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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it

da www.inps.it
@Riproduzione Riservata 06 maggio 2024

La legge di bilancio ha elevato l’indennità di congedo parentale per due mesi all’80% dello stipendio. Per il 2025 l’importo del secondo mese scenderà al 60%..-

La legge di bilancio 2024 ha modificato il “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, disponendo l’elevazione, dal 30% al 60% della retribuzione, dell’indennità di congedo parentale per un’ulteriore mensilità da fruire entro il sesto anno di vita del figlio, o entro sei anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento. Per il solo 2024, l’elevazione dell’indennità di congedo parentale, per l’ulteriore mese, è pari all’80% della retribuzione (invece del 60%).

L’ulteriore mese di congedo si aggiunge alla mensilità che, secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023, già prevedeva un’indennità all’80% della retribuzione. Nel 2024 sono quindi previsti due mesi di congedo parentale indennizzati all'80%.

Possono fruire dell’ulteriore mese di congedo alternativamente i genitori, lavoratori dipendenti, che terminano il congedo di maternità o di paternità obbligatorio successivamente al 31 dicembre 2023. Per il 2025 l’importo del secondo mese scenderà al 60%.

Con la circolare INPS 18 aprile 2024, n. 57 l’Istituto fornisce tutte le istruzioni amministrative e operative.

Il messaggio 26 aprile 2024, n. 1629, inoltre, fornisce i chiarimenti ai datori di lavoro  sulla gestione degli arretrati connessi all’elevazione dell’indennità di congedo parentale, ovvero le modalità operative per il conguaglio delle prestazioni, con integrazione all’80% sui flussi di maggio e giugno 2024.

da www.aibi.it
@Riproduzione Riservata del 13 maggio 2024

Con l’obiettivo di semplificare l’accesso al bonus destinato alle donne lavoratrici, mamme di almeno tre figli, l’INPS ha introdotto un nuovo strumento digitale. Ecco che cos’è e come funziona “Utility esonero lavoratrici madri”

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Come l’istituto ha annunciato nel messaggio 6 maggio 2024, n. 1702, per supportare le lavoratrici madri, l’INPS ha introdotto un’applicazione che facilita l’accesso al “bonus mamme”, esonero contributivo per le madri lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con almeno tre figli.
Questa applicazione permette alle madri di comunicare direttamente all’INPS i dati dei propri figli, semplificando il processo burocratico.

Utility esonero lavoratrici madri

L’applicazione, chiamata “Utility esonero lavoratrici madri“, è disponibile per le lavoratrici che non hanno ancora inserito i codici fiscali dei figli nei flussi UNIEMENS.
L’iniziativa, vuole essere un supporto ulteriore alle famiglie, garantendo alle madri lavoratrici uno strumento agile e diretto per beneficiare dei vantaggi previsti dalla legge.

Il bonus

L’esonero rappresenta il 100% della quota dei contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti a carico del lavoratore, fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 18 anni, o 10 anni nel caso di dipendenti con due figli. Il limite massimo annuo è fissato a 3.000 euro, un aiuto tangibile per le tasche dei genitori. Le lavoratrici, sia del settore pubblico che privato, possono comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di usufruire dell’esonero, fornendo il numero dei figli e i loro codici fiscali. Non è necessaria una domanda specifica all’Istituto per beneficiare dell’esonero; la lavoratrice può semplicemente esprimere la propria volontà al datore di lavoro.

Comunicare attraverso l’app

Se la lavoratrice preferisce comunicare direttamente all’INPS le informazioni sui figli, può farlo attraverso la app Utility esonero lavoratrici madri. Lo strumento è particolarmente utile quando i codici fiscali dei figli non sono stati inseriti nei flussi Uniemens.

da www.fiscoetasse.com
@Riproduzione Riservata Marzo 2024

Importo e soglia ISEE rivalutati per il 2024 dell'assegno di maternità di base concesso del Comune. Come funziona Come fare domanda. Casi particolari.-

L'assegno di maternità di base, anche detto "assegno di maternità dei Comuni", è  un contributo mensile concesso  per 5 mesi alle madri che  non hanno accesso ad altre indennità di maternità  e cn ISEE inferiore ad una certa soglia,  pagato dall'INPS (art. 66  legge 448 1998 - articolo 74 del d.lgs. n. 151/2001).

Va richiesto presso il Comune di residenza della madre. Il regolamento può variare da Comune a Comune. L'importo è uguale in tutti i Comuni.  Viene adeguato all'inflazione di anno in anno, cosi come il reddito massimo entro il quale si ha diritto a riceverlo . 

