VOGHERA OLTREPO TORTONA 09/12/2020: “Dopo Daniele non abbiamo più nessun seminarista”. Il vescovo affranto lancia l’allarme e chiede ai fedeli: “Pregate perché il Signore ci doni Sante vocazioni”
da www.vogheranews.it
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VOGHERA OLTREPO TORTONA – L’ordinazione a diacono del 35enne vogherese Daniele Lottari, avvenuta ieri nel Duomo di Voghera per mano del vescovo di Tortona Vittorio Viola, è stata una grande festa per la Chiesa oltrepadana. Al tempo stesso, quel passaggio importante per l’”economia” dell’Unità pastorale vogherese e oltrepadana in genere (che il prossimo anno potrà contare su un nuovo parroco), ha rappresentato una fitta al cuore: la presa d’atto, dura, concreta, reale, delle difficoltà in cui versa l’Unità e la Chiesa in genere sul tema della penuria di preti.
Una situazione di difficoltà emersa in tutta la sua drammaticità quando monsignor Viola, a rito concluso, ha pronunciato questa frase: “Con l’ordinazione di Daniele non abbiamo più nessun seminarista”. Una sequenza di parole pesantissima, pronunciata dal vescovo con la voce rotta da un piano soffocato e interrotta da una pausa significativamente lunga.
L’assoluta difficoltà del frangente, un frangente storico per la dimensione con cui si presenta, è avvenuta quando il Vescovo ha spiegato ai presenti la decisione, presa nelle scorse settimane, di dar vita ad una redistribuzione dei parroci nell’Oltrepo pavese, redistribuzione che porterà il nuovo diacono a spostarsi da Voghera a Stradella, proprio a causa della carenza di vocazioni.
“E’ un dato di fatto la povertà che abbiamo di vocazioni – ha proseguito Vittorio Viola -. E noi dobbiamo prenderne coscienza.”
“Ma questa gioia dell’ordine azione di Daniele – ha aggiunto – non significa che il Signore ha smesso di chiamare… o di inviare i suoi Angeli.”
“Forse facciamo fatica ad ascoltare – ha proseguito ancora il vescovo, come a cercare una spiegazione per questo deserto, come a cercare una soluzione -. Forse nelle nostre famiglie non creiamo nemmeno le condizioni perché si possa ascoltare una chiamata come questa”,
“Per questo – ha detto ancora – da questo giorno noi vogliamo vivere un tempo particolare di invocazione al Signore per chiedere il dono di ‘santi pastori. Ne abbiamo bisogno.”
“Lo faremo facendo salire un coro unanime da tutte le nostre comunità – ha comandato il presule -. Dando del tempo di adorazione: per far sentire al Signore il nostro desiderio di aprirci al dono delle vocazioni.”
“Questo è un impegno personale di ciascuno – ha raccomandato Viola -. Come è impegno di ciascuno ascoltare la voce del Signore. Impegno personale nella preghiera, anche nell’offerta, nel sacrificio che dà forza alla nostra preghiera.”
“Quindi – ha concludo sua eminenza – vi invito davvero a vivere questo tempo con questa supplica intensa: perché il Signore provveda a noi il dono di Sante vocazioni.”