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Le 20 domande per la diagnosi precoce dell’autismo: il test M-CHAT

di Francesca La Rana
da www.gravidanzaonline.it
@Riproduzione Riservata del 29 novembre 2019
Effettuare una diagnosi precoce dell’autismo serve per poter intervenire con le adeguate terapie e risolvere i disturbi dello spettro autistico nel bambino piccolo. Tra gli strumenti più importanti al momento c’è il test M-CHAT, da fare durante il controllo pediatrico dei 18 mesi.-
Effettuare la diagnosi precoce dell’autismo permette ai genitori di agire precocemente e aiutare il bimbo nello sviluppo. Attraverso lo studio comportamentale degli atteggiamenti usuali del piccoli, gli adulti potranno comprendere entro i 2 anni di età se siano presenti, o meno, i disturbi dello spettro autistico.
Per farlo dovranno avvalersi innanzitutto dell’aiuto del pediatra, che sottoporrà loro un testM-CHAT. Si tratta di un questionario “sì e no” composto da 20 domande ed elaborato dalla dottoressa Robins.
Vediamo insieme in cosa consiste il test M-CHAT, quando effettuarlo, se è possibile quindi fare una diagnosi rapida e precoce dell’autismo e se è davvero utile.
Diagnosi precoce dell’autismo: quando è possibile?
Riuscire a diagnosticare per tempo l’autismo, quindi quando il bambino è molto piccolo, permetterà di migliorare la sua qualità di vita. Alcuni segnali non sono sempre chiari e per poter comprendere se il bimbo presenta o meno dei disturbi dello spettro autistico bisogna porsi le giuste domande.
Le persone con autismo hanno difficoltà socio-comunicativeinteressi ristretti e comportamenti ripetitivi, come illustrato nella guida di Filippo Muratori nelle slide per ISS.
Sempre in questa piccola guida si pone l’attenzione sul fatto che già nel secondo semestre di vita si possono presentare e riconoscere alcuni di questi disturbi.
Sebbene la ricerca indichi che sia difficile individuarlo precocemente, sono stati comunque realizzati dei test per capire se un bambino presenti o meno alcuni segni tipici dell’autismo.
È lo stesso pediatra di base, o privato, a sottoporre all’attenzione dei genitori il questionario per comprendere se il neuro sviluppo del proprio figlio è normale oppure presenta alcune anomalie.
Il test precoce dell’autismo si effettua al 18° mese di vita e si basa su tre comportamenti che i bambini dovrebbero avere in condizioni ordinarie:

  • pointing dichiarativo, ovvero il bimbo indica con il dito un oggetto;
  • attenzione condivisa, ricerca l’attenzione dell’adulto;
  • gioco di finzione, ad esempio beve da una tazzina vuota o emula gesti ma consapevole di fare finta.

M-CHAT: le domande per la diagnosi dell’autismo
I test elaborati per diagnosticare precocemente l’autismo sono questionari che i pediatri sottopongono ai genitori dei loro assistiti. Al momento, durante il bilancio di salute del 18esimo mese del bambino, il medico sottopone il test M-CHAT.
Le domande M-CHAT Screen sono 20 e si basano sui comportamenti usuali del proprio figlio. Le risposte sono di tipo sì e no. Tra i vari quesiti, sarà richiesto ad esempio a mamma e papà se il bambino indica un oggetto che desidera, se chiede aiuto e se condivide le cose.  Verrà anche domandato se è in grado di camminare, se guarda negli occhi il suo interlocutore e se risponde chiamandolo per nome.
Per avere un’idea del tipo di domande contenute nel questionario vediamo le prime 5:

  • Se lei indica qualcosa che si trova dall’altra parte della stanza, il suo bambino guarda da quella parte?
  • Si è mai domandato se il suo bambino possa essere sordo?
  • Il suo bambino gioca a “far finta che” (gioco di finzione)?
  • Al suo bambino piace arrampicarsi sulle cose?
  • Il suo bambino fa dei movimenti insoliti con le dita davanti agli occhi?

È bene ricordare che le 20 domande non sono ovviamente in grado di dare una diagnosi di autismo ma si tratta di un punto di partenza per eventuali ulteriori approfondimenti.
Una volta compilato il questionario viene analizzato dal pediatra, e se una o più risposte alle 20 domande dovessero risultare confuse approfondirà la situazione per scansare il rischio dei falsi positivi, che è risultato molto alto.
È anche possibile ripetere il test, prestando più attenzione ai normali atteggiamenti del bambino, durante il controllo pediatrico dei 2 anni.

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