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Bozza di legge. «Mai l'utero in affitto». Le donne contro la Cgil

di Antonella Mariani
Due proposte della Cgil con l’Associazione Luca Coscioni. Centinaia di firme (soprattutto femminili) in un appello al segretario Landini: «Davvero la Gpa è un lavoro da tutelare?».-
La Gravidanza per altri (Gpa), o maternità surrogata, è la pratica per cui una donna porta avanti una gravidanza per altre persone, alle quali si impegna a consegnare il nascituro al termine della gestazione. In Italia questa pratica è vietata dalla legge 40.
«Maternità solidale» al posto di utero in affitto. Per le gestanti sostitutive un «rimborso spese», non un compenso. Garanzia di «libertà e autodeterminazione » delle donne, non nuova forma di schiavitù. Come da prassi, la «normalizzazione » di una pratica per molti indigesta passa anche attraverso un linguaggio accattivante.
Così domani a Roma saranno presentate due bozze di regolamentazione della Gravidanza per altri, la Gpa, patrocinate dal portale di informazione giuridica Articolo29 e da una cordata costituita da Associa- zione Luca Coscioni, Associazione Certi diritti (radicale), Ufficio Nuovi diritti della Cgil e Famiglie Arcobaleno. Il tutto nell'ambito di un convegno su 'Fecondazione medicalmente assistita e gestazione per altri: la possibilità di un figlio nel 2019', dove a intervenire, da mattina a sera, sono esclusivamente relatori pro-gravidanza per altri. Tornando alle bozze di regolamentazione, che bypassano il divieto previsto dalla Legge 40, l’idea è di consentire l’accesso alla Gpa a tutti, singoli e coppie, omosessuali ed eterosessuali. Spiega l’avvocata Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni: «Prevediamo una Gpa solidale, senza commercializzazione: si dovrà dimostrare che la gestante non è in stato di bisogno, ci sarà un rimborso delle spese mediche e una polizza assicurativa. La donna dovrà già avere figli suoi e non potrà essere anche la donatrice di ovuli». Congegno perfetto per ridurre al minimo i legami tra gestante e neonato e le eventuali «pretese» di tenersi il figlio. Il «ripensamento» è previsto ma sottoposto a condizioni.
La Corte Costituzionale alla fine del 2017 ha stabilito che la Gpa è una pratica lesiva della dignità delle donna, ma Filomena Gallo preferisce parlare di libertà e autodeterminazione. Senza contare però che legislazioni simili in altri Paesi dimostrano quanto sia poco frequente la situazione teorica del «dono» e quanto sia difficile distinguere, nella realtà, tra «surrogata solidale» e «commerciale ».
La presentazione delle proposte per introdurre la Gpa nel nostro Paese avverrà a Roma, nella sede della Cgil in Corso d’Italia. L’ufficio Nuovi diritti del sindacato, infatti, ha curato la parte sulle tutele nel lavoro delle persone coinvolte, gestante e committenti. Ma è proprio la partecipazione del maggior sindacato italiano alla elaborazione di una proposta di legge pro-Gpa ad aver scatenato la polemica più accesa. Perché non si è aperta una consultazione o un dibattito con gli iscritti prima di prendere una posizione così netta (peraltro già espressa in altre occasioni)? «L’immagine di una donna che affitta l’utero rientra nella vostra mission di tutela del lavoro? Se si tratta di dono e non di lavoro perché la Cgil organizza il convegno?». Sono solo due delle domande contenute in un appello al segretario Maurizio Landini, sottoscritto da decine e decine di persone (ieri sera almeno 150, quasi tutte donne, intellettuali, politiche, femministe) tra le quali la regista Cristina Comencini, la sociologa Daniela Danna, la fondatrice di Se Non Ora Quando- Libere Francesca Izzo, l’ex deputata Pd Francesca Marinaro, la presidente di Arcilesbica Cristina Gramolini...
Un fronte compatto contro la Gpa, che guarda stupefatto all’inclusione della maternità surrogata nel novero dei Nuovi diritti di cui si occupa la Cgil. «Davvero possiamo pensare, vista la condizione sociale ed economica del Paese che la 'possibilità di un figlio nel 2019' passi dal regolamentare l’utero in affitto? Sono ben altri gli impedimenti alla scelta libera di avere un figlio che un sindacato come la Cgil dovrebbe considerare con urgenza».
I vertici del sindacato rispondono con una dichiarazione in verità piuttosto interlocutoria. in sostanza: non è stato deciso che posizione assumere sulla Gpa, ne stiamo ancora discutendo... Ecco il testo firmato dal portavoce del segretario generale Landini, Massimo Gibelli: “La Cgil non ha assunto alcuna decisione né un indirizzo condiviso sull’essere promotore o meno di una legislazione di sostegno o di regolamentazione della maternità surrogata, determinazione che potrà essere eventualmente adottata solo dagli organismi legittimamente deputati ad assumerla, così come previsto dalle regole democratiche interne. È ovvio che su un tema di tale rilevanza etica, giuridica e sociale sono legittime tutte le discussioni, le collaborazioni e i contributi che, anche attraverso il rilevante lavoro che da molti anni l’ufficio Nuovi diritti sta compiendo, possono aiutare ad approfondire e ad assumere decisioni utili in una materia così complessa”.
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 18 giugno 2019

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