La presidenza del Consiglio dei ministri in data 7 febbraio 2024 ha comunicato i valori rivalutati per il 2024  all'indice ISTAT. Inps ha ufficializzato le erogazioni con la circolare 40 del 29 febbraio 2024

Assegno di maternità 2024 importo e soglia ISEE

L' importo  dell'assegno di maternità per il 2024  sale a  euro 404,17  mensili. Per avere diritto  per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, avvenuti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, il  valore massimo dell'ISEE familiare   e'  pari a euro 20.221,13. 

Vediamo le caratteristiche generali  dell'Assegno di maternità del Comune e le modalità per richiederlo .

Assegno di maternità: chi ha diritto 

L'assegno spetta  per ogni figlio nato o adottato sotto i 6 anni di età alle madri disoccupate o che pur lavorando non hanno diritto ad altre indennità di  maternità (con  meno di 3 mesi di contributi versati in un anno) nei casi di:

  • parto,
  • adozione o
  • affidamento preadottivo, 

sia a  cittadine italiane che straniere residenti in Italia (possono  variare da Comune a Comune le specifiche sulla tipologia di permesso di soggiorno) 

Nel caso di donne che hanno una indennità inferiore al minimo previsto  viene assicurato un importo integrativo.

La madre richiedente deve essere residente nel territorio dello Stato italiano al momento della nascita del figlio o al momento dell’ingresso  in  famiglia del minore in adozione o in affidamento preadottivo.

Quando  e come come  presentare la domanda 

La domanda va presentata  entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall'effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affido , al Comune di residenza, che verifica  la sussistenza dei requisiti di legge (articoli 17 e segg. DPCM  21 dicembre 2000).

Nei seguenti casi particolari l’assegno può essere richiesto da persone diverse dalla madre ossia:

  • in caso di madre minore di età (come in tutte le altre ipotesi di incapacità di agire), dal padre maggiorenne Qualora anche il padre del bambino sia minore di età, o comunque non risultino verificate le altre condizioni, la richiesta può essere presentata, in nome e per conto della madre, dal genitore della stessa esercente la potestà ovvero, in mancanza, da altro legale rappresentante;
  • in caso di decesso della madre del neonato (o della donna che ha ricevuto il minore in adozione o in affidamento preadottivo), dal padre che abbia riconosciuto il figlio (o dal coniuge della donna adottiva o affidatoria) a condizione che il minore si trovi presso la famiglia anagrafica del richiedente e sia soggetto alla sua potestà (o comunque non affidato a terzi);
  • in caso di affidamento esclusivo al padre o di abbandono del neonato da parte della madre, dal padre sempreché il figlio si trovi presso la sua famiglia anagrafica e sia soggetto alla sua potestà (o comunque non affidato a terzi) e la madre risulti residente o soggiornante in Italia al momento del parto (in tale ipotesi l’assegno spetta al padre in via esclusiva);
  • in caso di separazione legale tra i coniugi,  dall’adottante o dall’affidatario preadottivo a condizione che il minore rientri nella famiglia anagrafica del richiedente e che l’assegno non sia stato già concesso alla madre adottiva o affidataria;
  • nei casi di adozione speciale di cui all’art.44, comma 3, legge 184/1983, dall’adottante non coniugato a condizione che il minore si trovi presso la famiglia anagrafica dell’adottante e sia soggetto alla sua potestà e comunque non in affidamento presso terzi;
  • in caso di minore non riconosciuto o non riconoscibile dai genitori, dalla persona affidataria (in forza di un provvedimento del giudice) a condizione che il minore rientri nella sua famiglia anagrafica.

Assegno di maternità: quali documenti servono

Generalmente vanno allegati:

  1. la DSU , dichiarazione sostitutiva unica oppure l'attestazione della dichiarazione sostitutiva ancora valida contenente i redditi percepiti dal nucleo familiare di appartenenza nell'anno precedente ;
  2. autocertificazione in cui si dichiara  sotto la propria responsabilità:
  • i requisiti richiesti dalla legge per la concessione dell'assegno (residenza, cittadinanza e così via);
  • di non avere diritto per il periodo di maternità all'indennità di maternità dell'Inps ovvero alla retribuzione;
  • diversamente, dev'essere indicato l'importo di tali trattamenti economici per il calcolo della eventuale differenza;
  • di non avere presentato, per il medesimo figlio, domanda per l'assegno di maternità a carico dello Stato di cui all'art. 75 del D.Lgs. 151/2001

Le cittadine non comunitarie devono presentare agli uffici del Comune la carta di soggiorno o il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.

