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Nuovi poveri, 180 richieste d’aiuto in 2 mesi

di Stefania Prato
Pavia, sono 3.749 le famiglie assistite dai servizi sociali. L’anno scorso aiuti per 7,5 milioni di euro: «Casi sempre più complessi».-
PAVIA. Aumenta la povertà e aumenta il bisogno sociale. Sono 3.749 le famiglie di cui si stanno occupando i servizi sociali comunali, 180 quelle prese in carico negli ultimi due mesi. Erano 2.970 nel 2015. «Un dato preoccupante», sostiene l’assessore Alice Moggi, ricordando che, lo scorso anno, l’Amministrazione ha stanziato circa 7 milioni e mezzo di euro per il sociale. «Denaro servito per attivare i servizi richiesti, per integrare le rette per i ricoveri e per il sostegno economico - spiega Moggi -. Ma anche per i percorsi di inserimento lavorativo e l’assistenza domiciliare»
Risorse indirizzate a fornire risposte a richieste che arrivano da persone disperate, senza occupazione o con un lavoro che non consente loro di mantenersi o di mantenere la propria famiglia. E che hanno la necessità di ricevere dal Comune un aiuto economico per pagare le bollette di gas, luce e acqua o per l’affitto. Mentre per il sostegno alla spesa alimentare il Comune si affida alle associazioni di volontariato, alla Caritas e alle parrocchie che preparano pacchi contenenti beni di prima necessità, come pasta, olio, riso.

Sono state 6130 le richieste di nuclei familiari che nel 2017 hanno bussato alla porta del Mezzabarba. «È necessaria la presentazione dell’Isee, che attesti le condizioni economiche della famiglia, quando si deve erogare un contributo economico - chiarisce Moggi -. Per accedere al servizio sociale invece non è necessaria alcuna selezione. Ogni situazione è valutata con attenzione dagli assistenti sociali che poi attivano la presa in carico». Una squadra di 16 assistenti sociali e di 2 educatori che hanno il compito di fornire informazioni e, quando è necessario, intervenire in modo concreto.
«L’obiettivo - precisa l’assessore - è quello di rendere autonomo e responsabile chi viene a chiedere il nostro aiuto. Lo scorso anno gli accessi al segretariato sociale sono stati 12.700, mentre nel 2015 si erano fermati a 11.000. Sono coloro che si rivolgono ai nostri uffici per un primo orientamento ai servizi pubblici e privati o ad altri servizi territoriali». Un bisogno che ha mille volti. Ha il volto di genitori disoccupati, ma anche quello di anziani soli e di persone disabili. E di minori che chiedono tutela: nel 2017 sono stati 1404.
«Si lavora con lo scopo della prevenzione, del sostegno e del recupero di persone e famiglie che si trovano in situazioni di disagio», spiega Moggi, ricordando che sono 970 gli anziani assistiti, «dall’assistenza sociale a quella domiciliare, fino al ricovero in strutture». «Le situazioni che ci troviamo ad affrontare sono sempre più complesse», sottolinea l’assessore che punta l’indice «sull’aumento del disagio economico». «La mancanza o la precarietà del lavoro comporta evidenti difficoltà a sostenere i costi della vita quotidiana. Si cerca quindi di fornire anche informazioni sulle opportunità date dalle misure nazionali o regionali, come ad esempio il reddito d’inclusione».
da www.laprovinciapavese.gelocal.it
@Riproduzione Riservata del 21 marzo 2018
 

 

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