevoghera.pv.it
@Riproduzione Riservata del 10 maggio 2022

Due storie di prestigio si intrecciano a Voghera dall'11 maggio al 5 giugno.-

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Quella del nostro Teatro Sociale, un gioiello che ha brillato dal 1845 e che da oggi torna a vivere dopo un restauro quasi ultimato che lo restituirà alla città in tutto il suo splendore originario.

E quella del nostro concittadino più famoso, maestro di stile a livello mondiale, Valentino Garavani, alla cui straordinaria carriera Voghera rende omaggio con una esposizione degli abiti più belli, nel suo novantesimo compleanno.

Due meraviglie per gli occhi.

Nella suggestiva cornice del Teatro Sociale di Voghera, tutta la meraviglia dell'opera di Valentino Garavani con una speciale installazione dedicata al suo genio dagli anni '60 ad oggi. Le sue creazioni, i suoi abiti rossi, i bozzetti, i disegni, gli schizzi, i ritagli di giornale, le fotografie e i documenti, espressione della bellezza dell'arte del famoso couturier e dell'impatto che ha avuto nel mondo.

La mostra resterà aperta nei seguenti fine settimana:

  • dal 12 al 15 maggio
  • dal 20 a 22 maggio
  • dal 27 al 29 maggio
  • dal 2 al 5 giugno

ORARI: 10.00 - 12.30 e 16.30 - 19.00 ultimo ingresso ore 12 e 18.30

di Chiara Pelizzoni

da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 10 maggio 2022

Don Walter Magni, portavoce dell'arcivescovo Delpini e referente diocesano per il Sinodo, illustra i risultati delle consultazioni sottoposte al Consiglio episcopale milanese e da lui riporati in una sintesi ragionata, diventata un documento destinato alla Conferenza episcopale italiana. L'entusiasmo delle religiose, la richiesta di superare il deficit di preghiera e di dialogo, l'invocata attenzione alle nuove generazioni, la ribadita disponibiltà ad impegnarsi: i passaggi più significativi.

Si sono concluse le consultazioni nella Diocesi milanese per il Sinodo avviate tra novembre 2021 e aprile 2022 e don Walter Magni ha redatto un documento di sintesi finale, che dopo l’approvazione del Cem (Consiglio episcopale milanese) verrà inviato alla Cei. Ma questo è solo il primo atto di un cammino ancora molto lungo.

Don Walter com’è andata?

Don Walter Magni, portavoce dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini
Don Walter Magni, portavoce dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini

«L’intenzione, richiesta dalla stessa segreteria del Sinodo, era che questa consultazione diocesana raggiungesse tutti i fedeli, ma la Diocesi ambrosiana è vastissima. In questo senso mi sono avvalso, dopo averli sensibilizzati sul tema, dei consiglieri del Consiglio pastorale e presbiterale della Diocesi. I primi si sono rivolti prevalentemente alle organizzazioni ecclesiali del territorio (parrocchie, comunità pastorali e decanati con i loro rispettivi consigli), i consiglieri del Presbiterale hanno raggiunto le fraternità sacerdotali dei 63 decanati diocesani. La risposta è stata molto buona quantitativamente, nonostante i tempi fossero molto stretti (tra dicembre e2021 e marzo 2022). I dati raccolti dai due Consigli sono stati sintetizzati e presentati nella sessione di febbraio di quest’anno, tenendo presente che a loro volta i consiglieri del Pastorale e del Presbiterale si sono messi in stato di consultazione sinodale. Naturalmente non mi sono avvalso solo di questi apporti, ma anche di tanti – gruppi e singoli fedeli – che mi hanno voluto inviare le loro riflessioni in reazione alla traccia suggerita dalla segreteria del Sinodo dei vescovi per questa consultazione. Inoltre un ampio consultazione è stata curata da molti istituti di vita consacrata e da diversi gruppi e singoli fedeli che meno si sentono rappresentati dalle comunità parrocchiali»«.

Quali sono le priorità emerse? I problemi, le urgenze, le ferite?

«È emersa soprattutto una grande domanda di ascolto. Intanto la Traccia era introdotta da una domanda fondamentale “come avviene questo cammino sinodale nelle nostre comunità e quali passi lo Spirito ci chiede di fare?”. Il secondo passaggio della traccia, riguardante propriamente l’analisi dell’ascolto, è a mio parere il tema più considerato. Quasi venisse a toccare un’esigenza molto presente nelle nostre comunità cristiane e rispondesse a un grande bisogno di ascoltare andando oltre certi schemi ecclesiali ordinari e soprattutto di essere profondamente ascoltati. Quasi si sentissi forte questa richiesta dalle comunità: “vorremmo essere più ascoltati”. L’altra questione, che emerge dai dati raccolti è il riscontro di una sorta di dialettica tra chi presiede la comunità e i fedeli in genere. Il dato non può essere generalizzato oltre misura, ma segnala una sorta di clericalismo – non solo da parte dei preti, ma anche di molti laici - che attraversa profondamente le comunità. E questo potrebbe frenare molto il processo sinodale avviato. Il terzo passaggio che evidenzio nel documento di sintesi è - evidenziando una forte debolezza nella applicazione di un metodo di ascolto - la mancanza in genere di un ascolto spirituale, di un ascolto “nello Spirito”. Manca cioè la consapevolezza che proprio perché ci si ascolta in un certo modo nelle nostre comunità questo permette allo Spirito santo di esprimersi con evidenza in vista di un annuncio più promettente del Vangelo. C’è un rapporto tra ascolto sinodale e missione che va recuperato».

