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WEWORLD: LE DONNE PRIME VITTIME ECONOMICHE DELLA PANDEMIA IN ITALIA

da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 03 marzo 2021

Lo dimostrano i dati dell'indagine "“La condizione economica femminile in epoca di Covid-19” che è stata realizzata da Ipsos per l'organizzazione italiana e sarà presentata domani 4 marzo nel corso dell'Edizione speciale di WeWorld festival, in diretta streaming.-


Le prime vittime economiche della pandemia del Covid-19 sono le donne, specialmente se con figli a carico: più del 50% di loro ha visto diminuire le entrate e peggiorare la propria condizione finanziaria negli ultimi dodici mesi, in tutto il Paese, Nord, Centro e Sud. Se si considera la fascia di età 25-34 anni, il peggioramento della condizione economica aumenta e arriva al 63%. Nella fascia delle 45-54enne raggiunge il 60%. Tra le donne occupate, una su due ha paura di perdere il lavoro nel prossimo futuro. Tra le disoccupate, una su quattro dichiara che a causa della crisi sanitaria ha rinunciato a cercare un’occupazione.

Sono i dati allarmanti che emergono dall’indagine “La condizione economica femminile in epoca di Covid-19” realizzata da Ipsos per WeWorld, organizzazione italiana da 50 anni impegnata a difendere e promuovere i diritti delle donne e dei bambini nel mondo, con 158 progetti realizzati, raggiungendo oltre 7,2 milioni di beneficiari diretti e 42,4 milioni di beneficiari indiretti in 27 Paesi, dall’Italia alla Siria, dal Burkina Faso ad Haiti, dal Nepal alla Cambogia.
L’indagine sarà presentata il 4 marzo nell’incontro dal titolo “ShePoverty: la povertà è donna? L'inclusione economica delle donne italiane ai tempi del Covid-19”, nel corso dell’Edizione Speciale di WeWorld Festival, due giorni di incontri e conferenze online per parlare di diritti delle donne ed empowerment femminile.
Altri dati fotografati dall’indagine: il 60% delle donne non occupate con figli dichiara di aver avuto durante la pandemia una riduzione di almeno del 20% delle proprie entrate economiche, con una pesante conseguenza sulla propria autonomia: il 51% (una su due) sostiene di dover dipendere maggiormente dalla famiglia e dal partner rispetto a prima della pandemia. Quasi il 40% delle intervistate rivela che la propria famiglia ha difficoltà ad affrontare una spesa imprevista, il 25% a sostenere una spesa importante, il 23% ad pagare spese dentistiche e bollette. Il 30% delle donne ha usufruito di aiuti, come consegna di medicinali e alimenti. A proposito del carico familiare, questo è quasi interamente un impegno femminile: il 38% delle donne (2 su 5) dichiara di farsi carico di persone non autonome (anziani o bambini).
Non meno rilevanti e allarmanti sono le conseguenze psicologiche legate alla condizione di maggiore precarietà, vulnerabilità, dipendenza derivante dalla crisi sanitaria: l’80% delle donne dichiara un impatto devastante sulle proprie relazioni sociali e il 46% (una su due) sulla propria voglia di vivere. A subìre in modo più gravoso l’impatto destabilizzante della pandemia sulla salute mentale sono le donne più giovani (18-24 anni), che rivelano di vivere un’influenza particolarmente negativa anche sul fronte della propria autostima, della sana percezione di se stesse, che, come sottolinea Elena Caneva, cooordinatrice del Centro studi di WeWorld, significa perdere «tutti i pilastri fondamentali per costruire una vita sana e dignitosa per sé e per i propri figli». Il rischio da evitare a tutti i costi: che la condizione di fragilità, esclusione economica e sociale, perdita di speranza e di prospettive delle donne non si cristallizzi fino a diventare una situazione permanente, “normalizzata”, non più modificabile per migliaia di donne in Italia.

L’indagine fa parte della campagna di WeWorld #maipiùinvisibili contro la violenza sulle donne: fino a 21 marzo è possibile dare il proprio contributo mandando un Sms o chiamando da rete fissa il numero solidale 45590. Il WeWorld Festival, arrivato all’undicesima edizione, quest’anno si svolgerà dal 21 al 23 maggio al BASE di Milano. In attesa di questo appuntamento, l’Ong presenta l’Edizione speciale, il 4 e 5 marzo, in diretta streaming sulla pagina Facebook di WeWorld. Oltre al problema della condizione economica delle donne al tempo del Covid, si parlerà di altri temi come il sessismo sul luogo di lavoro, l’ecofemminismo, gli stereotipi di genere, le migrazioni. Tra le protagoniste dell’Edizione speciale, la regista e drammaturga Emma Dante, autrice del libro E tutte vissero felici e contente (La nave di Teseo), in cui la Dante riscrive a modo suo alcune delle favole più famose, da Biancaneve a Cenerentola (con le illustrazioni di Maria Cristina Costa). Informazioni: www.weworld.it
La regista e drammaturga Emma Dante. La regista e drammaturga Emma Dante

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