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Il primo smartphone a un figlio: 10 cose da fare per la sua sicurezza

È il regalo più ambito dai bambini per la pagella di fine anno scolastico, ma ci sono delle regole fondamentali che i genitori devono seguire per proteggerli da contenuti inadatti alla loro età e da contatti indesiderati. Ecco i consigli di Polizia Postale e Telefono Azzurro.-

Il cellulare è diventato un rito di passaggio. È il regalo che i genitori solitamente fanno al bambino quando comincia a crescere. Di solito per la pagella della quinta elementare, quasi a segnare il passaggio, appunto, alla (difficile) età di mezzo. Per chi preferisce aspettare, diventa quasi un dovere da assolvere negli anni delle medie (basta farsi un giro davanti alle scuole, negli orari di uscita: nessun ragazzo è privo di telefonino). Il cellulare è diventato per i ragazzi lo strumento fondamentale per organizzare e vivere la loro socialità.

Vietarlo, oggi, non ha molto senso ma ci sono alcune regole – e i consigli pratici arrivano dritti dritti da chi questi temi li maneggia con cura, come la Polizia Postale e Telefono Azzurro che vanno seguite.

Per una navigazione serena in un web zeppo di cose belle (ma anche di brutture come #bluewhale che non possiamo far finta di ignorare,  meglio attenersi ad alcune semplici regole, specie se si è deciso di regalare uno smartphone al proprio figlio, concedendogli di fatto la possibilità di navigare e chattare da remoto, anche da solo, quando desidera.

Ecco alcune dritte, per consegnare ai ragazzini un telefonino (o un tablet) sicuro, che li protegga da contenuti inadatti alla loro età e contatti indesiderati:

1. Browser (fondamentale per gli under 12): per la sicurezza dei bambini più piccoli, meglio installare appositi browser per bambini che si basano non su liste di siti proibiti ma su liste di siti visitabili, le cosiddette “white list” che si possono compilare al momento. Sono tanti i programmi che si posso scaricare: basta digitare “parental control” sul motore di ricerca e verificare quelli più adatti al proprio sistema operativo

I tutti i casi segnalati si possono indicare le parole da eliminare dalla ricerca, i siti da evitare, ma anche il tempo massimo di permanenza su una pagina. Il setting può essere modificato a seconda delle esigenze.

2. Cronologia: la cronologia del browser è utilissima perché permette di controllare i siti visitati via tablet o smartphone. Attenzione! Ci sono ragazzini che impiegano pochi giorni per capire che andando su “cronologia” e cliccando su “annulla” possono evitare che ‘i grandi’ sbircino i siti da loro visitati. Un buon metodo può essere quello di fare un patto: “la cronologia rimane in chiaro” (in alternativa: attivare servizi di parental control offerti dalle varie compagnie. Ad esempio TIM Protect o Rete Sicura Vodafone, solo per citare i più no

3. Youtube: è uno degli aspetti più delicati; i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo a guardare video su youtube (alcuni, persino alle elementari, si creano un loro ‘canale’). Se vogliamo evitare che incappino in video violenti o erotici o volgari, possiamo sfruttare la modalità di protezione del sito (link in fondo all’homepage: si possono inserire le parole chiave). Non è molto, ma è meglio di niente.

4. Chat e social network: insieme a youtube, sono lo strumento di comunicazione più sfruttato dai ragazzini. Se si tratta di bambini ancora piccoli, ma già in possesso del loro cellulare personale, potete scaricare un programma che impedisca l’accesso a certi siti, ma con ragazzini più grandi sarebbe controproducente impedire di scaricare Whatsapp, Snapchat o Facebook o creare un account di posta scaricabile direttamente sul telefono.

5. Codici di accesso: sappiamo tutti che per aprire un account di posta – o un profilo sui social – bisogna aver superato i 13 anni, ma che il divieto viene spesso violato inserendo una data fasulla. Meglio rispettare il limite imposto, ma se vostro figlio insiste per avere una casella di posta personale, il consiglio è di fare come per lo smartphone: i codici di accesso (PIN, PUK e tutte le altre password) devono essere condivise con i genitori, spiegando che non si tratta di una mancanza di fiducia ma del desiderio di condividere insieme i primi passi nella navigazione. Questa deve essere la condizione irrinunciabile per la gestione del cellulare, oltre che per aprire un account di posta personale.

6. Profilo social: è utile configurare insieme al proprio figlio il proprio profilo Facebook. La sezione più importante, oltre alla scelta di una foto opportuna, è legata alle impostazioni: bisogna andare nella sezione apposita e mettere il flag su ‘amici’ come predefinito, per consentire che ciò che pubblichiamo sia visto solo dai nostri effettivi amici social. In caso di persone ‘amiche’ non più desiderate, mostrare ai ragazzi le varie possibilità, come quella di gestione dei blocchi, utile sia per bannare persone indesiderate o moleste, sia per bloccare siti di giochi o di app che non interessano o che sono volgari o violenti.

7. Ma la tecnologia e le impostazioni di privacy non bastano per una corretta gestione di smartphone e tablet. Per evitare l’abuso dello strumento (eccesso di tempo di navigazione, isolamento dai compagni, ecc) o cadere nell’uso scorretto (condivisione di contenuti volgari o violenti, cyberbullismo a danno di coetanei, sexting, ecc), il consiglio della Polizia Postale è uno solo: insegnare ai ragazzi che il web non è virtuale. L’insulto, la foto o il commento osceno, la presa in giro volgare, l’incitamento alla violenza, la diffusione di materiale privato (foto o testi) sono reati, reati veri. Sui quali la Polizia Postale interviene.

8. E, non da ultimo, va ricordato ai ragazzi che nella Rete tutto rimane: foto, video, commenti, commenti ai commenti sono spesso facilmente recuperabili, anche a distanza di anni, con una banale ricerca. Meglio quindi pensarci due volte prima di postare una foto o uno scritto.

9. Trovare il proprio posto nella rete è una bella sfida
l’agile ebook, è stato realizzato da Telefono Azzurro ad uso e consumo di genitori alla disperata ricerca di spunti e suggerimenti. Il consiglio principale? La condivisione in famiglia, intesa come condivisione fisica delle password e dei codici di accesso ai telefonini e ai profili social, ma soprattutto come dialogo e confronto su ciò che si posta o si trova in rete.
10. Per i più piccoli: Decalogo per navigare sicuri-Alice nel paese di Internet
da www.iodonna.it
@Riproduzione Riservata del 25 giugno 2017

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