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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

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QUANTO VALE LA VITA?

di Gaetano Piccolo

da www.famigliacristiana.it

@Riproduzione Riservata del 09 aprile 2020

Non buttiamo via la vita con superficialità, ma affrontiamola senza ossessioni e senza isterismi. La riflessione del teologo Gaetano Piccolo.-

Una decina d’anni fa ho vissuto in Sri Lanka per alcuni mesi: un Paese meraviglioso dove la gente ti sorride per strada come se ti volesse bene da sempre. Un giorno mi trovavo in una casa per bambini disabili orfani abbandonati (e mi fermo qui con gli aggettivi). La casa si trovava poco distante dalla costa lungo la quale passavano i binari della ferrovia. All’improvviso vidi spuntare il treno colmo di persone, aggrappate a ogni parte della lamiera scintillante dei vagoni.

Non c’erano né porte né finestre e, potevo immaginare, neanche comodi sedili all’interno. Come si può viaggiare in quel modo mettendo a repentaglio la propria vita? Per contrasto mi vennero in mente tutti i tentativi disperati che mettiamo in atto in Occidente per rendere sempre più sicura la nostra incolumità: sistemi d’allarme, sensori, porte blindate, videocamere… ma poi all’improvviso, nonostante tutti i nostri sforzi, ci possiamo trovare davanti un nemico invisibile come un virus che non riusciamo a controllare, che si diffonde velocemente e che si può insinuare in ogni impercettibile goccia d’aria. Può entrare dentro di noi senza preavviso, senza bussare, senza motivo.

Certo si tratta di modi diversi, rispettabilissimi entrambi, di percepire la propria vita: in Sri Lanka è più importante come vivi che la vita stessa e la morte può arrivare da un momento all’altro senza creare troppi problemi; in Occidente la vita è il bene supremo da trattenere e difendere. Forse ne guadagneremmo tutti se facessimo dialogare questi diversi approcci alla vita: una vita che non è da buttare via con superficialità, ma che possiamo vivere anche senza ossessioni e senza isterismi. L’ossessione per la vita genera paure a volte maniacali e paranoiche.

La paura ingigantisce il nemico, accresce la percezione dell’ostacolo, disegna ombre mostruose laddove ci sono soltanto oggetti quotidiani. Se diventassimo più consapevoli della nostra piccolezza e dell’incapacità di controllare tutto, probabilmente saremmo maggiormente disposti a fare tutto il possibile senza la pretesa e l’illusione di poterci salvare a ogni costo. La paura porta al sospetto e alla diffidenza, con il rischio che alla fine, sì, magari non moriremo subito, ma saremo rimasti da soli a trascorrere tutta una vita lottando contro le nostre ossessioni.

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