Rientro a scuola, sì ai tamponi in farmacia. Ecco cosa cambia per tamponi e quarantene. La regola dell’1-2-3
di Gianna Fregonara
da www.corrieredellasera.t
@Riproduzione Riservata del 04 gennaio 2022
Protocollo alleggerito, la proposta delle regioni al vaglio del governo. Stop alle lezioni di educazione fisica e niente musica in classe.-
La regola dell’1-2-3
Le Regioni hanno discusso ieri e presentato al governo una bozza di protocollo per il tracciamento dei contagi in classe. Vige la regole dell’1-2-3: basta un contagio per la quarantena alle materne, ne servono due alle elementari e tre per gli studenti dai 12 anni in su. La differenziazione per età si basa sulla differente copertura vaccinale e sull’uso di mascherine. La Dad - come già secondo il protocollo in vigore ora - non scatta immediatamente per nessuno, ma solo se c’è più di un caso (più di due alle superiori) in classe. I tamponi di controllo possono essere sia molecolari che antigenici.

Scuole di infanzia, a casa al primo positivo
Per i bambini delle scuole dell’infanzia - 3-6 anni - dove non è prevista alcuna copertura vaccinale né è possibile applicare i dispositivi di protezione (mascherine) ai piccoli, le regole per le quarantene in caso di presenza di un positivo nella classe/sezione restano rigide: la scuola deve comunicare la presenza di un contagiato tra i bambini o tra il personale alla Asl che formalmente invierà il provvedimento di quarantena alle famiglie o alla scuola stessa. La quarantena prevista è di sette giorni, con tampone molecolare o antigenico per il rientro in presenza. Il personale scolastico anche nelle materne è interamente vaccinato e, secondo quanto previsto dall’ultimo provvedimento del governo, è munito di mascherine Ffp2 e altri dispositivi di protezione aggiuntiva.
Elementari e prima media
Per le scuole elementari e la prima media, in altre parole per i bambini dai 6 agli 11 anni, fascia di età in cui la copertura vaccinale è ancora bassa, si prevede che alla scoperta di un primo caso, la classe resta in presenza in autosorveglianza, con la raccomandazione di non frequentare altre attività pomeridiane prima di aver eseguito un test anche antigenico. Al secondo caso entro dieci giorni nella stessa classe scatta la quarantena per tutti i compagi: dieci giorni a casa in Dad. Per tornare a scuola è necessario esibire un test antigenico o molecolare che deve essere effettuato tra il 5° e il 7° giorno. Le regioni raccomandano anche di mantenere rigido il controllo nelle mense scolastiche, luogo in cui i bambini devono togliere le mascherine: vanno mantenuti turni e distanze come già previsto dal precedente protocollo.

Dai 12 anni in su
Per gli studenti dai 12 ai 19 anni, cioè per coloro che frequentano dalla seconda media alla quinta superiore, è previsto un protocollo un po’ meno rigido rispetto a quello dei più piccoli. La misura è giustificata dal fatto che quasi l’80 per cento degli studenti di questa fascia è vaccinato o sta concludendo il ciclo di vaccino .Fino a due casi in una classe, si resta a scuola in presenza e in autosorveglianza. Vale anche per i più grandi, in questo caso, la raccomandazione di non frequentare altre attività extrascolastiche senza aver eseguito un test anche antigenico. La raccomandazione è l’utilizzo in questo periodo della mascherina Ffp2. Alla comparsa di un terzo caso (entro dieci giorni dal primo) scatta la quarantena di 7 giorni, con test antigenico o molecolare tra il 5° e il 7° per rientrare.

Educazione fisica, mense e musica
Le regioni attirano l’attenzione anche sulle attività più «rischiose» per le quali è previsto che si tolga la mascherina: sono l’educazione fisica, che la bozza propone di sospendere, la mensa per la quale si raccomanda la «massima correttezza nel consumo dei pasti» e infine la musica: la richiesta è di evitare attività di canto e l’uso di strumenti musicali.

Le mascherine Ffp2
La bozza delle regioni contiene anche una parte dedicata alla promozione dell’uso delle mascherine Ffp2: vanno usate da parte degli studenti più grandi (sopra i 12 anni) che sono in autosorveglianza e più in generale in tutte le situazioni di rischio.

Filtri e areazione aule
Torna anche nel testo delle regioni la proposta di promuovere l’installazione di strumenti di monitoraggio e filtraggio dell’aria nelle aule. E’ la misura che stanno adottando le scuole tedesche. Ieri anche a Roma, il Comune ha chiesto un parere allo Spallanzani sul tema. Tocca infatti ai Comuni, che sono proprietari degli edifici scolastici, provvedere all’installazione dei filtri. I fondi sono stati stanziati dal governo.
