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Diocesi di Milano. Adolescenti e disagio, una «Cordata educativa» oltre l’emergenza

di Lorenzo Rosoli
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 22 gennaio 2022

«Missione possibile» è l'iniziativa che unisce 15 realtà ambrosiane per rispondere a problemi e bisogni dei ragazzi che la pandemia ha fatto esplodere. Appello a famiglie, oratori, scuola, sport.-

Sono 15 le realtà ambrosiane unite nell'iniziativa «Missione possibile» per rispondere a problemi e bisogni dei ragazzi che la pandemia ha fatto esplodere
Sono 15 le realtà ambrosiane unite nell'iniziativa «Missione possibile» per rispondere a problemi e bisogni dei ragazzi che la pandemia ha fatto esplodere

«L’emergenza educativa deve richiamare l’attenzione di tutti non solo nello sconcerto di episodi di cronaca impressionanti per aggressività, degrado, depressione», aveva chiesto l’arcivescovo di Milano Mario Delpini nell’ultimo Discorso alla città per Sant’Ambrogio Con gentilezza. Virtù e stile per il bene comune. «È urgente consolidare un’alleanza per accompagnare le giovani generazioni verso il loro futuro», aveva aggiunto. Ebbene: l’appello del presule – ultimo di numerosi altri, lanciati da Delpini in questi anni – non è rimasto senza ascolto.
«Missione possibile. Una cordata educativa al passo con i giovani» è il nome dell’iniziativa che unisce carismi, presenza e competenze di 15 enti e realtà educative della diocesi di Milano che intendono rispondere, insieme, alle sfide dell’emergenza educativa, ai bisogni e al disagio delle nuove generazioni, che la pandemia ha fatto esplodere.
Queste 15 realtà vogliono lanciare un’alleanza con i giovani, operare al servizio delle comunità educanti del territorio, chiamare a fare rete le famiglie, gli oratori, le scuole, le società sportive, il terzo settore e il volontariato. Fiducia, accoglienza, corresponsabilità, cura, reciprocità, comunità: queste le parole chiave – il "manifesto" di un percorso condiviso – che guideranno l’azione coordinata delle realtà «in cordata», intenzionate a dare vita a una sinergia stabile fra quanti, nella Chiesa, si occupano di educazione e di cura dei ragazzi e degli adolescenti.

Don Guidi (Fom): oratori in gioco. La prima azione concreta della neonata «Cordata» consiste nell’offerta di un «modulo formativo» rivolto a quanti svolgono un servizio educativo. Si parte dalla comunità di Giussano (Monza). O meglio, «con» la comunità di Giussano, perché ogni iniziativa non sia calata dall’alto ma costruita e condivisa con il territorio. Lo ha detto don Stefano Guidi, direttore della Fondazione oratori milanesi (Fom), intervenendo venerdì 21 gennaio in Curia alla presentazione della «Cordata». «Lo shock della pandemia ha riportato alla ribalta la questione educativa, che è la questione assolutamente prioritaria del nostro tempo. Si avverte però l’assenza della società civile su questo tema, abituata da troppo tempo a trattare la questione come una delega e come pretesto per aprire fronti di conflittualità», è stata la denuncia di don Guidi. La «Cordata educativa» si offre dunque come «azione profetica» per «incoraggiare all’impresa». Che nessuno può fare da solo. «In questo percorso – ha aggiunto – gli oratori giocano un ruolo prezioso e necessario».

Gualzetti (Caritas): così generiamo futuro. Fra le 15 realtà in «cordata», oltre alla Fom, c’è Caritas Ambrosiana. «Nessun adolescente resti indietro, è la nostra preoccupazione principale», scandisce il suo direttore, Luciano Gualzetti, ricordando l’impatto della «povertà digitale» sui percorsi di apprendimento di tanti ragazzi in tempo di didattica a distanza. «Ascoltare e prendersi cura degli adolescenti nel presente è un investimento generativo per il futuro, finalizzato a prevenire processi di cronicizzazione delle fragilità». Un ruolo di rilievo lo avrà «il rilancio del volontariato giovanile e di esperienze giovanili di carità e solidarietà, che generano nuove opportunità di relazione, socialità e senso nei percorsi individuali di crescita. Ci impegniamo a curare sempre più i legami con i molti adolescenti e giovani che in pandemia si sono messi a servizio degli altri».

Agnesi: risposta coraggiosa all'appello di Delpini. «Mi vengono in mente tre "A" per identificare i componenti di questa Cordata» che «risponde in modo coraggioso» all’appello di Delpini, ha detto infine il vicario generale, vescovo ausiliare Franco Agnesi: «Adulti che si mettono a servizio dei giovani e dicono ai giovani: "Dalle difficoltà che attraversi ci sono passato anch’io"; Alleati, perché tante volte durante la pandemia abbiamo detto che occorre lavorare insieme, e farlo davvero è un messaggio che dice qualcosa anche ai giovani; infine Adatti alla vita, per poter dire ai ragazzi che, come ci ha ricordato l’arcivescovo nel Discorso di Sant’Ambrogio, "la vita è una vocazione, non un enigma incomprensibile, il futuro è promessa e responsabilità, non una minaccia"».