ATTENZIONE : le questure  rilasciano della carta di soggiorno entro 90 giorni dalla richiesta; pertanto, le madri extracomunitarie che intendano richiedere l’assegno di maternità devono attivarsi tempestivamente  per non superare il termine di sei mesi. inoltre  le cittadine extracomunitarie, coniugata con un cittadino italiano, possono  richiedere il rilascio della carta di soggiorno immediatamente .

Presso il proprio Comune  si possono ottenere informazioni  più dettagliate.

FONTI NORMATIVE:

L’assegno è stato istituito dall’art.66 della legge n.448/98 con effetto dal 01.01.1999 ed è oggi disciplinato dal D.P.C.M. 21 dicembre 2000 n.452 e dall’art.74 del D.Lgs.151/2001 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità).

da www.informafamiglie.it
@Riproduzione Riservata Marzo 2024

Introdotto dalla legge di Bilancio 2024, prevede un esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti a tempo indeterminato con 3 o più figli, esteso per il 2024 anche alle lavoratrici con 2 figli.-

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La misura, inserita nella Legge di Bilancio 2024, consiste nell'esonero del 100% dei contributi previdenziali per le mamme lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con 2 o più figli

  • Come funziona e a chi spetta

L’esonero contributivo è riconosciuto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di 3 o più figli, fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.
In via sperimentale, per il 2024, è riconosciuto anche le lavoratrici madri di 2 figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminatofino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.
L'esonero spetta dal 1 gennaio 2024 se i requisiti sussistono già a tale data ; altrimenti dal mese di nascita del secondo/terzo figlio o dal mese di instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato .
Del beneficio possono usufruire anche le lavoratrici con bambini in adozione o in affido.

  • Quanto spetta

L’esonero dalla contribuzione è pari al 100% della quota di contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti posta a carico della lavoratrice, nel limite massimo annuo di 3.000 euro, riparametrato su base mensile.

  • Come richiederlo

La volontà di usufruire dell’esonero deve essere comunicata dalla lavoratrice al datore di lavoro, unitamente al numero di figli e ai rispettivi codici fiscali

  • Per informazioni

Sito INPS

di Milena/Cav
da www.cav-voghera.it
@Riproduzione Riservata del 11 maggio 2024

Gentili lettori e visitatori,
ieri mattina venerdì 10 maggio 2024, è stata premiata anche la nostra Presidente Costantina Marzano.

E come cita l'articolo di Voghera News che ho postato - Summa Viqueria”. Premiati questa mattina in Municipio 15 meritevoli, copio qui di seguito le motivazioni:
"Perchè impegnata nel volontariato da oltre quarant’anni, protagonista di diverse attività tramite il CIF e il CAV (Centro di Accoglienza alla Vita e Centro Italiano Femminile) legate all’aggregazione sociale, culturale e ricreativa a favore dei soggetti più fragili (la proponente è Marina Azzaretti)"

E aggiungo che lo speciale riconoscimento va all’impegno, allo spirito solidaristico volto ad aiutare le mamme i bambini e le famiglie che negli anni si sono rivolti al CAV per avere un aiuto concreto; tutto questo rappresenta una guida ed un esempio per tutti.

Congratulazioni Costantina da parte di noi volontari che ti stimiamo, ti apprezziamo e ti vogliamo bene.
Grazie.

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Costantina Marzano
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il CAV e il CIF insieme

e non poteva mancare il bel brindisi nella sala del MCL

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Benemerenza Civica 10 Maggio 2024 4

di Laura Badaracchi
da www.avvenoire.it
@Riproduzione Riservata del 02 maggio 2024

L'amore materno ha convinto sei donne a raccontare il loro dolore. Aborto, femminicidio, terremoto, incidenti stradali all'origine della sofferenza più grande che un genitore possa provare.-

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Le mamme "orfane" che si raccontano nel libro

Sei storie unite da un filo rosso: l’amore materno. Stanno portando in giro per l’Italia le loro testimonianze, raccolte e curate nel volume fresco di ristampa “Lettere senza confini. Dal cuore di 6 mamme” dalla giornalista Gaia Simonetti, protagonista con il suo secondo nome (Barbara) della prima storia: quella di una mamma di un figlio mai nato per un aborto spontaneo, quindi che non ha mai potuto conoscere e prendere tra le braccia, ma solo sentire il battito del suo cuore. Poi ci sono Giovanna Carboni, Laura Cozzi, Paola Alberti, Stefania Guarnieri e Stefania Ciriello, madri rispettivamente di Mauro, Elena (Ela), Michela, Lorenzo, Filippo, uccisi da un incidente stradale, dal terremoto di Amatrice o vittime di femminicidio.

