logo sito cav

CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it
Visualizzazioni:
38

Una mela al giorno toglie davvero il medico di torno

di Metella Ronconi
da www.bimbisaniebelli.it
@Riproduzione Riservata del 06 settembre 2019
 
I risultati di una ricerca confermano il famoso detto: “Una mela al giorno leva il medico di torno”, individuandone le basi scientifiche.-

Secondo un nuovo studio austriaco il detto popolare che una mela al giorno leva il medico di torno sarebbe una realtà e il potere delle mele si deve ai milioni di batteri che il frutto contiene.

Meglio scegliere mele organiche

Secondo Gabriele Berg, docente dell’Università di Tecnologia di Graz e a capo della ricerca, il potere della mela risiede nei batteri benefici che vanno a colonizzare il nostro intestino contribuendo al benessere del microbiota intestinale, ovvero l’insieme di batteri, funghi e virus che provengono dal cibo che mangiamo e che colonizzano temporaneamente il nostro intestino; per ottenere benefici è importante però che verdure e frutta non vengano cotte perché la cottura uccide questi microbi. Lo studio ha analizzato le mele in tutte le sue parti: stelo, buccia, polpa, semi e calice. È risultato che, sebbene la quantità di batteri sia la stessa nelle mele biologiche e in quelle convenzionali, quelle organiche vantano una colonia più diversificata che, secondo i ricercatori, le renderebbe più sane e più gustose delle mele convenzionali. Nelle mele cresciute naturalmente è stata trovata una maggiore presenza dei metilobatteri, che donano un leggero sapore di fragola alla frutta.

Il microbiota intestinale

La varietà nel microbiota sembra essere la chiave per un intestino sano e quindi l’effetto positivo della mela dipende dai 100 milioni di batteri benefici che contribuiscono al benessere del microbiota. Più la dieta è varia, meno batteri nocivi vi si trovano. La dieta mediterranea aiuta moltissimo, ma va tenuto presente che il nostro microbiota si forma nel primo anno di vita; in seguito la sua composizione cambia solo in parte. L’obiettivo è quello di mappare il microbiota come si fa oggi con il genoma in modo da correggere poi il difetto. Ma,mentre con il patrimonio genetico umano siamo già alle terapie geniche, con il microbiota siamo ancora molto lontani dal traguardo, anche perché i geni del microbiota sono circa un milione contro i 23mila dell’essere umano.

Top