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Decreto crescita, allarme del Terzo settore: «Penalizza i nostri enti»

di Paola D'Amico
da www.corriere.it/buone-notizie
@Riproduzione Riservata del 22 giugno 2019
 

La manovra approvata dalla Camera passa all’esame del Senato. Claudia Fiaschi: «La proroga apre nuovi scenari di incertezza. Più attenzione ai tempi del Registro unico».-

Allerta altissima nel Terzo settore, dopo l’approvazione del decreto Crescita alla Camera avvenuta venerdì. Gli emendamenti alla Legge spazza corrotti – una sorta di spada di Damocle che equiparava le organizzazioni del Terzo settore a partiti politici – sono una boccata d’ossigeno. Ma la proroga della modifica degli statuti è, invece, un’occasione mancata per dare agli enti non profit certezza sul futuro. Le prossime ore saranno determinanti per correggere il tiro con l’intervento del Senato, che dovrà discutere il testo entro fine mese.

«La modifica della Legge spazza corrotti – spiega Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo settore – è una iniziativa positiva per la quale il Forum si era adoperato nei mesi scorsi e che elimina una serie di appesantimenti burocratici per le associazioni e le imprese sociali. Ma la proroga per la modifica degli statuti di Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale e Onlus, formulata nuovamente con una scadenza disancorata dalla data di effettiva entrata in vigore del Registro Unico complica ulteriormente il quadro applicativo della riforma, soprattutto per i numerosi enti che, in questi mesi, hanno già provveduto a mettersi in regola e modificare gli statuti nelle proprie assemblee».

L’emendamento, in sostanza, proroga il termine di un anno, al 20 giugno 2020. Mentre in base all’ultima road map disegnata il Registro unico sarà operativo dal marzo 2020. Dunque la proroga apre a nuovi scenari di incertezza. Spiega Fiaschi: «Il Registro Unico sarà gestito centralmente e in quel momento entreranno in vigore per tutti le stesse regole di accreditamento e le norme di natura fiscale. Ma cosa succede a chi si è organizzato per mettersi in regola entro il precedente termine del 3 agosto? Quale fiscalità sarà applicata? Chi lo statuto l’ha già cambiato e chi lo cambierà a breve perché ha fissato le assemblee, chi insomma ha adempiuto alle nuove norme ora rischia di essere spiazzato».

Il Forum prosegue nella sua opera di confronto e collaborazione con il governo per creare quanto prima un quadro di certezza, aggiunge Fiaschi. «Le oltre trecentomila organizzazioni del Terzo settore nel nostro Paese sono da troppo tempo in una situazione di incertezza che non consente di operare al meglio e programmare il proprio futuro. Una situazione di stallo che va superata, predisponendo i provvedimenti mancanti, necessari per la piena operatività della riforma, primo fra tutti la richiesta dell’autorizzazione Eu sui benefici fiscali».

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