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«Mamme, donateci il latte»

L’appello per i nati prematuri

Ogni anno in Italia nascono 35 mila prematuri: la clinica Mangiagalli e il servizio di ritiro a domicilio La «Banca» per i più fragili che devono lottare per la vita. Il latte materno viene analizzato e conservato in freezer speciali. Il progetto finanziato da Caprotti

di Laura Cuppini

«Nutrici», questo il nome della Banca del latte della Mangiagalli

«Nutrici», questo il nome della Banca del latte della Mangiagalli, ha un doppio significato: «È ciò che ci chiedono i prematuri, ovvero di nutrirli affinché recuperino nello sviluppo, ma è anche il termine indicato per definire donne che donano il proprio latte a bambini che non sono loro figli - ha detto all’inaugurazione Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Milano -. I bambini che nascono pre-termine sono molto delicati e il latte materno donato riduce l’incidenza delle infezioni e di gravi patologie intestinali. Per questo la Banca è importante: alle mamme che vogliono partecipare alla raccolta forniamo un tiralatte e tutto il materiale necessario e garantiamo, grazie a Human Milk Link, il ritiro a domicilio tramite un’Ape car e la consegna sicura alla nostra Banca». Per diventare donatrice sono sufficienti un colloquio con un medico, la compilazione di un questionario e un prelievo di sangue. Si può donare fino al dodicesimo mese dal parto.

 

Può una mamma offrire latte senza toglierlo al proprio bambino?

Può una mamma offrire latte senza toglierlo al proprio bambino? «Non c’è alcuna controindicazione: la quota che viene donata è latte in più, che andrebbe sprecato e che invece, se raccolto, permette di salvare delle vite. Invitiamo tutte le neomamme a farlo, perché è un atto di altruismo» spiega Mosca. Arrivato alla Mangiagalli, il latte viene pastorizzato, analizzato per misurarne le proprietà nutritive (in termini di carboidrati, proteine e lipidi) e conservato in speciali freezer. Ogni passaggio è registrato grazie a un sistema di tracciamento. «Una volta pronto, può essere distribuito, in modo gratuito, ai neonati che ne avessero la necessità» spiega Mosca. «I prematuri sono bambini in cui si è interrotto un percorso di crescita importante, quello che avviene durante il terzo trimestre di gestazione - spiega Paola Roggero, pediatra gastroenterologa e nutrizionista, responsabile del Centro di nutrizione a partenza neonatale del Policlinico di Milano e tra i promotori della Banca del latte -. Sono mesi fondamentali per la crescita sia in termini quantitativi (lunghezza, peso, circonferenza cranica), sia qualitativi (masse corporee).

Fin dalla nascita vengono alimentati con una miscela ad hoc

Questi bambini devono ricevere tutti i nutrienti necessari a ripristinare il processo di sviluppo. Fin dalla nascita vengono alimentati con una miscela ad hoc, con un cateterino in vena che arriva vicinissimo al cuore mentre parallelamente si tenta di somministrare loro latte direttamente nell’apparato digerente (in quanto il prematuro non è in grado di succhiare e deglutire). Se è della mamma, o comunque di donna, fa la differenza. Anche piccole quantità cominciano a preparare l’intestino a tollerare e assorbire dosi sempre maggiori di nutrienti». La Banca del latte donato è stata finanziata dalla famiglia Caprotti, titolare dei supermercati Esselunga, con 700 mila euro raccolti grazie alle donazioni dei clienti.

Milano, 9 aprile 2016 

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