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Diocesi di Tortona: Il diaconato è presenza preziosa nella Chiesa

di Cristina Bertin
da www.diocesitortona.it
@Riproduzione Riservata del 18 febbraio 2022

Domenica scorsa in Seminario il pomeriggio di dialogo e preghiera per i diaconi permanenti

TORTONA - «È stato il Concilio Ecumenico Vaticano II (Lumen Gentium, 29) ad auspicare il ripristino del servizio del Diaconato permanente, attuato successivamente nelle Chiese particolari.
La diocesi di Tortona, tra le prime ad accogliere questo dono dello Spirito, con Mons. Luigi Bongianino negli anni ’80, ha sperimentato, con gioiosa gratitudine, la presenza e il servizio dei diaconi».

Con queste parole don Maurizio Ceriani, vicario episcopale per i religiosi e i diaconi permanenti, ha introdotto l’incontro che si è tenuto domenica 13 febbraio, alle ore 16, in Seminario, alla presenza di Mons. Guido Marini.

Don Ceriani ha ripercorso brevemente l’itinerario formativo del diacono permanente, sottolineando le sue caratteristiche principali che sono la generosità nel servizio, la fedeltà alla vocazione e la gioia della testimonianza e quanto esso rappresenti un’esperienza feconda della storia diocesana che continua a essere a servizio della Chiesa locale. Mons. Marini ha manifestato una profonda gioia nell’incontrare la comunità dei diaconi diocesani e nell’approfondire la loro conoscenza.

Ha rivolto sincere parole di affetto e di ringraziamento per le mogli e per le famiglie.

Citando le parole di Papa Benedetto XVI, ha affermato che «il diacono permanente è la presenza, nell’oggi della Chiesa, del diacono Gesù» e, quindi, è chiamato a «realizzare il servizio di amore proprio di Gesù ponendo in essere gesti di amore».
«Credo – ha aggiunto – che questo debba essere l’orizzonte all’interno del quale comprendere maggiormente la propria vocazione».
Ha poi citato la definizione del diacono contenuta in un antico documento, la Didascalia Apostolorum: «È orecchio, bocca, cuore, anima del vescovo», unito da un legame strettissimo alla Chiesa, al vescovo e ai presbiteri, riferimenti naturali della propria vocazione, senza i quali perde la propria identità.

Il pastore diocesano, rivolgendosi ai diaconi, ha affermato: «Grazie per quello che siete e per quanto avete operato, operate e opererete. Esprimo la mia gioia perché sono con voi, perché siamo qui per camminare insieme e per cercare insieme il modo migliore per svolgere il vostro bellissimo servizio, guardando avanti con fiducia, accogliendo le cose belle e accettando le sfide, gioendo insieme dei frutti e dei risultati e patendo insieme delle difficoltà.
Volendoci bene e in quello spirito in cui il Signore chiama i suoi, definendoli amici: io vi reputo miei amici».

La preghiera dei Vespri, a conclusione del pomeriggio, è stata per il vescovo Guido «il cuore e il fondamento del cammino insieme che parte dal Signore e mette al centro il Signore».
Prima di congedarsi il presule ha esortato i presenti a un amichevole dialogo dal quale sono emersi vari interrogativi che hanno ricevuto un’affabile ed esaustiva risposta.
Poi, con affetto e benevolenza, ha salutato i presenti, donando a ognuno una corona del Rosario.

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