Questo percorso vi ha permesso di intercettare dei “segni dei tempi”. Quali?

«Segni dei tempi ai quali guardare con speranza e attesa sono ad esempio la vita consacrata che dal punto di vista sinodale, all’interno dei propri istituti sta lavorando molto; ma anche gruppi di donne che forse meno si sentono interpretate e accolte nelle nostre comunità, ma hanno un sincero e profondo desiderio di dare un preciso contributo alla vita della Chiesa e ai suoi dinamismi. Molti hanno chiesto di saper guardare ai giovani non più solo come oggetto, ma come soggetto vivace, portatore di una sensibilità e di nuovi linguaggi ai quali dobbiamo saper guardare, a partire dai giovani che già sono presenti nelle comunità. Molto ci si aspetta poi dalle assemblee sinodali che stanno per essere avviate nei decanati della diocesi per l’impulso dei gruppi Barnaba: piccole equipe composte prevalentemente di laici in serio ascolto di quelle realtà sociali e culturali apparentemente esterne alle nostre organizzazioni ecclesiastiche (ospedali, scuole, aziente ecc.)».

Ora che avete consegnato alla Cei le conclusioni come prosegue il percorso?

«Credo che il grande passo sarà per un verso proseguire in questa sempre più operazione di ascolto, ma elaborando – come dice l’Arcivescovo Mario Delpini – una metodologia di ascolto, dei prototipi, dei modelli di ascolto capaci realmente di intercettare le questioni che contano e predisporre la gente ad esprimersi e a farsi ascoltare. Soprattutto in questi anni, nei quali la Diocesi sta riflettendo sulla riorganizzazione della Chiesa nel territorio diocesano – soprattutto il passaggio dalla parrocchia tradizionale alle comunità pastorali ecc.. – dovrà essere seriamente preservato la centralità dell’Eucaristia “che fa la Chiesa” rispetto a tutte le sue dinamiche organizzative.  Altra questione poi sarà insistere in modo organico sulla dinamica formativa: come fare tesoro di molti insegnanti credenti presenti nelle scuole pubbliche? Come valorizzare al meglio, in senso propriamente ecclesiale, le scuole cattoliche, gli insegnanti di religione ecc.  E, sempre sul fronte formativo, andranno avviate in diocesi dei laboratori di formazione alla sinodalità, coinvolgendo tutti, presbiteri e laici, soprattutto coloro che già operano all’interno dei consigli pastorali etc».

Quali sono le opportunità di questo metodo sinodale?

«Certamente una questione sinodale e che spetterà ai Vescovi affrontare in modo specifico, è il passaggio, all’interno dei nostri consigli, dal dinamismo proprio della consultazione alla capacità, da parte dei consiglieri che rappresentano una comunità, di giungere ad una deliberazione condivisa da tutti. Questo è certamente un punto ad un tempo delicato, ma decisamente interessante».

Che impatto avrà questo percorso sulla vita concreta della Diocesi ambrosiana?

«Sono percorsi lenti. La stessa dinamica di questa consultazione: documenti diocesani che vengono sintetizzati poi dalla segreteria della CEI dedicata e poi mandati da questa alla segreteria del Sinodo dei vescovi in vista della composizione dell’Instrumentum laboris, dice un iter molto articolato e complesso. Espletata questa consultazione il cammino sinodale continua. Dobbiamo imparare ad ascoltarci, acquisire una metodologia non scontata; dare credito all’altro, allargare la fascia di ascolto (anche a quelli che non vengono in Chiesa per esempio). Per arrivare lì ci vorranno anni, la Cei stessa ha previsto che tutto ciò accadrà tra il 2021 e il 2026. Con una fase di ascolto ‘21-‘23; una fase sapienziale di elaborazione e discernimento sulle tematiche più interessanti delle diocesi ‘23-‘24; e nel ‘25 (Anno Santo) e ’26 il rilancio operativo delle tematiche scelte dai vescovi d’accordo con le chiese che durerà fino al 2030. Ci aspetta un lavoro enorme. È una metodologia che va acquisita con una grande pazienza. Ma c’è molto più ascolto e sinodalità di quel che pensiamo».

da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 11 maggio 2022

Nella catechesi Francesco: “La vita delle nostre comunità deve saper godere dei talenti e dei carismi di tanti anziani”.-

L’eroismo non è soltanto quello dei grandi eventi che cadono sotto i riflettori: spesso si trova nella tenacia dell’amore riversato in una famiglia difficile e a favore di una comunità minacciata”. Così il Papa si è espresso all’udienza generale in piazza San Pietro.

