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Il Papa: «No all’aborto, la vita è un dono di Dio, è sacra e inviolabile»

di Ester Palma
da www.roma.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 22 maggio 2022

Al Regina Coeli in piazza San Pietro, Francesco ha ringraziato i partecipanti della Marcia per la vita che si è tenuta ieri a Roma: «Ingiusto cercare di limitare l’obiezione di coscienza all’aborto».-

«La vita è un dono di Dio, è sempre sacra e inviolabile e non possiamo far tacere la voce della nostra coscienza. Oggi si cerca di limitare l’obiezione di coscienza all’aborto, perché si è sempre più portati a pensare che la vita sia un bene a nostra totale disposizione, ma non è così». Dopo la Marcia della Vita di ieri pomeriggio, cui hanno preso parte oltre 40 mila persone, Francesco al Regina Coeli in piazza San Pietro torna a dire no all’aborto e ringrazia i partecipanti della manifestazione pro life «Scegliamo la vita»: «Non possiamo scegliere di manipolare, far nascere e morire a nostro piacimento, come esito esclusivo di una scelta individuale».

Francesco, commentando le letture del giorno, è poi tornato sul tema della pace«La mitezza è possibile, Dio ci vuole aperti, disponibili all’ascolto, capaci di disinnescare le contese e di tessere concordia. Chiediamoci se, nei luoghi dove viviamo, noi discepoli di Gesù ci comportiamo così: allentiamo le tensioni, spegniamo i conflitti? Siamo anche noi in attrito con qualcuno, sempre pronti a reagire, a esplodere, o sappiamo rispondere con la non violenza, sappiamo rispondere con parole e gesti miti? Certo, questa mitezza non è facile: quanta fatica si fa, ad ogni livello, a disinnescare i conflitti». E ha aggiunto: «Gesù sa che da soli non siamo in grado di custodire la pace, che ci serve un aiuto, un dono. La pace, che è impegno nostro, è prima di tutto dono di Dio. «Non si può dare pace se non si è in pace. E’ lo Spirito Santo, che disarma il cuore e lo riempie di serenità, che spegne le tentazioni di aggredire gli altri. È Lui a ricordarci che accanto a noi ci sono fratelli e sorelle, non ostacoli e avversari. È Lui che ci dà la forza di perdonare, di ricominciare, di ripartire».

Infine il Papa ha pregato per i cattolici in Cina e la loro difficile situazione, ricordando che martedì si celebra la festa della Madonna di Sheshan: «Rinnovo loro l’assicurazione della mia vicinanza spirituale. Seguo con attenzione e partecipazione la vita e le vicende dei fedeli e pastori, spesso complesse. Prego ogni giorno per loro. Vi invito ad unirvi in questa preghiera - ha detto ai fedeli in Piazza San Pietro - affinché la Chiesa in Cina, in libertà e in tranquillità, possa vivere in comunione effettiva con la Chiesa universale ed esercitare la sua missione di annuncio del Vangelo a tutti, offrendo così anche un positivo contributo al progresso spirituale e materiale della società».

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