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IL VESCOVO DI FORLÌ: «DIO SI MANIFESTA IN CHI HA LA PALA IN MANO E SI SPORCA DI FANGO»

di Chiara Pelizzoni
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 22 maggio 2023

È appassionata l’omelia di monsignor Livio Corazza, vescovo di Forlì- Bertinoro nella Messa dell'Ascensione in occasione dell'alluvione. Servono «nuovi stili di vita, personali, famigliari e comunitari, sempre più decisi nel rispetto del Creato e delle creature».-

Inizia con un ringraziamento l’omelia del vescovo di Forlì- Bertinoro nella Messa dell'Ascensione in occasione dell'alluvione, monsignor Livio Corazza. «Cari fratelli e sorelle, sono tanti oggi insieme con noi a celebrare questa messa. Sono con noi, oso dire, tutti i nostri fratelli e sorelle che celebrano oggi l’eucaristia nelle loro comunità in Italia. Pensano a noi e pregano per noi. Alcuni di essi si sono fatti presenti con una telefonata ed un messaggio. Molti vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, comunità intera che hanno manifestato la loro solidarietà unendosi alle nostre sofferenze. Sono tanti coloro che accompagnano le preghiere e il pensiero con gesti concreti di solidarietà. Ringraziamo coloro che oggi sono qui presenti compaesani e anche coloro che vengono da fuori della Romagna che si sono resi disponibili in questi giorni nella pulizia delle case e delle strade. In particolare ricordo i volontari della Protezione civile, i Vigili del fuoco, e tanti altri presenti dall’inizio o che si aggiungeranno nei prossimi giorni. Perché sarà lunga. Ringrazio le comunità cristiane che si stanno impegnando con generosità verso coloro che hanno più bisogno. Ringrazio le Caritas parrocchiali e diocesana, ringrazio le associazioni e i movimenti, gli scout, l’azione cattolica, comunione e liberazione, che stanno operando tutti in collaborazione con gli organismi comunali».

Che prosegue con un appello a farci provocare profondamente da quanto accaduto per rivoluzionare il nostro modo di vivere: «Non è questo il tempo delle riflessioni. Di occasioni per riflettere ne abbiamo avute tante e ne avremo ancora anche come comunità ecclesiale. Mi auguro che prendendo, per esempio, con ancor maggiore impegno la giornata del Creato che celebriamo in settembre. Alle riflessioni dovremmo sempre di più far seguire la decisione per nuovi stili di vita, personali, famigliari e comunitari, sempre più decisi nel rispetto del creato e delle creature. E con maggiore coerenza e perseveranza».

E si conclude con un ricordo delle vittime e una preghiera: «Questi sono i giorni della preghiera per i nostri morti. Preghiamo per Vittorio, Franco e Adriana, vittime forlivesi di questa alluvione e che abitavano vicino a questo luogo dove ora stiamo celebrando. Una preghiera per le migliaia di sfollati, per coloro che hanno perso tutto e vedono compromesso il loro lavoro. Preghiamo perché tutti noi, perché teniamo alta l’attenzione verso le persone più fragili e più sole. Verso coloro che hanno come famiglia la nostra comunità, civile o ecclesiale. Ci auguriamo che nessuno approfitti di questo momento per speculare e per guadagnare sulle disgrazie degli altri. E tutti mettano il necessario impegno in questo tempo drammatico. Oggi è la festa dell’Ascensione. Gesù, prima di salire al cielo ci ha lasciato parole, che hanno poco il sapore dell’addio e dell’abbandono: “Io sono con voi fino alla fine del mondo.” Cari fratelli e sorelle, Il Signore è con noi sempre, non solo nello spirito. Ma anche fisicamente. Un’amica mi ha mandato un WhatsApp con una domanda: dove sei Signore? e sotto queste tre parole una foto con un gruppo di giovani con una pala in mano e sporchi di fango, mentre camminavano su una delle nostre strade e con la seguente didascalia: …in loro. Si Gesù è sceso nel profondo di coloro che amano. E si fa rappresentare da coloro che amano i fratelli. Prima di rassicurarci sulla sua presenza ha inviato i suoi discepoli: “Andate in tutto il mondo ed annunciate il vangelo ad ogni creatura”. Ci viene ricordato ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, andate in pace. Si, andiamo fratelli e sorelle, continuiamo a portare speranza e fiducia ai cuori affronti ed intimoriti. Esteriormente pulirete dal fango le strade e le case, ma soprattutto portate la presenza di Cristo risorto, di colui che ha vinto la morte e ci aiuta già ora su questa terra a vincere la disperazione e l’isolamento. Nessuno è da solo se trova un altro che gli fa toccare con mano, la mano calda della presenza di Cristo. Come i primi discepoli anche noi siamo pieni di dubbi e di domande, ma continuiamo ad amare e a servire, troveremo le risposte, ci aiuteremo a camminare anche in mezzo al fango e alle preoccupazioni per futuro perché non saremo soli, Dio è con noi e con noi saranno sempre ancora coloro che sono amici di Dio. Non fermiamoci, fratelli, andiamo, andate. Il Signore sia con voi».

I responsabili della Sikhi Sewa Society che hanno dato una mano a spalare fango tra Forlì e Faenza

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