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Figli. Assegno unico in ritardo. Il Forum: non si penalizzino le famiglie

di Massimo Calvi
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 26 maggio 2023

Molti genitori hanno segnalato problemi. L'Inps: rallentamenti dovuti ai conguagli. Bordignon: non si può arrivare a fine mese con l'acqua alla gola.-

Molte famiglie hanno segnalano che il pagamento della quota di maggio dell’Assegno unico da parte dell’Inps sta subendo ritardi. In genere l’accreditamento dell’Assegno per i figli sul conto corrente dei genitori che ne hanno fatto richiesta avviene intorno a metà mese, anche se non c’è una data precisa. Ma in questo caso il ritardo ha creato molti problemi.

L’istituto di previdenza non ha nascosto le difficoltà, spiegando che il problema è dovuto ai conguagli che stanno rallentando il lavoro. Molti di questi sono già stati effettuati regolarmente, purtroppo non tutte le pratiche sono state evase in tempo.

Gli importi dell’Assegno unico sono infatti determinati sulla base delle dichiarazioni Isee. Le famiglie hanno tempo fino al 30 giugno per presentare domanda per il nuovo anno relativo al beneficio, che decorre da marzo, e fino a quella data l’importo dell’Assegno corrisponde alla quota minima. Dopo l’accettazione della domanda, l’Inps provvede ai conguagli pagando la differenza rispetto a quanto effettivamente dovuto. L’avvicinarsi della scadenza di giugno ha dunque creato una specie di ingorgo.

«Alla luce delle numerose segnalazioni di ritardo nei pagamenti dell’assegno unico per il mese di maggio, che ci stanno arrivando dalle famiglie di tutta Italia, chiediamo più rispetto per le famiglie – ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari -. Se è vero, come ha giustificato l’Inps, che la causa è nei conguagli che stanno rallentando l'accredito delle somme spettanti, perché le verifiche non sono state fatte per tempo?».

«Fermo restando che l’Assegno unico dovrebbe essere la misura che riconosce valore e supporto ai figli a prescindere dal reddito – ha aggiunto Bordignon - è innegabile che per molte famiglie è anche un modo per sostenere il costo del caro vita che interessa anche i beni primari e quelli per la prima infanzia. Pertanto, la puntualità per il versamento dell’assegno unico, come peraltro avviene normalmente per le pensioni, è vitale, in molti casi, per arrivare a fine mese senza avere l’acqua alla gola».

Uno dei problemi è sicuramente dovuto al fatto che le famiglie devono presentare ogni anno la dichiarazione Isee per ottenere l’importo spettante. Chi non lo fa ottiene la quota minima, attualmente pari a 54,1 euro.

«A tal proposito, abbiamo più volte segnalato come l’attuale Isee sia un freno notevole all’accesso e uno strumento inappropriato per la determinazione dell’assegno. Troppe le famiglie che non fanno ancora richiesta, troppe quelle che si accontentano della misura minima per non doversi invischiare nella farraginosità dello strumento Isee – ha detto ancora Bordignon -. Lavoriamo dunque insieme in vista della riforma dell’Isee, e anche per una riforma fiscale che tenga finalmente conto della numerosità dei componenti del nucleo familiare, non solo per ridare potere di acquisto alle famiglie, ma anche per mettere le famiglie italiane nella condizione di essere motore per tutto il Paese».

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