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Concorso vigili urbani nel Torinese, chiesto test di gravidanza negativo: ”È discriminatorio”

di Chiara Ammendola
da www.fanpage.it
@Riproduzione Riservata del 11 giugno 2022

Un test di gravidanza negativo. È quanto chiesto per partecipare al concorso per vigili urbani in due comuni del Torinese. La denuncia del sindacato: “È discriminatorio”.-

Un test di gravidanza con esito negativo per poter partecipare al concorso per due posti da commissario dei vigili urbani. Accade nel Torinese, nei due comuni di Vigone e Torre Pollice, così come denunciato da Loredana Cristino, dirigente nazionale del sindacato Csa di polizia locale, e dell'avvocato torinese Vittorio Barosio, esperto di diritto amministrativo.

La notizia, riportata da Lodovico Poletto su La Stampa, racconta della richiesta avanzata attraverso un documento che spiega le modalità del concorso: il test di gravidanza, per chi vuole partecipare al concorso pubblico nei due comuni, deve essere negativo ed effettuato negli ultimi cinque giorni precedenti l’esame. Il test, è necessario per partecipare alle prove di efficienza fisica previste dal bando, ovvero una prova atletica che consiste nei 1.000 metri di corsa, da effettuare in sei minuti e 30 per le donne e 5 e 30 per gli uomini. Chi è incinta non può farla e quindi la prova viene rimandata a prima dell'esame orale, ma non è chiaro quanto tempo passa tra i due momenti.

“Chiedere a una candidata per un posto di vigile urbano il test di gravidanza è discriminatorio. Sperare poi che in due mesi sia uscita dallo stato in cui si trova è totalmente folle. Mica siamo criceti”, le parole della sindacalista alle quali seguono quelle dell'avvocato. “Il bando non assegna agli aspiranti vigili funzioni tali da richiedere come requisito di ammissione al concorso una prova di efficienza fisica consistente nel poter correre 1.000 metri, e per di più in un tempo limitato. Mi pare quindi che la fissazione di questo requisito non sia legittima”, spiega a La Stampa l'avvocato Barosio.

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