SE LA SCUOLA RIPARTE PER TUTTI, MA NON PER CARLO, 8 ANNI, DOWN
di Paolo Rappellino
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 21 settembre 2020
La scuola non ha bisogno solo di banchi distanziati e di gel igienizzante. Carlo ha bisogno di un insegnante di sostegno. Che non c'è. Nella sua situazione, migliaia di altri alunni diversamente abili: una petizione chiede di cambiare le cose.-
Il 14 settembre, come tutti i suoi compagni di classe, Carlo è tornato a scuola, felice di poter ritrovare dopo mesi di lockdown i suoi compagni e le sue maestre. Ma per lui la scuola non è pronta a ripartire. Perché Carlo è un bambino di 8 anni con la sindrome di Down e il diabete. A scuola non ha bisogno solo di banchi distanziati e il gel igienizzante. Carlo ha bisogno di un insegnante di sostegno. Che non c’è. O meglio, che non c’è ancora. E, quando arriverà, non sarà più la stessa dello scorso anno.
La storia di Carlo, che vive a Besana Brianza con genitori e due fratelli, è “identica” a quella di migliaia di altri alunni diversamente abili perché i docenti di sostegno in ruolo sono pochi e la nomina dei supplenti, da anni, avviene cronicamente in ritardo, ben oltre la data di avvio della scuola. Con l’aggravante che in quest’anno scolastico così critico per l’emergenza pandemia la presenza puntuale dei maestri dedicati a chi è più svantaggiato sarebbe stata ancora più importante.
LA PETIZIONE PER CARLO DI PAPÀ SERGIO TORRIANI E MAMMA SIMONA CREPALDI SU CHANGE.ORG: C'È BISOGNO DI INSEGNANTI DI SOSTEGNO!
Per gli alunni diversamente abili, la continuità delle figure di riferimento è cruciale e invece le maestre di sostegno cambiano ogni anno. «Carlo potrebbe crescere in autonomia», spiega papà Sergio, «ma se lo abbandoniamo a sé stesso rischia di perdere questa opportunità». Inoltre, sottolinea mamma Simona, che è anche insegnante, «l’arrivo in ritardo dei docenti di sostegno svantaggia l’intera classe e rende più complicato il lavoro degli altri maestri che non possono programmare fin dall’inizio il loro lavoro con l’intera equipe che entrerà in classe».
Come se tutto questo non bastasse, anche quando i docenti arriveranno, saranno comunque pochi. «Nell’istituto comprensivo di nostro figlio servono 17 cattedre. Ne sono previste 11», dicono i coniugi Torriani. «E manca personale specializzato, poiché la maggior parte sono supplenti che accettano la cattedra del sostegno per poter lavorare. Invece andrebbero selezionati degli specialisti da formare e valorizzare».
Dopo che hanno lanciato la loro petizione su www.change.org, Sergio e Simona sono stati contattati dai genitori di altri bambini con la sindrome di Down che li incoraggiavano a continuare la battaglia. Qualcuno ci ha detto: “Ma il vostro problema è uguale a quello di molti altri”. Il tema è proprio questo: quello di Carlo non è un caso eccezionale. È “normale”. E proprio per questo è grave», afferma il papà.
«Il sistema di reclutamento degli insegnanti è complesso, lo sappiamo», allargano le braccia di genitori di Carlo. «Ma allora proponiamo di nominare un commissario del Governo per l’inclusione a scuola che raggiunga due obiettivi: assegnare tutti i docenti che servono e, dal prossimo anno scolastico, assegnarli alle scuole entro la fine di giugno. È impossibile?».