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VOGHERA 20/04/2020: L’appello in ‘diretta web’ dei parroci “nonni” ai ragazzi degli Oratori. “Il giovane Don Enrico non c’è più. Ma noi non vi lasceremo soli”

da www.vogheranews.it

@Riproduzione Riservata del 20 aprile 2020

VOGHERA – Nella mattinata di ieri, domenica 19 aprile 2020, nel pieno del periodo di “quarantena in casa” dichiarato dalla Regione Lombardia e dal Governo come forma di contrasto all’epidemia di Coronavirus, nella chiesa di San Rocco di Voghera si è svolta la Messa della Seconda domenica di Pasqua.

Un Messa molto particolare: celebrata per ovvie ragioni senza fedeli; trasmessa in “diretta web” da canali della nostra testata vogheranews.it, e sul sito del Duomo di Voghera (che ha avuto un grande successo di pubblico: con oltre 2.000 visualizzazioni) ma soprattutto dedicata alla perdita, da parte della chiesa locale, di don Enrico Bernuzzi, ucciso dal Covid19 all’età di 46 anni lo scorso 13 aprile.

Durante la Messa, don Paolo Verri, il parroco, ha ricordato una prima volta don Enrico definendolo, “Un amico importante” e – pensando alla scarsità delle vocazioni ed alla penuria di nuovi giovani sacerdoti all’interno della chiesa iriense – “Un sacerdote di cui avevamo proprio bisogno”.

Ma uno dei momenti più significativi della celebrazione di Domenica, è stato il saluto finale a Don Bernuzzi (“che lascia un vuoto grande nella comunità cristiana di Voghera), con il riconoscimento della sua attività fatta nell’ambito degli oratori cittadini.

Don Paolo Verri, data l’importanza della perdita, ha ritenuto anche di rivolgersi direttamente ai giovani, per  spronarli a non abbattersi (come faceva don Enrico, solito dire a tutti: “Forza e Coraggio!”) e dire loro che non saranno lasciati soli ora che hanno perso il loro punto di riferimento.

A loro, ai ragazzi, è stato rivolto un toccante, disperato messaggio di speranza.

“Ragazzi – ha detto don Paolo -, sappiamo che ora vi sentite più soli, perché non c’è più don Enrico; e poi l’oratorio è anche chiuso per la pandemia che richiede a tutti il sacrificio dell’isolamento. Però una cosa vogliamo dirvi con chiarezza: non siete soli. Perché don Enrico, che ora è nella pienezza della vita, quella di Dio, vi aiuterà in modo più efficace, anche se non sensibile e tangibile; e di questo ne siamo sicuri.”

Il parroco di San Rocco si è poi assunto un impegno con i ragazzi degli oratori, un impegno arduo, date le scarse forze in campo, ma che sarà portato a compimento insieme al resto della Chiesa locale.

“Noi non vi lasceremo soli – ha pronunciato ancora don Paolo -. Non so come; non sarà esattamente come prima, certo. Ma vi promettiamo, in assoluta sincerità, che non vi lasceremo soli. Già ci sono gli educatori che, in un modo o nell’altro, avete sentito in queste settimane. E poi, se volete, come possiamo, c’è don Gianni e ci sono anch’io; in tutta modestia, nonostante la vecchiaia.

C’è la comunità cristiana, che, ci contiamo, saprà esprimere persone sagge e generose che vorranno mettere a disposizione la loro umanità e la loro fede. E poi ci siete voi ragazzi, che metterete in campo tutte le vostre risorse personali, la vostra disponibilità e responsabilità, il vostro cuore giovane.”

Piena la disponibilità in via personale data dai parroci ai ragazzi.

“Intanto, se volete – ha proseguito don Verri -, potete cercarci; da subito! Magari anche solo per due parole, o per dirci come state, voi e i vostri amici e familiari, o magari anche per buttar fuori eventuali pensieri che rodono dentro e che non lasciano tranquilli.”

“Cari ragazzi – ha concluso don Paolo, affiancato per tutta la celebrazione dal parroco del Duomomonsignor Gianni Captini -, sappiate che noi ci siamo; anche, e prima di tutto, per voi. Quello che possiamo già fare, oggi, è dare a tutti, a ciascuno, un forte abbraccio, seppure virtuale. Non è l’abbraccio di un giovane padre, come poteva essere quello di Don Enrico, ma, lasciateci dire, è l’abbraccio dei nonni, altrettanto affettuoso.”

La messa pasquale di domenica 19 marzo – è ben ricordarlo – è stata anche una celebrazione a ricordo di tutte le altre vittime vogheresi del Coronavirus. Vittime alle quali però la Chiesa vogherese è intenzionata quanto prima a rendere omaggio (ancora insieme a don Enrico Bernuzzi) in modo più fattivo, completo e soprattutto concreto… carnale.

”Troveremo il modo, quando sarà possibile, per riunirci (e allora anche fisicamente) a pregare per Don Enrico e anche per tanti altri fratelli e sorelle che ci hanno lasciato in queste settimane”, ha detto dell’ambone don Paolo Verri.

Per poi aggiungere.

“Abbiamo, verso di loro, il bisogno di esprimere l’affetto e la riconoscenza, e anche la vicinanza che non hanno potuto sentire nei giorni dolorosi della malattia. Lo faremo nei tempi e nei modi che individueremo, quando sarà passata questa grave emergenza che ci coinvolge tutti.”

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