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Hikikomori, i numeri del dramma: un adolescente su sei si sente isolato dal mondo

di Federica Angeli

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/08/19/news/hikikomori_gli_adolescenti_che_si_isolano_piu_casi_nel_centro_italia-362275328/
@Riproduzione Riservata del 20 agosto 2022

I primi dati ufficiali sul disagio dei giovani nella Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze. "Fenomeno sottostimato, molti non lo raccontano". Lo psicologo Crepaldi: "Il 90% delle famiglie che seguiamo ha problemi di questo genere con i figli maschi".-

Marco, un quindicenne di Brescia, ha iniziato a isolarsi dal mondo convincendo la madre di avere delle forti emicranie. In realtà era la paura del suo aspetto fisico che, malgrado una carriera scolastica da lode, l’ha portato via via all’epilogo di questa “malattia”, ovvero l’abbandono scolastico. Sofia, invece, sedicenne romana, ha raccontato che preferiva restare in casa perché i suoi amici non parlavano di argomenti interessanti e anche lei ha finito per isolarsi sempre più fino a ritirarsi dal liceo che frequentava. La loro stanza "bolla" era il loro rifugio pieno di pulsanti e di monitor per affacciarsi sul mondo che avevano deciso di tenere a distanza.

Per la prima volta i dati sul fenomeno in Italia

Si dice che quando un fenomeno non ha né un nome né i numeri che lo raccontano, non esiste. Dell’Hikikomori, ossia il ritiro sociale volontario, soprattutto di adolescenti, si è raccontato molto negli ultimi anni. Da oggi, per la prima volta, ci sono anche numeri e grafici. Dunque esiste, assume finalmente la scientificità che a gran voce psichiatri e psicologi chiedevano da tempo. E così dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, redatta dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, si apprende che poco meno di un quinto degli studenti ha affermato che, nel corso della sua vita, si è isolato per un tempo significativamente lungo (non considerando il periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19).

Lo 0,4% dei ragazzi con un certificato di ritiro sociale vive nel Centro

Fra questi, circa un quarto è rimasto isolato per meno di una settimana, il 31% fra una e due settimane e il 21% per uno o due mesi. “Lo 0,2% degli studenti ha ricevuto (nel 2021, ndr) una certificazione di ritiro sociale – si legge nel Report al Parlamento - A livello territoriale, il fenomeno ha riguardato lo 0,1% degli studenti delle regioni del Nord, lo 0,2% del Sud Italia e lo 0,4% del Centro. Questi dati, per la prima volta disponibili, forniscono una stima della prevalenza del ritiro sociale volontario in Italia”. Lo studio è stato eseguito da Espad Italia sulla popolazione studentesca che va dai 15 ai 19 anni, ma per qualcuno questi dati sono sottostimati.

"Numeri sottostimati, spesso si certifica come depressione"

“I numeri sono alterati dalla disponibilità delle scuole e degli psicologi e psichiatri a certificarlo – spiega lo psicologo Marco Crepaldi, presidente dal 2017 dell’associazione Hikikomori Italia -  Spesso il fenomeno viene certificato con diagnosi di depressione o disturbo d’ansia. Mi fa però tanto piacere sapere che in un documento ufficiale venga usata la parola hikikomori e la sua traduzione letterale, ovvero isolamento sociale volontario”. Molti sono convinti che "volontario" coincida con il piacere di farlo. Questa parola, invece, coincide con una scelta estrema che la persona prende con grande difficoltà.

Gli adolescenti fanno fatica a buttarsi nella vita sociale

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, puntializza: "Da un punto di vista generazionale, gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno una oggettiva fatica a ributtarsi fuori nella vita sociale dopo la pandemia perché il mondo si è potentemente modificato, è meno accogliente, ci sono meno proposte di aggregazione. Quasi tutte le scuole superiori non hanno proposto neanche lo scorso anno visite culturali, escursioni. C’è stato tanto abbandono delle attività sportive sotto il Covid e, alla ripesa, molti non sono più rimasti ingaggiati in quelle attività”. La pandemia non è la causa di questo fenomeno, ma sicuramente ha determinato il suo acuirsi.

Tra i minorenni più Hikikomori

Torniamo ai numeri. “Relativamente al fenomeno del ritiro sociale volontario - segnala ancora il rapporto - il 12,8% degli studenti afferma di conoscere qualcuno che si è isolato volontariamente e che può essere definito HikikomoriIl 34,7% di questi afferma che tale persona è un suo amico al di fuori della scuola; il 31,9% indica un amico, conoscente o compagno di scuola; il 18,9% un conoscente, un amico o un familiare dei propri amici o familiari e il 6,4% riferisce che si tratta di un familiare. Inoltre, il 16,7% afferma di poter rientrare personalmente nella definizione di Hikikomori, con percentuali maggiori fra gli studenti minorenni (20,6%; i maggiorenni sono l’11,9%) e fra le studentesse (maschi 15,5%; femmine 17,5%).

Gli isolati sociali cronici

“Quello che posso dire io per esperienza diretta sul campo – ha concluso il dottor Crepaldi - è che la maggior parte degli Hikikomori oggi ha tra i 20 e i 25 anni, è la fascia dei più isolati; che 8 richieste di aiuto a settimana vengono dai genitori, rare quelle dei ragazzi che non hanno coraggio di chiudere aiuto, sono restii a credere nella società. E infine che su 288 famiglie che seguiamo come associazione il 90% aveva figli maschi isolati”.

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