Quando la vita bussa… tre volte
da www.cittànuova.it
@Riproduzione Riservata del 08 febbraio 2023
In occasione della Giornata per la Vita 2023 proponiamo una storia di speranza, coraggio e solidarietà, per ricordarci di amare la vita anche quando è difficile.-
Lisa, nome fittizio, nella Giornata per la Vita 2023 ha ricevuto il Premio nazionale Gigliola Giacomello, istituito annualmente dal Centro di aiuto per la Vita di Lonigo per una madre che coraggiosamente ha affrontato una difficile gravidanza.
La storia merita di essere raccontata, per la testimonianza di coraggio di questa donna e del marito.
Lisa, proveniente da Paese extraeuropeo, vive dignitosamente con la famiglia in un piccolo e fatiscente appartamento. Non possono permettersi altro, visto che lavora solo il marito, mentre lei, senza alcun aiuto, accudisce tre bambini piccoli. La vita trascorre e Lisa si accorge di attendere un altro figlio. Anzi, i figli in arrivo sono tre gemellini.
Subito sembra una situazione insostenibile, ma la fiducia nella vita prevale ed entrambi i genitori decidono di accoglierla chiedendo una mano al Centro di aiuto per la Vita della loro cittadina.
La gravidanza è complessa e Lisa deve restare a letto, nonostante tutto. Ma prosegue e i bimbi nascono, anche se prematuri e bisognosi di molte cure in ospedale per alcuni mesi. Anche la mamma si riprende a fatica, ma la coppia è tenace e le difficoltà di salute vengono superate.
La situazione familiare ha le caratteristiche dell’emergenza, vista la situazione complessa, ma il coraggio e l’unione fanno miracoli unitamente all’attenzione dei volontari che sostengono la famigliola ormai numerosa. Il pensiero va al presepe appena rivissuto, a quel bimbo che alloggiava in una stalla e che pur era il figlio di Dio. I tre gemellini con i loro tre fratelli più grandi guardano avanti e i loro genitori fremono davanti a tanta fragilità e a tanta determinazione. Cosa si inventerà la fantasia dell’amore e della solidarietà?
Cosa riserverà il futuro non è dato di saperlo, ma il presente, pur difficile, è ricco di segnali di accoglienza, di cura e di speranza. Certo, su questi si gioca il riconoscimento della dignità umana per tutti.