Roma, il parto a Tor Vergata: "Noi anestesisti nel parcheggio, Gioia era già nata"
di Alessandra Paolini
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@Riproduzione Riservata del 30 marzo 2020
Parla il medico che ha soccorso la coppia di Paliano davanti al policlinico. La piccola è venuta alla luce in auto.-
Gioia. Mai nome poteva essere più azzeccato. Perché questa è una storia bella bella in pieno dramma coronavirus: c'entrano la cicogna, la vita, il sangue freddo di un papà e la voglia di non perdersi davanti alle difficoltà come solo una mamma è capace di avere.
Gioia è un fagottino di tre chili scarsi, che l'altra notte, è venuto al mondo davanti al pronto soccorso del policlinico di Tor Vergata che in gran parte è stato riconvertito per l'emergenza Covid- 19.
Sì davanti. Perché lei aveva già messo fuori la testolina quando i suoi genitori, partiti da Paliano, erano al casello di Roma sud.
Si è trattato insomma, di quello che si definisce un parto precipitoso. Quando tutto accade in tempi accelerati: rottura delle acque, doglie e oplà.
Il policlinico di Tor Vergata in queste settimane è diventato un avamposto nella lotta al coronavirus con molti letti a disposizione per la terapia intensiva. E non c'è né il reparto di ginecologia né tantomeno quello di pediatria.
Ma quando si ha fretta, c'è poco da fare. E così, essendo quello l'ospedale più vicino, mamma e papà non ci hanno pensato due volte a fermarsi proprio lì.
" Abbiamo ingressi separati per il pronto soccorso - continua l'anestesista - uno per il Covid- 19, l'altro " pulito". Tutto segue il protocollo e così mamma e bimba sono state visitate per le cure dell'immediato. La bimba stava bene, ma la madre non aveva espulso del tutto la placenta. E così siamo intervenuti".
Ora Gioia è casa sua a Paliano, mangia e dorme, ignara delle circostanze eccezionali della sua nascita. Stavolta non dovrà essere precipitosa. Per uscire da casa, purtroppo, stavolta c'è tempo.