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Come aiutare il neonato a fare il ruttino?

di Paola Risi

da www.bimbisaniebelli.it
@Riproduzione Riservata del 04 gennaio 2023

Molte neomamme si chiedono come far fare il ruttino al neonato e che cosa succede se non lo fa. Facciamo chiarezza.-

Mentre si nutre al seno, il neonato tende a ingerire assieme al latte una certa quantità di aria che può provocare la formazione della cosiddetta “bolla gastrica” nella parte alta dello stomaco, di norma eliminata attraverso il cosiddetto ruttino.

Come capire se il neonato deve fare il ruttino?

Al fastidio che la sua presenza produce si associa una falsa sensazione di sazietà che può indurre il bebè a sospendere la poppata, staccando le labbra dal capezzolo o dal biberon e girando il visino in un’altra direzione. In questi casi, prima di fargli riprendere il pasto, è consigliabile stimolarlo a fare il ruttino, che consiste appunto nell’emissione rumorosa della dose di aria in eccesso accumulata nel pancino
Va detto che tanti bambini non evidenziano alcun disagio e continuano a succhiare fino al termine della poppata e solo in quel momento sentono la necessità di espellere l’aria eventualmente accumulata.

Come capire se il neonato non ha digerito?

Nel caso in cui il piccolo non abbia ancora fatto il ruttino una volta trascorsi circa 10 minuti dalla fine del pasto, non serve insistere: l’assenza del ruttino, infatti, non significa che non abbia digerito. Se è, quindi, vero che non tutti i bambini sentono il bisogno di fare il ruttino, esso è più frequente in quelli che:

  • mangiano con molta voracità, cosa che aumenta la quantità di aria ingerita durante il pasto;
  • vengono allattati con il biberon, in quanto ciò tende a favorire il passaggio di aria nel pancino).

In ogni caso, può anche succedere che il piccolo faccia il ruttino senza produrre il rumore caratteristico e quindi senza che mamma o papà se ne accorgano.

In che posizione mettere il neonato dopo la poppata?

Per stimolare il processo digestivo e l’emissione dell’aria che il bambino potrebbe avere accumulato durante la poppata, una volta concluso il pasto il bebè andrebbe preso in braccio e mantenuto in posizione eretta per almeno 10-15 minuti, facendo aderire la parte anteriore del suo corpicino alla propria, con il visino oltre la spalla, che sarebbe meglio “proteggere” con un bavaglino per evitare il rischio di macchie in caso di rigurgito (la fuoriuscita dalla bocca di una certa dose del latte ingerito che spesso si accompagna al ruttino).
Molto utile, inoltre, può essere fare qualche passo col bebè in braccio massaggiandogli lievemente la schiena con un movimento della mano che procede dal basso verso l’alto.

In sintesi

Come dare la poppata per non far entrare l’aria?

  • Tranquillizzare il piccolo prima della poppata: più è calmo e rilassato più tende a succhiare in maniera corretta;
  • evitare che abbia troppa fame al momento di attaccarlo: ciò lo indurrebbe a poppare con eccessiva voracità aumentando la dose di aria ingerita;
  • mantenere il bebè in una posizione semi eretta durante la poppata;
  • tenere il biberon inclinato per far sì che la tettarella sia sempre piena di latte e non vi si formino bolle d’aria.
  • Infine, è utile ricordare che il bisogno di espellere l’aria durante o dopo i pasti è più frequente nei primi mesi di vita, in quanto l’organismo del neonato non ha ancora raggiunto la completa maturazione e il suo apparato digerente è particolarmente delicato, mentre tende a ridursi già dal 4°-6° mese, in corrispondenza dello svezzamento, quando il bebè impara a deglutire cibi solidi.
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