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Gravidanza: i cambiamenti che sorprendono e confondono

di Stefania Crispino e Elisa Buratti

da https://www.centroclinicopsicologia.it/gravidanza-i-cambiamenti-che-sorprendono-e-confondono/

@Riproduzione Riservata

L’esperienza della gravidanza è un evento sempre unico per ciascuna donna. La gravidanza è un’attesa fatta di mesi e giorni, momenti ricchi di sensazioni e riflessioni.

Le future mamme si ritrovano in un flusso di emozioni, pensieri e fantasie che sorprendono e confondono allo stesso tempo.

Per questo vorremmo parlare proprio a voi. Raccontarvi cosa può succedere nella vostra mente.

Per prima cosa, è’ normale che a  prevalere siano vissuti ambivalenti: da una parte gioia, entusiasmo e curiosità… dall’altra parte dubbi, paure e preoccupazioni.

Se vi state chiedendo: ‘Sarò capace?’,’Che tipo di mamma sarò?’,’ Che genitori saremo?’, ‘E noi coppia, come cambieremo?’ è semplicemente perchè ogni cambiamento, seppur voluto, scelto e tanto aspettato, può essere fonte di disagio.

Il cambiamento infatti crea una crisi, intesa come la spinta evolutiva, che rompe gli equilibri precedenti per costruirne di nuovi, più stabili e funzionali per la mamma, per il papà, per la coppia e per la nuova famiglia.

PICCOLE E GRANDI TRASFORMAZIONI NEL PERIODO DELL’ATTESA

Anche se la gravidanza è stata desiderata o programmata parliamo di un territorio sconosciuto.

cambiamenti esterni e interni, così come i pensieri sul futuro, possono associarsi a emozioni che non sono così semplici da codificare o da condividere. Cambia il corpo, l’immagine di Sè, le relazioni, la coppia e la sessualità. Cambia la vita.

L’IMMAGINE DEL CORPO IN GRAVIDANZA

Il corpo che cambia, per esempio, diventa agli occhi del mondo l’evidenza del passaggio verso la nuova identità materna; la percezione del corpo che si modifica e le sensazioni dei movimenti del bambino alimentano l’immaginazione. Così la donna si trova a dover fare i conti con le diverse trasformazioni che avvengono a livello fisico.

Alcune future mamme scattano foto davanti allo specchio tenendosi il pancione.

Altre organizzano veri e propri servizi fotografici per immortalare i momenti più belli coinvolgendo anche il papà.

Altre ancora, invece, fanno più fatica ad accettare la trasformazione, a vedersi diverse da prima. “Non mi piace la mia pancia” disse una paziente chinando il capo come se stesse dicendo una cosa vergognosa, una di quelle cose che una brava mamma non dovrebbe neanche pensare. Eppure, anche questa risposta è comune e ha la stessa dignità di tutte le altre. E’ solo diversa, forse più “scomoda” da dire. Infatti i cambiamenti corporei  possono generare preoccupazioni specifiche e, laddove è già presente un problema rispetto alla propria immagine corporea le difficoltà si accentuano.

Per questo è importante parlarne, senza sentirsi sbagliate nell’avere delle difficoltà durante quello che viene definito, a livello popolare, “il periodo più bello della vita”.

GRAVIDANZA: LA NUOVA IMMAGINE DI SE’ COME MAMMA

Altri aspetti psicologici riguardano il passaggio dal ruolo di figlia a quello di madre.

Nel tempo dell’attesa vengono rievocati ricordi, vissuti ed emozioni legati al rapporto con la propria madre. Questo sguardo rivolto al passato contribuisce alla sviluppo dell’idea di sé come mamma. Il nostro modello materno infatti deriva proprio da lì, dalle nostre mamme.

Alcune cose verranno custodite, interiorizzate e riprodotte, magari non troppo consapevolmente. Altre saranno rielaborate e rimaneggiate per costruire qualcosa di nuovo partendo dal vecchio. Altre completamente abbandonate.

E in tutto questo flusso di ricordi e riflessioni, è’ anche frequente notare come la gravidanza “curi” antiche ferite nel rapporto con la propria madre, proprio perchè  si inizia a pensare,ripensare, elaborare.

Quante volte, in psicoterapia, sedute che iniziavano con ” Non vorrei mai diventare come mia madre!”, finivano in maniera completamente diversa, portando alla luce tutto ciò che, anche quella mamma  apparentemente così inadeguata, ha fatto di buono e con amore! Atteggiamenti, episodi, pezzi di vita, che rivisti in una nuova prospettiva sembrano meno dannosi e più perdonabili.

LA COPPIA IN GRAVIDANZA

Si dice che la prima vera crisi della coppia è la nascita di un bambino. Niente paura! Ci spieghiamo meglio.

Come è già stato scritto  sopra, il concetto di crisi non va inteso in senso patologico, negativo e distruttivo… tutt’altro!.

La crisi è fondamentale per il cambiamento in quanto rompe un equilibrio, che nel presente, non può più reggere. Non serve più.

La coppia, per esempio, deve trovare spazio per la coppia genitoriale, senza restarne offuscata.

In questo tempo della gravidanza insomma, la coppia comincia a pensare alla nuova immagine di sé ‘quando saremo mamma e papà’, condividendo fantasie e desideri sulla vita che verrà.

La configurazione di nuovi equilibri copre anche la sfera della sessualità, che subirà dei cambiamenti, offrendo però ai partner l’occasione di costruire una nuova intimità.

 S.O.S MAMMA

Può succedere che in alcuni momenti la futura mamma si senta spaventata, ma non ne faccia parola con nessuno perché la risposta che potrebbe arrivare è ‘”Ma come non sei felice??? Stai per diventare mamma!’. 

Ovviamente si tratta della risposta peggiore che si potrebbe ricevere.  Una di quelle frasi capaci di farti sentire la persona più sbagliata sulla faccia della terra.

I timori invece sono naturali e fisiologici di fronte ad un cambiamento e a un ripensamento della propria vita!

Le pressioni sociali legate all’idealizzazione materna talvolta entrano in contrasto con i desideri e le caratteristiche individuali della donna. Un esempio riguarda il lavoro.

Ci si può sentire combattute riguardo a cosa fare dopo la nascita del bambino. Pensieri su quando e come riprendere l’attività lavorativa e in che modo conciliare la realizzazione professionale con la maternità.

Anche la ricerca della perfezione, tendenza della nostra cultura, coinvolge questo particolare periodo della vita. Portando in certi casi vissuti problematici legati, soprattutto, a sentimenti di inadeguatezza.

Per alcune donne un’esperienza così carica emotivamente è un percorso graduale di adattamento e di trasformazione. Per altre si può delineare una situazione più difficile, di sofferenza con il rischio di andare incontro a un disturbo d’ansia oppure di depressione.

In questo ultimo caso chiedere una consultazione psicologica è fondamentale. Si tratta di un percorso mirato e focalizzato sulla mamma, che in alcuni casi, laddove necessario, può coinvolgere anche il papà. Il fine è quello di aiutare la donna a ritrovare la serenità perduta legittimandosi come madre, per quello che è. Non perfetta, ma unica.

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