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Scuola digitale, Bussetti: «Sicurezza importante, ma il web è una chance»

di Redazione Scuola

La ricerca di Generazioni connesse e Università di Firenze: il 70,6% dei giovani è online. Il ministro: «Serve prevenzione». La Polizia postale: «Attenti soprattutto alle estorsioni sessuali».-

Ha incontrato anche gli «influencer» più noti tra gli studenti il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a margine dell’evento «Safer Internet Day 2019», la Giornata mondiale per la sicurezza online istituita e promossa dalla Commissione Europea, che si è tenuto martedì mattina a Milano, in contemporanea con altri 100 Paesi. Bussetti ha posato per una foto con Klaus, Surry, Jack Nobile, Giulia Penna, Vegas, St3pNy, Anima, La Sabri e Favij, coinvolti per sensibilizzare i follower su un uso consapevole della rete. Per spiegare agli adolescenti che solo se ciascuno adotta un ruolo attivo e responsabile il Web può essere un luogo sicuro e positivo, fonte di opportunità e non di rischi.

Adolescenti e social

Secondo una ricerca presentata a Milano, condotta su quasi 6mila adolescenti dal consorzio Miur Generazioni connesse, dall’Università degli Studi di Firenze, dalla «Sapienza» di Roma e dal portale Skuola.net, sette adolescenti su 10 sono iscritti ad un social network già prima dei 14 anni. Un solo ragazzo su 16 risulta non essere connesso con nessun social. Il 38,5% dei ragazzi ammette di non conoscere personalmente almeno la metà degli amici o dei follower, e il 68% almeno una volta si è imbattuto in un profilo falso. Al tempo stesso la tecnologia comincia anche a essere un po’ ingombrante: il 50,4% infatti lascia a casa lo smartphone quando è insieme ai genitori.

Educare alla tecnologia

La giornata si è aperta con il ricordo di Carolina Picchio, studentessa di Novara che non ha sostenuto il peso delle offese e si è tolta la vita a quattordici anni. Oggi la sua storia diventa uno strumento per far capire ai giovani i rischi del cyberbullismo. «Il rispetto per gli altri e per se stessi deve collegare tutti gli ambiti della nostra società», ha detto Bussetti, invitando le vittime a denunciare e chiedere aiuto, facendo leva sulla rete familiare e sociale. «Educare alla tecnologia è fondamentale per la sicurezza sul web ma siamo già a buon punto, anche essere qui è importante», ha dichiarato il ministro. «È chiaro che il mercato e la tecnologia corrono a una velocità incredibile - ha aggiunto - vogliamo formare i nostri studenti e le nostre studentesse ai pericoli della rete ma soprattutto anche alle opportunità che il web può rappresentare per la loro vita futura». Il ruolo della scuola «è fondamentale - ha detto Bussetti - in accordo con la famiglia ma non dobbiamo dimenticare che al centro ci sono i ragazzi, le scelte educative vanno condivise». «Credo sia il caso di suggerire ai genitori, magari, quando tornano a casa alla sera, di non chiedere ai figli solo come è andata a scuola, ma anche su Internet», ha concluso il ministro.

Liberi se consapevoli

Condivisione e consapevolezza: lo ha ribadito il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Filomena Albano: «Solo così sarete liberi - ha commentato -. Navigare in rete è come navigare in un mare aperto, e i giovani devono conoscerne i rischi perché i ragazzi sono esposti a condizionamenti maggiori rispetto agli adulti».

Estorsioni sessuali

Per Nunzia Ciardi, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, il fenomeno più grave degli ultimi anni è quello delle estorsioni sessuali, che portano a «conseguenze devastanti soprattutto per le ragazze».

Il ruolo dell'adulto

L'oggetto degli interventi congiunti è la tutela dell'aspetto psicologico dei giovani, che «sono innanzitutto persone e sono all'interno di un periodo di crescita particolare in cui vivono delle crisi - ha continuato Bussetti- e il ruolo dell'adulto è fondamentale per favorire la loro crescita».

da www.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 05 febbraio 2019

 

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