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BASSETTI: "NON LASCIAMO I GIOVANI NELLA PALUDE"

di Roberto Zichittella
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 19 agosto 2019

L'intervento del Presidente della CEI al Meeting di Rimini sul tema "non fatevi rubare i sogni, sono il vostro futuro".-

 
Usa toni accorati il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nel suo intervento al 40° Meeting per l’amicizia in corso a Rimini. Bassetti era stato invitato a intervenire sul tema “Non fatevi rubare i vostri sogni, sono il futuro”.
Il cardinale è andato subito al punto: “È triste quel Paese che non sa dare speranza ai propri figli! È triste quel Paese che non sa progettare il futuro, che non riesce a sanare le ferite della propria storia. In questi anni, ho incontrato e conosciuto moltissimi ragazzi che hanno voglia di mettersi in gioco, che hanno desiderio di mostrare le proprie capacità e di applicare quello che hanno studiato, ma hanno perso la speranza di trovare un ruolo e un posto in questa società avida e arida. Hanno perso cioè speranza di trovare un lavoro degno che non sia fatto solo di precarietà e umiliazioni quotidiane”.
Questo spinge molti giovani italiani ad emigrare all’estero, un fenomeno di cui il cardinale sottolinea “l’incremento costante”. La conseguenza è “lo sviluppo progressivo di una società vecchia e immobile. Vecchia non solo per l’età quanto per lo spirito. Uno spirito di corporazione e conservazione che fa sopravvivere consorterie e oligarchie, amicizie e spirito di clan”.
Il cardinale Bassetti aggiunge una considerazione: “Ho la netta sensazione che il nostro Paese non riesca minimamente a valorizzare i talenti, le capacità e le attitudini dei nostri giovani. I giovani che io conosco – e che ho conosciuto in molti anni di sacerdozio – sono infatti giovani ricchi. Anzi, ricchissimi. Non di denaro ma di talenti. Nella maggioranza dei casi, però, questi talenti non vengono riconosciuti. Rimangono sepolti nel deserto o, forse dovrei dire, nella palude della nostra società”.
Il presidente della CEI ha dedicato parte del suo intervento al significato del “concetto di relazione”: “Oggi, molti giovani, condizionati da una società edonista che troppo spesso banalizza le amicizie e i rapporti umani, conducono una vita individualistica che non permette di apprezzare, fino in fondo, il senso del “vivere insieme”. Questo è a mio avviso uno snodo decisivo: occorre restituire il significato profondo del concetto di relazione. Perché è solo attraverso la relazione con gli altri che un giovane può diventare parte di un corpo vivo: di una famiglia, di una comunità cittadina, di una scuola, di un’associazione e di una comunità ecclesiale”.
In conclusione l’invito alla Chiesa: “Mai come oggi, dunque, siamo chiamati ad essere Chiesa in uscita verso i giovani”.

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