"Come l'app Count the Kicks ha salvato la vita di mia figlia al terzo trimestre"
di Emma Pietrarosa
da www.gravidanzaonline.it
@Riproduzione Riservata del 23 settembre 2022
La donna ha iniziato a usare l’applicazione per monitorare i movimenti fetali, ma un giorno si è accorta che qualcosa non andava ed è corsa in ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato bassi livelli di liquido amniotico.-
A volte la tecnologia è un valido strumento, utile per salvare vite, proprio come è successo a Shamari Cooke, che durante la gravidanza ha iniziato a usare l’app Count the Kicks (letteralmente “conta i calci”), applicazione creata per insegnare ai futuri genitori come monitorare i movimenti fetali.
La donna, incinta al terzo trimestre della sua prima figlia, ha scaricato l’app sul suo cellulare dietro consiglio del suo ginecologo. Cooke ha iniziato a utilizzare Count the Kicks quotidianamente, per familiarizzare con i movimenti della sua bambina, ed essendo alla sua prima gravidanza, ha spiegato a WSFA News che:
Come mamma per la prima volta, pensavo che i bambini nel grembo si muovessero per tutto il tempo, non sapevo nemmeno di dover contare i suoi calci.
È così, ogni notte Cooke ha monitorato i movimenti fetali con l’app, ma durante una sera si è accorta che qualcosa non andava:
L’ultima volta che ho sentito dei calci è stato dopo che sono uscita dal lavoro alle 5. Quindi, quando sono tornata a casa, io e mio marito siamo andati a camminare, abbiamo mangiato e mi sono sdraiata. È stato allora che mi sono resa conto che non la sentivo più, e quindi ho bevuto acqua ghiacciata. Di solito, questo la faceva scalciare, ma lei continuava a non muoversi.
È stato allora che la donna e suo marito si sono preoccupati e hanno deciso di andare al pronto soccorso: “Ad essere onesti, non volevo davvero andare a passare la notte al pronto soccorso, ma sapevamo che questo poteva essere importante per la sicurezza della nostra bambina”, spiega Cooke in un post di Instagram sul profilo di Count the Kicks.
Quando Cooke e suo marito sono arrivati in ospedale, un test ha mostrato che il livello del liquido amniotico era diventato molto basso, nonostante non avesse manifestato sintomi o perdite. Dopo l’intervento medico la situazione non migliorava, quindi si è deciso di indurre il parto.
La donna ha partorito una bambina sana di nome Aspen con un taglio cesareo d’emergenza: “Siamo grati al medico che ci ha consigliato di utilizzare l’applicazione, spiegandomi quanto fosse importante monitorare i movimenti fetali”.