Orfane dei loro figli, sopravvissute a loro, danno spazio ai ricordi rivolgendosi direttamente a loro perché la presenza è indelebile e l’affetto immutato. Svelando che il segreto per andare avanti è proprio l’amore, insieme alla fede, alla condivisione del dolore e al desiderio di essere un supporto per altre famiglie che vivono l’identica situazione. Non solo: le vendite del libro stanno supportando un progetto solidale: due borse di studi per studenti colpiti dal terremoto di Amatrice e di Accumuli.

Massimiliano, che si è già laureato anche grazie al loro contributo, ha mandato un messaggio per ringraziarle: «Grazie a voi e al libro che avete scritto. Il vostro cuore è nelle pagine e in gesti che ci hanno permesso di arrivare a uno dei traguardi della vita».

Vivono a Firenze, Mantova e Rieti, ma sono accumunate da un dolore indicibile. Quei figli, scrivono, «sono il valore alla vita» e «quell’amore che ogni giorno ci salva». Giovanna, mamma di Mauro, morto a 27 anni in un incidente stradale, ha deciso di donarne gli organi. Laura è la mamma di Ela (Elena), figlia adottiva di origine russa morta in un incidente stradale. Paola, mamma di Michela, vittima di femminicidio nel 2016, ha inventato una “corsa” intitolata a lei che amava correre. Stefania, mamma di Lorenzo, morto a 17 anni il primo giugno 2010 per omicidio stradale, ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri che si batte per la sicurezza stradale e racconta: «Nella tua famiglia stiamo facendo tutti del nostro meglio per meritare la vita che abbiamo, per ricambiare di quanto ci hai dato e per non deluderti». La mamma di Filippo, Stefania, ha fondato in sua memoria l’associazione “Il sorriso di Filippo” e ripercorre quei «terribili 142 secondi» di scosse che le hanno portato via il figlio in seguito alle ferite riportate quel 24 agosto 2016: «Dopo averti visto uscire vivo dalle macerie ho sperato nel miracolo. Mi rimangono i ricordi nitidi di quando salivo in mansarda a osservarti mentre dormivi...».

È impossibile non commuoversi e non empatizzare con queste donne, che però hanno sempre la forza e il coraggio di guardare avanti, di non commiserarsi. Perché hanno saputo trasformare la morte in vita, in dono per altri. «Siamo le mamme che hanno scritto lettere ai figli che hanno perso, che sono volati via – come diciamo noi – perché ogni giorno cogliamo segnali che ce li fanno percepire. Abbiamo raccontato loro tutto quello che abbiamo costruito nel ricordo. Utilizzando, con fatica inimmaginabile, tempi verbali al futuro. Non ci conoscevamo. Ci siamo trovate, forse per il disegno che la vita compie. Ci siamo sentite unite condividendo un dolore senza fine», racconta Gaia Barbara.

Ecco alcuni passaggi della sua toccante testimonianza sulla perdita di un figlio ancora in grembo: «Ciao amore, non ti ho potuto vedere, conoscere, prenderti tra le braccia. Ti scrivo. Di tempo ne è passato, ma non ha cicatrizzato la ferita. Brucia ancora nell’anima. Amore è una parola che sta bene sia per un maschietto che per una femminuccia. Non sono legata come i colori di una tutina a dover scegliere tra il rosa o il celeste. E poi, amore, è proprio un appellativo giusto, che ti calza a pennello. Se fosse un vestito, sarebbe quello più adatto a te. Ti avvolgerebbe e ti proteggerebbe come avrebbero fatti le mie mani, quelle della tua mamma. Mi viene dal cuore chiamarti così, anche se ti confesso che, la parola cuore mi fa male. Mi rimanda a quella mattina di maggio, in cui il sole si era nascosto tra le nuvole, e il gel sulla pancia era meno freddo della sentenza. “Signora, mi spiace, non sento il battito del piccolo”. In quell’istante cade il mondo, crollano le certezze, si infrange la vita come se un vaso di cristallo caduto dal tavolo. I pezzi, anche se li raccogli, non combaciano più e rendono nitida l’immagine della mia esistenza che stava prendendo un’altra direzione e ora è senza meta. Avevo mille attese. Mi chiedevo come crescevi e se già avessi potuto sapere se eri un piccolino o una piccolina. La notte ti sognavo, il giorno ti disegnavo con la mente. Nasino piccolo come il mio, capelli ricci come quelli del papà, forse con la mia curiosità e gli occhi vivaci ed attenti per scoprire la vita in tutte le sue angolature. Il destino ha scelto un’altra strada. Ha voluto che noi due fossimo per sempre due estranei che non si conoscono e non possono percorrere lo stesso cammino. Ero pronta, ti aspettavo: mancavi solo tu. La nostra famiglia era impegnata nei preparativi per darti il benvenuto. Dopo anni di attesa, avevi deciso che volevi abitare in me. Una seconda occasione, anche se non ho mai smesso di crederci, non è mai arrivata».

