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Milano. La San Vincenzo sfida gli studenti: «Mettetevi nei panni dei poveri»

di Lorenzo Rosoli

Un video interattivo e schede di approfondimento: l'associazione propone un percorso alle scuole superiori. Invitando i ragazzi a immedesimarsi nella vita di un loro coetaneo che cade nella povertà.-

In un’Italia avvelenata dall’egoismo, dal rancore, dalla dilagante retorica del «tua culpa», la San Vincenzo di Milano propone un coraggioso esercizio controcorrente: mettersi nei panni degli altri. E lo suggerisce ai più giovani, invitandoli a immedesimarsi in un loro coetaneo che si trova ad affrontare il dramma della improvvisa disoccupazione del padre e della deriva di precarietà e povertà in cui è trascinata la sua famiglia. Facile specchiarsi negli emergenti e vincenti: ben più difficile è calarsi nei panni dei poveri e degli impoveriti, dei soccombenti e degli sconfitti. Ma è proprio questa la provocazione lanciata dalla San Vincenzo.
Come? Con un video rivolto agli studenti tra i 16 e i 19 anni e ai loro docenti. Per parlare di poveri e di povertà, la storica associazione caritativa di ispirazione cristiana – fondata a Parigi nel 1833 dal beato Federico Ozanam e presente a Milano dal 1852 – ha scelto la via innovativa di un video interattivo, girato in soggettiva, mirato a coinvolgere i ragazzi sul piano emotivo ed etico. Gli studenti potranno infatti vivere in prima persona la storia di Marco e saranno chiamati a fare delle scelte mettendosi nei suoi panni. Chi è Marco? Il video presenta frammenti di vita di un ragazzo normale tra famiglia, scuola, amicizie, feste, shopping... Una sera Marco arriva a casa – una bella casa borghese – e trova la mamma in lacrime: «Che è successo?», chiede. «Niente, Marco... Papà ha perso il lavoro». E nulla sarà più come prima.
Addio benessere, sicurezza, serenità. Addio alla bella casa: si cambia, si va a vivere in un buco. E le immagini – sempre in soggettiva – mostrano la mamma chiedere a Marco se preferisce dormire sul divano o su una brandina. Intanto si sfalda anche la rete delle amicizie. «In giro si dice che stai in un attico fighissimo», lo deride, sornione e velenoso, un (presunto) amico davanti al gruppo, dando di gomito agli altri. Si rischia di arrivare alle mani. Marco ora si trova di fronte a decisioni inedite da assumere. Vendere il motorino, ad esempio. Altre scelte saranno moralmente più esigenti. Un giorno, in strada, Marco vede un ragazzo liberare la propria bicicletta dalla rastrelliera e andarsene, dimenticando un sacchetto rosso a terra. Marco lo raccoglie. Dentro c’è un bel paio di scarpe. Che fare? Il video interattivo lancia due alternative: seguire il ciclista e restituirgli le scarpe, oppure tenersele e fuggire via. A questo punto tocca ai giovani spettatori del video rispondere: «E tu, nei suoi panni, cosa faresti?».
Proprio così, «Nei suoi panni», s’intitola il video interattivo che dà agli studenti la possibilità di crescere nella conoscenza e nell’empatia verso quelle situazioni di precarietà e povertà che sono invece familiari ai volontari della San Vincenzo. Un progetto di edutainment sociale, un’esperienza di intrattenimento con finalità educativa, quello realizzato con l’agenzia di comunicazione d&f, che in queste settimane di ottobre ha raccolto l’adesione di 142 scuole. Docenti e ragazzi, registrandosi sul sito www.neisuoipanni.it possono seguire – gratuitamente – il percorso offerto dal video e scaricare alcune schede per approfondire in classe temi, scenari, numeri della povertà in Italia e a Milano. Per saperne di più è attiva una segreteria organizzativa (800 172534; info@neisuoipanni.it). Genitori, amici e singoli utenti, entrando nel sito e associandosi a una scuola iscritta al progetto, possono aiutarla a vincere "buoni" da spendere in materiale didattico.

da www.avvenire.it

@Riproduzione Riservata del 27 febbraio 2018

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