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Una giornata per la vita nascente

di Cosimo Lupelli
da www.semprenews.it
@Riproduzione Riservata del 24 ,marZo 2023

Si è svolto a Roma il 22 marzo l'annuale evento per promuovere le nascite e la tutela della vita in Italia.-

L'Italia ha bisogno di giovani e i giovani hanno bisogno di una politica che sostenga il progetto di metter su famiglia.

È stata una pesca fruttuosa quella organizzata il 22 marzo a Roma a due passi da Palazzo Chigi e Montecitorio da parte della Rete per la Giornata della Vita Nascente.  Il tema proposto: “Progettare la vita. I giovani incontrano la politica per una primavera demografica”, ha permesso di fare ulteriori passi avanti verso l’istituzione della giornata della vita nascente (che si vuole riconoscere nella data del 25 marzo), intuizione avuta dal fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII don Oreste Benzi

L’incontro, presentato dal dott. Pino Morandini, è  stato introdotto con la proiezione del  video del  Prof. Gian Carlo Blangiardo, Presidente ISTAT che da diversi anni segnala il bisogno di invertire il trend demografico, che ad oggi vede l’Italia tra i paesi con una delle percentuale più sfavorevoli  tra le nascite e i decessi, attraverso alleanze virtuose, buon senso e visione del futuro. Durante i saluti istituzionali,  Eugenia Roccella, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, ha affermato la necessità  di uno  «sforzo collettivo per avviare una nuova primavera demografica e mettere in campo buone pratiche per fare rete».

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Le fatiche dei giovani

Durante la tavola rotonda condotta dal giornalista di Avvenire Angelo Picariello, si sono alternate alcune testimonianze  di giovani provenienti da varie parti d’Italia. Le tematiche emerse dai vari interventi sono ruotate intorno ad alcuni punti che hanno colpito direttamente l’attenzione delle forze politiche presenti, come la mancanza di sensibilità in cui versano le persone affette da handicap e la difficoltà nel gestire la maternità in relazione allo studio universitario (come ha testimoniato Anna, 25 anni), la mancanza di tutela della paternità e maternità nei confronti degli studenti genitori (hanno detto Francesca e Alberto,  coppia di 25 anni con una figlia), la richiesta di una maggiore sensibilità a riguardo del quoziente familiare nella realtà del lavoro,  le problematiche legate ai tempi e agli  importi  sul  congedo parentale,  la visione della natalità, che ad oggi appare più come un problema economico anziché culturale ed infine le difficoltà incontrate sul luogo di lavoro, da parte delle lavoratrici, davanti all’ipotesi di gravidanza (come hanno raccontato Simone, 35 anni e una giovane donna di 32 anni).

Le risposte della politica

Il momento si è concluso con la manifestazione di disponibilità da parte dei politici di accogliere  queste richieste e la proposta di una costituzione di un “tavolo permanente” attraverso il quale continuare questo dialogo fra le associazioni della rete, i giovani ed i partiti.

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