di Costanza Oliva

da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 18 aprile 2024

Gli specialisti guidati dal direttore del Dipartimento di Pediatria dell'ospedale Buzzi, chiedono al sindaco che la statua sia valorizzata: «È un messaggio di vita ed è un messaggio per tutti».-

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Statua della donna che allatta il suo bambino - ANSA

«È un messaggio di vita», non di parte. Ed è un messaggio più che mai importante. I pediatri milanesi prendono posizione e difendono la statua raffigurante la donna che allatta il suo bambino al centro delle polemiche nei giorni scorsi. Capofila, il direttore del dipartimento di Pediatria dell’ospedale dei bambini Buzzi di Milano, Gian Vincenzo Zuccotti, che il testo ha deciso di inviare al sindaco di Milano Beppe Sala in persona, in questi giorni impegnato a decidere con la sua giunta dove collocare la statua.

L’opera in bronzo “Dal latte materno veniamo”, realizzata da Vera Omodeo, è presto stata rinominata la statua della discordia. I figli dell’artista avrebbero voluta donarla alla città di Milano affinché venisse esposta in una piazza intitolata a un’altra donna, Eleonora Duse. Ma la commissione tecnica di Palazzo Marino, che si occupa di valutare le opere d’arte da inserire negli spazi pubblici, ha bocciato la proposta all’unanimità perché «rappresenta valori certamente rispettabili ma non universalmente condivisibili da tutte le cittadine e i cittadini». Dichiarazioni che hanno suscitato polemiche sia nel Centrodestra che nel Pd, in maggioranza in Consiglio comunale.

I pediatri sottolineano nella lettera che «la maternità non può essere un tabù ed è la cosa più naturale che ci sia». Un messaggio chiaro indirizzato al sindaco Giuseppe Sala, che peraltro aveva dichiarato di essere rimasto in prima persona sorpreso dalle dichiarazioni della Commissione, alla quale avrebbe chiesto di riesaminare la decisione. La statua era poi stata “invitata” in Senato dal presidente Ignazio La Russa e alla Regione Lombardia dall'assessora alla Cultura Francesca Caruso.

Il gruppo di medici specialisti è convinto che «la proposta di esporre la statua di Vera Omodeo a Milano, nel contesto di un pubblico luogo, aperto a tutta la cittadinanza, come era stato inizialmente proposto, sia una idea valida, condivisibile e di grande significato civile specie in questo momento storico». La questione del luogo in cui collocare la statua è ancora aperta. Il sindaco Sala aveva fatto sapere, tramite il proprio profilo su X, che si stava valutando l’ipotesi di ospitarla nei giardini che circondano l’ospedale Mangiagalli. Il primo cittadino aveva sottolineato che si sarebbe trattato di un «gesto oltremodo simbolico, proprio in questo momento storico in cui la denatalità è uno dei problemi principali del nostro Paese».

Anche il tema della denatalità viene affrontato con forza nella lettera dei pediatri, che sottolinea come l'esposizione pubblica della statua sia proprio un’occasione per riparlare di maternità in questo periodo così difficile: «È un modo per sensibilizzare, per dare un ruolo centrale alla maternità, alla donna e anche all'allattamento». Ricordano anche il ruolo fondamentale dell’allattamento come prima fonte di protezione del neonato. I pediatri ritengono che «l'atto di allattare il proprio bambino, e renderlo visibile all'esterno può avere oggi un significato più grande: ci può fare riflettere sul valore complessivo della maternità, in un mondo nel quale i bambini sono sempre meno e la sensibilità su questo tema è sempre più appannata». Anche per questo, riprendono i medici nella loro lettera, «come pediatri milanesi, da sempre sensibili ai temi della maternità, della salute fisica e mentale del bambino e della sua famiglia, riteniamo che portare questo tema umanitario all'attenzione delle istituzioni cittadine e dei milanesi tutti sia non solo importante, ma doveroso». Il dottor Zuccotti e i suoi colleghi ci tengono a precisare: «Non si vuole affatto stigmatizzare chi non riesce ad allattare, perché ci sono alcune donne che purtroppo, per motivazioni pur molto contingentate, non possono farlo e non vanno certo fatte sentire inadeguate». Ma quella statua serve, e serve a tutti.

