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MASCI: IL NOSTRO IMPEGNO, DARE “PIÙ VITA ALLA VITA”

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di Laura Bellomi
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 20 giugno 2024

A Roma le celebrazioni conclusive per i 70 anni del Movimento adulti scout cattolici italiani. Il presidente Costa: «Speriamo nel domani, con la certezza che la vita ha senso».-

Più vita alla vita: è questo il motto scelto dal Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci) per festeggiare i 70 anni di attività. Festeggiamenti che da inizio anno a oggi hanno animato la Penisola con una staffetta di eventi locali (mostre ma anche occasioni di incontro, dibattiti e veglie di preghiera), che culmina il 22 e il 23 giugno a Roma con il convegno Diamo senso alla vita: guardiamo al domani con Speranza e la Messa celebrata dal cardinale Ravasi in San Giorgio al Velabro, dove il movimento nacque nel 1954. «Occasioni non per guardare al passato ma al futuro», dice Massimiliano Costa, 66 anni, presidente del Masci. «L’adulto scout è chiamato a essere testimone di speranza. Occorre chiedersi sempre qual è il senso della vita e come realizzare la propria vocazione. Cerchiamo di essere fermento e seme nella società e nella Chiesa».
Per il 70° della fondazione il Masci ha anche lanciato una grande raccolta fondi per realizzare tre “opere segno”: una culla termica per il Centro di accoglienza a Lampedusa, una falegnameria nautica in Zambia e un bosco di 21 alberi ad Argenta (Ferrara), dove don Giovanni Minzoni (di cui il Masci sostiene la causa di beatificazione) fu ucciso dai fascisti, dedicando ogni albero a una persona significativa nel campo educativo, per ogni regione italiana.
«Fin dalle origini il Masci ha fatto propria l’esperienza del personalismo comunitario e dell’umanesimo integrale, puntando tutto sul senso di comunità e le relazioni tra le persone: ovvero, nella pratica, vivere la formazione permanente, la condivisione, la comunità e il servizio come conseguenza della scelta cristiana», dice ancora Costa. «Inoltre abbiamo cercato di interiorizzare il messaggio del Concilio Vaticano II per rispondere ai bisogni delle donne e degli uomini del nostro tempo».
Il Masci conta oggi oltre 6 mila adulti (metà donne e metà uomini) per un totale di 410 comunità in tutta Italia. L’età media dei componenti è 63 anni, per il 48% si tratta di ex guide e scout (donne e uomini) ma nel 52% dei casi sono persone che non hanno vissuto l’esperienza scout da ragazzi. Una bella apertura, che rende il movimento un'opportunità per tutti e spinge a "fare del proprio meglio" nella quotidianità. «L’adulto scout coniuga i valori della legge e della promessa sul lavoro, in famiglia, nella Chiesa e nella società, mettendosi in gioco. Nella pratica, i cammini del movimento sono tre: la vita di comunità – da soli non si va lontano –, l'educazione permanente – non si è mai arrivati – e il servizio, per essere presenza attiva e responsabile nella società», racconta ancora il presidente.
Un mondo fatto di impegno, quello del Masci, come anche di riflessione. «Oggi l’adulto vive due fragilità, la consapevolezza di non lasciare un mondo migliore, e il rischio del giovanilismo. Noi riconosciamo la bellezza e l'importanza dell’adultità: essere testimoni delle scelte fatte e incidere nella realtà con coscienza».
Il 70° è quindi un’occasione per guardare avanti. Chiude il presidente Costa: «Vorremmo essere testimoni e portatori di speranza, che non è parte dell’umano ottimismo, ma la certezza che la vita ha un senso, che tutto ha un senso, proprio perché si fonda sulla fede che ci è stata donata, si fonda sulla persona di Gesù, il Cristo».

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