Nel discorso in lingua italiana, il Pontefice, continuando il ciclo di catechesi sulla vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: “Giuditta. Una giovinezza ammirevole, una vecchiaia generosa”. La donna aveva difeso Israele dai nemici. “Dopo la grande avventura che la vede protagonista, Giuditta torna a vivere nella sua città, Betulia, dove vive una bella vecchiaia fino a centocinque anni – ha ricordato il Papa -. Si potrebbe dire che era giunto per lei il tempo della pensione, come arriva per molte persone: a volte dopo un’intensa vita di lavoro, a volte dopo un’esistenza avventurosa, o di grande dedizione”.
Ricordando che “non è raro, oggi, avere tanti anni ancora da vivere dopo la stagione del pensionamento”, Francesco si è chiesto “come interpretare, come far fruttare questo tempo che abbiamo a disposizione?”. “La prospettiva della pensione coincide per molti con quella di un meritato e desiderato riposo da attività impegnative e faticose – ha osservato -. Ma accade anche che la fine del lavoro rappresenti una fonte di preoccupazione e sia atteso con qualche trepidazione: ‘Che farò adesso che la mia vita si svuoterà di ciò che l’ha riempita per tanto tempo?'”, ha aggiunto ricordando un passaggio del messaggio per la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani diffuso martedì.

Nelle parole del Papa c’è la consapevolezza che “il lavoro quotidiano significa anche un insieme di relazioni, la soddisfazione di guadagnarsi da vivere, l’esperienza di avere un ruolo, una meritata considerazione, un tempo pieno che va al di là del semplice orario di lavoro”. “Certo, c’è l’impegno, gioioso e faticoso, di accudire i nipoti; ma sappiamo che oggi di figli ne nascono sempre meno, e i genitori sono spesso più distanti, più soggetti a spostamenti, con situazioni di lavoro e di abitazione non favorevoli. A volte sono anche più restii nell’affidare ai nonni spazi di educazione, concedendo solo quelli strettamente legati al bisogno di assistenza. Ci sono nuove esigenze, anche nell’ambito delle relazioni educative e parentali, che ci chiedono di rimodellare la tradizionale alleanza fra le generazioni”.

“Per i nonni, una parte importante della loro vocazione è sostenere i figli nell’educazione dei bambini. I piccoli imparano la forza della tenerezza e il rispetto per la fragilità: lezioni insostituibili, che con i nonni sono più facili da impartire e da ricevere”, ha proseguito Francesco durante l’udienza generale in piazza San Pietro. “I nonni, da parte loro, imparano che la tenerezza e la fragilità non sono solo segni del declino: per i giovani, sono passaggi che rendono umano il futuro”, ha aggiunto.

Tornando a Giuditta, il Papa ha ricordato che “rimane vedova presto e non ha figli, ma, da anziana, è capace di vivere una stagione di pienezza e di serenità, nella consapevolezza di avere vissuto fino in fondo la missione che il Signore le aveva affidato”. “Per lei è il tempo di lasciare l’eredità buona della saggezza, della tenerezza, dei doni per la famiglia e la comunità: un’eredità di bene e non soltanto di beni. Quando si pensa all’eredità pensiamo a volte ai beni e non al bene che si è fatto e si è seminato che è la vera eredità che lasciamo”, ha aggiunto il Papa parlando a braccio. Dalle parole di Francesco emerge ancora un altro aspetto positivo della vecchiaia: “Da vecchi, si perde un po’ di vista ma lo sguardo interiore si fa più penetrante. Si diventa capaci di vedere cose che prima sfuggivano. È così: il Signore non affida i suoi talenti solo ai giovani e ai forti: ne ha per tutti, su misura di ciascuno. La vita delle nostre comunità deve saper godere dei talenti e dei carismi di tanti anziani, che per l’anagrafe sono già in pensione, ma che sono una ricchezza da valorizzare”.

Per raggiungere questo obiettivo, il Papa ha ricordato che “questo richiede, da parte degli anziani stessi, un’attenzione creativa e nuova, una disponibilità generosa”. “Le precedenti abilità della vita attiva perdono la loro parte di costrizione e diventano risorse di donazione: insegnare, consigliare, costruire, curare, ascoltare… Preferibilmente a favore dei più svantaggiati, che non possono permettersi alcun apprendimento o che sono abbandonati alla loro solitudine”. Infine, l’attenzione di Francesco alla vera eredità che debbono lasciare gli anziani: “L’eredità non dei soldi ma della saggezza seminata nei propri nipoti”.

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