di Milena/Cav
da www.cav-voghera.it

@Riproduzione Riservata Aprile 2024

Gentili lettori,

è tempo di compilare il 730, ricordatevi del CAV, il VOSTRO cinque per mille per noi vale tantissimo.

Con il Vostro aiuto possiamo continuare a sostenere ed aiutare i bambini, le mamme, e le numerose famiglie che si rivolgono a noi per avere un aiuto concreto, per provare a ricostruire un presente, e noi cerchiamo di essere sempre a fianco di chi si trova in difficoltà.

Essere generosi ci fa sentire bene.

Grazie.

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Sostienici con il 5 per mille

L'Associazione Vogherese di volontariato, che aiuta gratuitamente la donna in difficoltà ad accogliere la vita, superando le difficoltà.

  • Cod. Fiscale: 95007440183

da www.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 16 febbraio 2024

Ha preso il via a febbraio il bonus mamme che coinvolge 681 mila lavoratrici.

Ha preso il via a febbraio il bonus mamme che coinvolge 681 mila lavoratrici. Si tratta di un esonero dei contributi previdenziali fino a un massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile Potranno godere del bonus le mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli (in via sperimentale solo per il 2024) e quelle con tre figli con il più piccolo con meno di 18 anni (anche per il 2025 e 2026) Il bonus viene riconosciuto su base mensile fino al mese in cui il figlio minore raggiunge il limite di età previsto dalla normativa.
Le beneficiarie rientrano nei 6,4 milioni di famiglie che ricevono l’assegno unico universale (Auu) Secondo i calcoli de Il Sole 24 ore una donna con un reddito di 24.700, due figli minori, e Isee di circa 7 mila euro può contare tra bonus mamme e Auu su un vantaggio complessivo mensile di 510 euro La Fiom calcola che chi guadagna 700 euro al mese può contare su un esonero contributivo di 15,33 euro al mese. Al bonus mamme di 64 euro si deve sottrarre l'esonero contributivo di 49 euro, per il taglio del cuneo fiscale sui redditi sono i 35 mila euro

di Milena/Cav
da www.cav-voghera.it
@Riproduzione Riservata del 05 febbraio 2024

Gentili lettori,

grazie a tutti voi per avere partecipato insieme a noi  a questa Santa Messa, è stata una bella occasione per condividere la 46° Giornata Nazionale per la Vita sul tema “La forza della vita ci sorprende”.

La vita, ogni vita ha un immenso valore, si rivela un dono prezioso, ogni bambino che nasce ha bisogno di cure, coccole, carezze, baci e abbracci, ogni neonato porta  gioia, speranza e amore.

I figli sono la gioia della famiglia e della società e diremo sempre benvenuti tra noi, cari piccolini, buona vita insieme a  mamma e papà.

Parrocchia Santa Maria della Salute PADRI BARNABITI

Cav Giornata Per La Vita 1
Cav Giornata Per La Vita 2

queste sono le primule che Don Antonio ha benedetto e noi volontari CAV abbiamo distribuito ai bambini presenti alla Santa Messa

Cav Giornata Per La Vita 3

Altro momento particolarmente emozionante è stato il Padre Nostro, Don Antonio ha invitato tutti i bambini intorno all'altare per recitare insieme la preghiera.

Cav Giornata Per La Vita 4

Gruppo di volontari CAV di Voghera, insieme alla nostra Presidente

Cattedrale di Tortona Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Guido Marini

Cav Giornata Per La Vita Tortona

Gruppo di Volontari CAV di Voghera insieme al nostro Vice Presidente

Cav Giornata Per La Vita Tortona 1 1

Alcuni Volontari CAV di Tortona

Continuiamo tutti insieme a rendere felici tanti bambini.

Grazie.

La Presidente Costantina Marzano
Il Vice Presidente Stefano Angeleri
Il Direttivo
I Volontari


CAV Voghera

L'Associazione Vogherese di volontariato, che aiuta gratuitamente la donna in difficoltà ad accogliere la vita, superando le difficoltà.

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