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LICEO CLASSICO, AIUTO! QUAL È IL METODO DI STUDIO?

di Maria Galelli

Sono una ragazza arrivata alla seconda liceo classico o, come si diceva una volta, la quinta ginnasio. Ho deciso di scriverle perché, anche se mi piace, a volte trovo complicato studiare e fare i compiti per motivi di organizzazione: mi sembra che il tempo non mi basti mai. Magari è il mio metodo di studio a essere sbagliato... Vorrei chiederle se lei ha dei consigli da darmi su come poter studiare al meglio per prepararsi alle verifiche, a interrogazioni in materie come le lingue, l’italiano, o alle temutissime interrogazioni sui libri d’inglese, di greco e latino, ma anche in materie di studio come storia, matematica e scienze. La ringrazio anticipatamente.

Chiara

— Cara Chiaradico sempre ai miei ragazzi che con il passare degli anni scolastici il punto di approdo del loro metodo di studio deve essere il raggiungimento del massimo risultato con il minimo sforzo, devono cioè cercare senza sosta il sistema più efficace per affinare lettura, comprensione, capacità di riassumere, di ripetere e di memorizzare. Perché se studiare poco non dà grandi soddisfazioni, a volte anche studiare troppo non giova. La premessa necessaria è che la ricerca è personale, così come la strada da percorrere, quindi ognuno può raggiungere la meta anche seguendo tracciati diversi. Una via comune, però, esiste e passa attraverso la costanza e l’organizzazione. Il liceo ti impegna per cinque o sei ore al giorno, una giornata lavorativa di un adulto in media ne richiede otto: la scuola è il tuo lavoro, dunque è bene non destinare mai meno di due o tre ore quotidiane allo studio, programmando bene a che cosa dedicarti e anticipando i compiti se necessario. E se per qualche giorno vieni graziata e non hai nulla da fare, puoi sempre dedicarti alla lettura, che accresce il tuo lessico e insieme la tua capacità di pensare. Niente grandi abbuffate controproducenti prima delle verifiche o delle interrogazioni, niente nottate che poi ti rendono poco produttiva per i giorni successivi. Gli schemi aiutano, le mappe e i riassunti pure: per far bene guarda attentamente il testo che hai davanti, i titoli, le immagini, le parole in grassetto. Lo studio è selezione, non accumulo, gli autori dei libri scolastici cercano in ogni modo di mettere in evidenza ciò che è importante da ricordare. Per le verifiche scritte, in particolare, paga l’esercizio: se sei abituata a scrivere, le parole del tema in classe non tarderanno ad arrivare. Infine, creati in casa un tuo luogo personale di lavoro con una sedia e un tavolo, luce a sufficienza e tutto l’occorrente, quando arriverai lì sarai già predisposta ad apprendere. Niente divano né letto per leggere. E, ovviamente, niente cellulare nei paraggi, si può sopravvivere due ore senza chat. Ma, soprattutto, ama sempre ciò che fai: è chi studia con piacere a far presto e bene.

da www.famigliacristiana.it

@Riproduzione Riservata del 09 novembre 2018

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