logo sito cav

CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it
Visualizzazioni:
74

Fecondazione assistita in Italia, le tecniche disponibili

Roberta Raviolo
di Roberta Raviolo

Da una diagnosi pre-impianto non pericolosa per gli embrioni al congelamento di embrioni e ovociti. I progressi della fecondazione assistita in Italia.-

Fecondazione assistita in Italia, le tecniche disponibili

Le coppie infertili sono sempre più numerose, soprattutto nel nostro Paese. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, se nel resto del mondo il problema riguarda il 10-12% delle coppie, in Italia la percentuale sale al 15%. Tra le cause di questo fenomeno ci sono l’età sempre più avanzata degli aspiranti genitori e l’inquinamento ambientale. Per fortuna esiste la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita: in Italia molti centri propongono tecniche di diverso tipo, per individuare il metodo più adatto a ogni coppia.

Quando occorre la diagnosi pre-impianto

Le Linee guida della Società Europea della Riproduzione Umana  suggeriscono di effettuare la diagnosi genetica pre-impianto se esiste la possibilità che la coppia sia a rischio di anomalie cromosomiche ovocitarie. Questa tecnica analizza la componente cromosomica degli embrioni, senza causare problemi all’embrione stesso. per esempio, la tecnica di analisi cromosomica mediante Next Generation Sequencing permette d studiare tutti i cromosomi dell’embrione e anche il Dna mitocondriale, la “centrale energetica” che interviene nello sviluppo embrionario e poi fetale. Non si espone l’embrione a rischi perché il prelievo riguarda un piccolo numero di cellule dal tessuto che darà origine alla placenta.

La diagnosi pre-impianto viene consigliata alle coppie che hanno avuto già due o tre insuccessi in gravidanze ottenute per vie naturali o con età materna superiore ai 36-37 anni. Inoltre, sarebbe opportuno effettuarla nelle coppie che hanno avuto fallimenti in precedenti procedute di Pma oppure che sono portatrici di anomalie cromosomiche.

Un nuovo tipo di stimolazione ormonale

In alcuni casi, le donne producono pochi ovociti e questo può rendere difficoltosa la procedura di Pma. Di recente è possibile ricorrere alla stimolazione ormonale Duostim. Permette di effettuare due stimolazioni ormonali e due prelievi ovocitari nello stesso ciclo. In questo modo si ottengono più ovociti. Migliori chances di successo di un programma di fecondazione in vitro è il sistema Timelapse che si può associare alla fecondazione assistita in Italia. Si tratta di uno speciale incubatore nel quale sono deposti gli embrioni coltivati, i quali vengono continuamente controllati da un sofisticato sistema di microtelecamere per valutarne la capacità di replicazione. Gli embrioni che evolvono più rapidamente sono qualitativamente migliori.

Se l’endometrio ha qualche problema

Secondo studi scientifici, circa il 25% circa dei casi di fallimenti di impianto può essere dovuto a un endometrio non recettivo, ossia che non riesce ad accogliere l’embrione e a sostenere la gravidanza. In questi casi è opportuno effettuare uno specifico test, che permette di effettuare un impianto personalizzato, nel periodo e nelle condizioni migliori. In questo modo si ottiene una diminuzione dei rischi sia di fallimento sia di aborto. Inoltre, esistono innovativi test genetici che permettono di analizzare situazioni in grado di interferire negativamente con la buona riuscita dell’impianto e della gravidanza. Riescono, infatti, a individuare problemi come alterazioni della flora batterica uterina o presenza di un’endometrite cronica.

Se si deve rimandare la gravidanza

In alcuni casi è necessario rimandare il trasferimento in utero dell’embrione durante una procedura di fecondazione assistita. In Italia può rivelarsi una buona opzione in epoca di Covid-19 perché permette di trasferire gli embrioni quando la curva del contagio si riduce, evitando rischi che comunque sono rari. Inoltre ci sono donne che desiderano conservare intatte le capacità riproduttive che hanno in età più giovanile e pianificare più avanti un programma di fecondazione assistita. In Italia è possibile allora scegliere il Social Freezing tramite congelamento ovocitario. Si tratta di tecnica molto importante anche per le donne che hanno subito un intervento per tumore con successivi trattamenti che possono avere interferito con le capacità riproduttive.

Lo sapevi che?

Anche nel nostro Paese, dopo la legittimazione della Corte Costituzionale (sentenza 162/2014), è possibile ricorrere alla fecondazione eterologa, che attraverso diverse tecniche impiega gameti femminili o maschili da donatore esterno

Top