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IL PAPA: «CHI FERISCE UNA SOLA DONNA PROFANA DIO, NATO DA DONNA»

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di Antonio Sanfrancesco
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 01 gennaio 2024

Francesco nella Basilica di San Pietro celebra la Messa di Capodanno nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Pace: «Ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna: di rispettarla, custodirla, valorizzarla». E indica il modello di Maria alla Chiesa e al mondo: «Abbiamo bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono».-

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«Ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna: di rispettarla, custodirla, valorizzarla, sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna». Sono le parole, forti, di papa Francesco nell’omelia della Messa del primo giorno dell’anno in cui la Chiesa celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio a conclusione dell’Ottava di Natale. Bergoglio indica il modello di Maria come icona della pace e della sollecitudine non solo per la Chiesa ma per tutto il mondo.

«Di Maria», spiega, «la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta, per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno». Poi aggiunge: «Anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace», sottolinea Bergoglio, «per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono».

Accanto all’altare, per queste celebrazioni di fine e inizio anno, è stata portata l’antica Icona della Madonna Lactans custodita nel Museo Abbaziale di Montevergine. Per antica tradizione si ritiene essere la prima effigie mariana venerata da san Guglielmo da Vercelli, fondatore dell’Abbazia virginiana, di cui si sta celebrando il IX centenario. Raffigura la Madre di Dio nell’iconografia ricorrente tardo bizantina della Galaktotrophousa, "Colei-che-nutre-con-il-latte", nell’atto di porgere il suo seno scoperto al Bambino per il suo nutrimento, in una posa solenne e sacrale, e rivestita di un abbigliamento imperiale e con la testa cinta dalla corona, a somiglianza della basilissa dell’Impero romano d’oriente. Un’icona che, dice il Papa, indica la tenerezza della Madre.

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La riflessione di Francesco parte dal Vangelo odierno: «Le parole dell’apostolo Paolo illuminano l’inizio del nuovo anno: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”. Colpisce l’espressione “pienezza del tempo”», rimarca il Papa, «anticamente si usava misurare il tempo svuotando e riempiendo delle anfore: quando erano vuote cominciava un nuovo lasso di tempo, che terminava quando erano piene. Ecco la pienezza del tempo: quando l’anfora della storia è colma, la grazia divina trabocca: Dio si fa uomo e lo fa nel segno di una donna, Maria. Lei è la via scelta da Dio; lei è il punto di arrivo di tante persone e generazioni che, “goccia dopo goccia”, hanno preparato la venuta del Signore nel mondo».

Ecco perché, continua Bergoglio, «la Madre sta così al cuore del tempo: a Dio è piaciuto far svoltare la storia attraverso di lei, la donna. Con questa parola la Scrittura ci rimanda alle origini, alla Genesi, e ci suggerisce che la Madre con il Bambino segna una nuova creazione, un nuovo inizio. Al principio del tempo della salvezza c’è dunque la Madre di Dio, la nostra Madre santa. È bello allora che l’anno si apra invocandola; è bello che il Popolo fedele, come un tempo a Efeso, proclami con gioia la Santa Madre di Dio. Le parole Madre di Dio esprimono infatti la gioiosa certezza che il Signore, tenero Bimbo in braccio alla mamma, si è unito per sempre alla nostra umanità, al punto che essa non è più solo nostra, ma sua».

Francesco spiega il significato di questo titolo: Madre di Dio. «Poche parole», ricorda, «per confessare l’alleanza eterna del Signore con noi. Madre di Dio: è un dogma di fede, ma è pure un “dogma disperanza”: Dio nell’uomo e l’uomo in Dio, per sempre. La maternità di Maria, prosegue il Papa, «è la via per incontrare la tenerezza paterna di Dio, la via più vicina, più diretta, più facile. La Madre, infatti, ci conduce all’inizio e al cuore della fede, che non è una teoria o un impegno, ma un dono immenso, che ci fa figli amati, dimore dell’amore del Padre. Perciò accogliere nella propria vita la Madre non è una scelta di devozione, ma un’esigenza di fede: “Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani”», dice citando San Paolo VI che nel 1968 istituì in questo giorno la Giornata Mondiale della Pace che quest'anno papa Francesco ha dedicato al tema dell'intelligenza artificiale.

Maria, la donna, ricorda ancora il Papa, «come è decisiva nella pienezza del tempo, così è determinante per la vita di ognuno; perché nessuno meglio della Madre conosce i tempi e le urgenze dei figli. Ce lo mostra ancora una volta un “inizio”, il primo segno compiuto da Gesù, alle nozze di Cana. Lì è proprio Maria ad accorgersi che manca il vino e a rivolgersi a Lui. Sono i bisogni dei figli che muovono lei, la Madre, a spingere Gesù a intervenire. E a Cana Gesù dice: “Riempite d’acqua le anfore; e le riempirono fino all’orlo”. Maria, che conosce le nostre necessità, affretta anche per noi i traboccamenti della grazia e porta le nostre vite verso la pienezza».

Il Papa ricorda che «noi tutti abbiamo delle mancanze, delle solitudini, dei vuoti che chiedono di essere colmati. Chi può farlo se non Maria, Madre della pienezza?», chiede, «Quando siamo tentati di chiuderci in noi stessi, andiamo da lei; quando non riusciamo a districarci tra i nodi della vita, cerchiamo rifugio in lei. I nostri tempi, vuoti di pace, hanno bisogno di una Madre che ricompatti la famiglia umana. Guardiamo a Maria per diventare costruttori di unità, e facciamolo con la sua creatività di Madre, che si prende cura dei figli: li raduna e li consola, ne ascolta le pene e ne asciuga le lacrime».

Bergoglio invita ad affidare «il nuovo anno alla Madre di Dio. Consacriamole le nostre vite. Lei, con tenerezza, saprà dischiuderne la pienezza. Perché ci condurrà a Gesù e Gesù è la pienezza del tempo, di ogni tempo, del nostro tempo. Infatti, come è stato scritto», e qui il Papa cita Marti Lutero, «“non è stata la pienezza dei tempi a far sì che il Figlio di Dio fosse inviato, ma al contrario, l’invio del Figlio ha fatto scaturire la pienezza dei tempi”. Sia quest’anno», è l’auspicio del Pontefice, «pieno della consolazione del Signore; sia quest’anno colmo della tenerezza materna di Maria, la Santa Madre di Dio».

Poi conclude l’omelia invitando i fedeli presenti nella Basilica Vaticana a proclamare insieme, per tre volte, «Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio!».

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