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I bisogni dei bambini

Valentina Treu, Psicoterapeuta
da www.psicologheinrete.it/genitori-e-figli/infanzia-e-adolescenza/bisogni-dei-bambini
@Riproduzione Riservata

Comunemente si è portati a credere che i bambini per sentirsi amati, soddisfatti, felici, abbiano bisogno di giochi, cibo ed abiti in abbondanza…in realtà, ciò di cui essi necessitano, ai fini di un sano sviluppo psico-fisico, è qualcosa di invisibile, ma indelebile.

Parliamo di “Cose” come l’amore, l’ascolto, il tempo trascorso insieme, una risata condivisa…piccoli-grandi gesti e/o spazi che la quotidianità e la vita frenetica a cui siamo ormai assuefatti, rendono complicato coltivare. Eppure, in qualità di figure adulte di riferimento, è essenziale fermarsi un attimo e chiedersi “Che tempo trascorro con il mio bambino, come lo viviamo “insieme”, cosa proviamo e cosa posso fare per rendere quello spazio qualitativamente pieno e prezioso?”

Innanzitutto è bene tener presente che il tempo condiviso deve essere sempre “un tempo a due”, da dedicarsi reciprocamente tra coccole, dialogo ed attività comuni: un tempo in cui non vi è spazio per il cellulare o per le incombenze quotidiane, ma che sia incentrato sul “noi” e sul “qui ed ora”, preferibilmente in momenti della giornata in cui non ci si senta emotivamente carichi (troppo arrabbiati, tristi o stanchi).

Un’indicazione può essere quella di coinvolgere i bambini nella preparazione della cena. La maggioranza di essi mostra una passione naturale per la cucina e manifesta una genuina curiosità di scoprire, conoscere ed assaggiare gli ingredienti utilizzati per preparare i piatti. Cucinare insieme o apparecchiare la tavola, in un’ottica di collaborazione, può diventare un momento davvero speciale. Provate a chiedere il loro aiuto! Dopo cena avranno di nuovo tempo per tornare ai loro giochi.

Un altro momento speciale da vivere assieme ai piccoli può essere quello della fiaba. La lettura, come il gioco, rappresenta un’occasione per stare con il bambino, per fare qualcosa di gratificante insieme a lui: proposta fin dall’età prescolare, è di facilitazione agli apprendimenti, ma soprattutto costituisce un importante strumento di relazione. Non solo, le sfide che i protagonisti della fiabe devono affrontare, sono metafore di vita che, mediante il meccanismo dell’identificazione, preparano il piccolo ad approcciarsi a situazioni che richiedono coraggio ed impegno. Inventare delle storie con il supporto dell’adulto, così come sfogliare assieme un libro ricco di colori ed illustrazioni, stimola inoltre la fantasia, oltre ad essere un utile strumento per  avvicinare i bambini al mondo della lettura.

Un bisogno che certamente necessita di essere nutrito in età evolutiva è quello del gioco: attraverso il gioco condiviso conosciamo i bambini, alimentiamo la loro curiosità e fantasia, ma soprattutto, mantenendo intatta quella parte infantile di noi, arriviamo a comprendere più a fondo i loro desideri e le loro necessità. Non è necessario garantire loro esperienze ludiche totalmente strutturate, quanto piuttosto aiutare il bambino a predisporre l’attività ludica (tenendo conto della sua età e del suo grado di sviluppo), nel rispetto della sua libertà di espressione. Soprattutto con i più piccoli non importa tanto il gioco in sé, ma la presenza dell’adulto, che può sedersi a terra vicino a lui a scarabocchiare o a fare delle costruzioni, in un clima rilassato e rassicurante. Nel gioco spontaneo, ad esempio il bambino, pur rifacendosi ai suoi vissuti e modelli di riferimento, non segue schemi prefissati, ma ha l’opportunità di dare sfogo alla sua fantasia e creatività, alle sue scelte e all’organizzazione di sé, esplorandosi e conoscendosi, di volta in volta, sempre più a fondo. In questo modo i bambini possono arrivare anche a “curarsi” piccole ferite psicologiche, trovando sul piano della fantasia soluzioni che nella realtà non riescono a scorgere.

In tale contesto, fondamentale è rispettare i loro tempi, in particolare per due ragioni:

– per non costringerli a sperimentare situazioni che ancora non sono in grado di fronteggiare;

– per non sottovalutare le loro capacità.

Essi hanno un proprio ritmo, hanno bisogno di un “tempo loro” per elaborare le esperienze ed attribuirle significato … è il loro modo e va rispettato! E’ quindi necessario che chi si occupa di loro, garantisca interazioni empatiche e di accudimento, calibrandole sulla base delle loro competenze ed evitando di mettergli fretta. Non rispettare questa loro esigenza, può essere controproducente e produrre un rallentamento nel loro sviluppo.

Altrettanto essenziale è dare loro dei limiti, elementi importanti del percorso educativo e strumenti necessari per garantire ai bambini una crescita sana, serena ed equilibrata. 
Le regole forniscono rassicurazione e contenimento, permettano al bambino di “sentirsi al sicuro”, di avere confini e riferimenti precisi, riducendo la confusione presente nell’ambiente e facilitando il processo di adattamento alla vita sociale.  
Anche il tanto temuto “NO” ad una delle molteplici richieste dei piccoli, pronunciato non di rado con l’ansia di generare in loro frustrazione e rabbia, in realtà contribuisce a migliorare la qualità del tempo trascorso insieme, in virtù di una funzione importante che esso ricopre, quella di accrescere nel bambino il senso di “essere visto”, guidato, amato. I bambini abituati fin da piccoli a riconoscere e comprendere il valore delle regole, ad aspettare e  rispettare, diverranno adulti equilibrati e felici.

”Un bambino che non ha regole è più vicino alla solitudine che alla libertà”

Altro bisogno fondamentale è il rispetto dei ruoli. L’adulto rappresenta per il bambino un punto di riferimento, un modello a cui ispirarsi, ragion per cui è importante evitare di porsi nei loro confronti come dei pari, al fine di evitare che si sentano smarriti, insicuri, privi di una guida.

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Da non dimenticare, infine, è il bisogno di socializzazione con i pari: attraverso il confronto con i coetanei, i bambini hanno l’opportunità di far emergere ed affinare alcune delle loro risorse quali, la capacità di conquistare l’Altro, di creare nuovi legami, di litigare e al tempo stesso di fare pace, di fronteggiare la rivalità, le gelosie, la competizione, scoprendo contemporaneamente il valore della generosità, della solidarietà e dell’aiuto reciproco.

Per concludere, alcune parole chiave da tenere sempre vive nel cuore e nella mente nel momento in cui si entra in relazione con i bambini:

Essere amati

Tempo

Regole

Ritmi

Ascolto

Stabilità

I bambini sono lo specchio di ciò che vivono, di ciò che vedono e di ciò che l’adulto di riferimento offre loro come modello. 
Prendersi cura di un bambino e della relazione che si instaura con lui è un compito a cui si è chiamati ogni qualvolta ci si addentri nel mondo infantile.

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