Le 15 realtà ambrosiane in «Cordata»​ per (e con) i giovani

Sono 15 gli enti diocesani e le realtà educative operanti in terra ambrosiana che hanno dato vita alla «Cordata educativa». Ma si tratta di una rete aperta a ulteriori adesioni. Ecco i "fondatori": Servizio per i giovani e l’università; Fom (Fondazione oratori milanesi); Servizio per la pastorale scolastica; Consulta diocesana comunità cristiana e disabilità; Caritas Ambrosiana; Azione Cattolica Ambrosiana; Agesci; Csi (Centro sportivo italiano) Comitato di Milano; Fma (Figlie Maria Ausiliatrice) Lombardia; Cooperativa Aquila e Priscilla; Cooperativa Pepita; Felceaf (Federazione lombarda centri assistenza alla famiglia); La Casa di Varese; Fondazione Don Silvano Caccia; Fondazione Guzzetti. Per informazioni: adesionifom@diocesi.milano.it; 02.58391356. Il lancio della «Cordata educativa» della diocesi di Milano avviene nell'anno pastorale 2021-2022, che la Chiesa ambrosiana ha proclamato «Anno straordinario Adolescenti».
Un anno che ha anche visto l’avvio del percorso «Giovani e Vescovi» voluto dalla Conferenza episcopale lombarda e progettato da Odielle (Oratori Diocesi Lombardia).

Fondazione Guzzetti: ecco i volti del disagio adolescenziale

«Confrontando le prestazioni di supporto individuale erogate a minori nei consultori familiari della Fondazione Guzzetti da aprile 2020 a giugno 2021 con lo stesso periodo fra 2019 e 2020 si riscontra un aumento del 40% circa». Basta questo dato – citato da Marta Valagussa, responsabile comunicazione di Fondazione Guzzetti, alla presentazione della «Cordata educativa» della diocesi di Milano – a suggerire quanto la pandemia abbia accresciuto sofferenze e disagi degli adolescenti. «E, sempre più spesso, dei pre adolescenti». Sul versante dei disturbi alimentari, ad esempio, l’età media di quanti si rivolgono ai consultori «è scesa a 12 anni».
Fra le 15 realtà che hanno aderito alla «Cordata educativa» diocesana c’è la Fondazione Guzzetti, che gestisce sette consultori familiari di ispirazione cristiana attivi nella città di Milano. Nel 2021, ai suoi consultori, si sono rivolte quattromila persone, le prestazioni erogate sono state 18.420, e ben 11mila gli studenti coinvolti nei percorsi di prevenzione e educazione alla salute svolti nelle scuole. Da questa esperienza sul campo nasce il report Dall’emergenza sanitaria a quella educativa illustrato venerdì 21 gennaio in Curia da Valagussa, nel quale si focalizzano bisogni e disagi degli adolescenti al tempo del Covid-19. «La sfiducia si somma alla stanchezza.

Sembra che le risorse di resilienza personale siano profondamente intaccate dalla durata della pandemia e dalle conseguenti limitazioni che ancora oggi viviamo. La pandemia ha "disabilitato" in tantissime persone la speranza e rischia di spegnere i sogni per il futuro», ha spiegato Valagussa. «Il tema del disagio esistenziale legato all’incertezza sul futuro non è nuovo e precede la pandemia». Ma la pandemia ha reso tutto più faticoso. E ha fatto «da detonatore di precedenti aree di fragilità negli adolescenti». La pandemia «sta penalizzando soprattutto preadolescenti e adolescenti, perché ha "congelato"» in loro «lo sviluppo affettivo e sessuale, la possibilità di progettare e disegnare il futuro, la socialità e le relazioni». Depressione, ansia e panico, disturbi alimentari, dipendenza da internet, aggressività e autolesionismo: queste le manifestazioni più frequenti di disagio adolescenziale in tempo di Covid, secondo i dati raccolti.
La pandemia ha condizionato inoltre i processi di apprendimento, aggravando dispersione e abbandono scolastico. Le fatiche della Dad si sono intrecciate con la «povertà digitale» di tante famiglie: come denuncia un monitoraggio di Caritas Ambrosiana su 60 doposcuola parrocchiali frequentati da 2.772 ragazzi, il 22% dei quali ha patito tale povertà. Le condizioni socio-economiche e culturali delle famiglie, assieme alle fragilità dei ragazzi, impattano drammaticamente su un’effettiva «universalità dei diritti». Una sfida ulteriore, nello scenario di quell’«emergenza educativa» che – anche per Fondazione Guzzetti – invoca una risposta in «cordata».

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