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Oderzo. Interruppe le cure per far nascere il figlio: «Addio Azzurra, dono per tutti»

di Francesco Dal Mas, Oderzo (Treviso)
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 17 aprile 2024

Celebrati i funerali della mamma, malata di tumore, morta dopo che aveva interrotto le terapie per non danneggiare il figlio, che oggi ha 8 mesi.

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Un primo piano di Azzurra - Ansa

«La famiglia vuole ringraziare Dio per il dono che Azzurra è stata per loro per 34 anni: domani avrebbe compiuto 34 anni. Li festeggerà in cielo e voi festeggiatela qui in terra. Perché sì lei sarà sempre con voi e perché una persona così si piange per il distacco, ma soprattutto si celebra e si festeggia per la grande, abbagliante luce che trasmette. Vivete in questa luce: una luce di coraggio, una luce di fortezza, una luce di amore: Non c’è amore più grande che dare la vita».

Così don Massimo Rocchi, direttore dell’Istituto Brandolini Rota, dei padri Giuseppini del Murialdo, al funerale dell’ex allieva Azzurra Carnelos, morta di tumore, dopo aver dato alla luce il figlio Antonio, 8 mesi, a seguito della sospensione delle terapie da lei stessa voluta per non recare danno al piccolo. All'ingresso del Duomo di Oderzo, i familiari hanno posizionato l'immagine di Azzurra felice e spensierata durante una gita in montagna. Sull'altare, invece, una foto ancor più emblematica e struggente: quella in cui la giovane mamma sorride felice al suo bimbo appena nato.

«Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio»: queste parole della prima lettura scelta dalla mamma di Azzurra, ha detto, nell’omelia, padre Rocchi, «esprimono sia il dolore per la partenza per il cielo di Azzurra, sia la grande fede che come famiglia tutti ci state testimoniando, voi genitori Antonella e Fabrizio, voi fratelli Davide e Andrea, soprattutto voi Francesco e il piccolo Antonio. Una fede in Gesù risorto, che dona a tutti noi una vita nuova, eterna, senza fine».

Il sacerdote ha quindi evidenziato che nella preghiera della Salve Regina «diciamo spesso alla Madonna: a te ricorriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime… Sì la malattia di Azzurra penso sia stata una valle di lacrime, tra segni premonitori, cure, speranze e ricadute, ma questa valle ora è illuminata da una luce abbagliante, da un grande arcobaleno luminoso che unisce la terra al cielo. Ed è la luce di Azzurra. Una luce piena di amore, una luce piena di speranza. Il vescovo ha scritto: Azzurra ha scritto una pagina di Vangelo».

È stato ricordato che Azzurra, prima di tre fratelli ha fatto per loro da seconda mamma, prendendosi sempre cura di loro, specie del più piccolo, in casa la precedenza era sempre per i fratelli. Brillante a scuola, ma umile. Al Brandolini ha fatto le medie, così come i suoi fratelli e la mamma prima. Studentessa brillante, laureata con lode in Economia bancaria e Finanza, ha incontrato Francesco nel 2015 all’università. Due anime gemelle. «Il loro amore non è stato fermato della notizia nel 2019 della malattia, dopo il sogno della nonna che la invitava a farsi visitare – ha ricordato ancora il sacerdote -. Azzurra si è sottoposta a esami che hanno rivelato la presenza del tumore. Ha affrontato le cure con determinazione. Ed è momentaneamente guarita».

Nel 2022 si sposa con Francesco. «Primo pensiero era quello che non avrebbe potuto diventare mamma a causa delle cure. E invece è arrivato Antonio, un dono di Dio dal cielo. Ma la malattia si ripresenta, più forte e aggressiva di prima e con ben poche speranze. Il suo più grande desiderio era di diventare madre e questo desiderio era così grande da rinunciare anche alla sua salute. Una scelta sofferta e condivisa col marito, ma lo sguardo era al dono della vita».

«Con il suo sacrificio ci ha donato la vita», ha detto Francesco, che ha abbandonato il lavoro per starle vicino ogni giorno. «Lei aveva un solo desiderio: far nascere nostro Antonio». Anche durante la sua battaglia finale contro la malattia, Azzurra è rimasta positiva e ottimista, trasmettendo speranza anche agli altri. «La malattia le faceva perdere anche la vista, ma lei voleva continuare a vedere bene, per ammirare suo figlio. Abbiamo sempre pregato tanto - dice la mamma -. Venivamo sempre a Messa la domenica sera. E quando le ho ricordato la Messa mi ha detto: sì sempre! Continuate a tenere un posto per lei, lei ci sarà sempre. Stai tranquilla mamma andrà tutto bene… le ha detto nelle ultime parole a lei… insegna tu le preghiere ad Antonio… e poi lascia fare a Francesco, ci pensa Francesco».

«Una mamma che dà alla luce un figlio, dà sempre la vita, tanto più quando questo può compromettere la sua salute. E Azzurra non ha esitato a fare così. Ora lei è l’angelo della vostra famiglia, l’angelo del suo piccolo Antonio e di suo marito – ha concluso padre Rocchi, rivolgendosi direttamente ai familiari -. Un esempio per tutti noi, una testimonianza che la vita è più forte della morte e che, come ci ha detto Gesù “non c’è amore più grande che dare la vita”».

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