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La folla solitaria. Dopo la pandemia ci accorgeremo che la società è finita

di Pierluigi Battista

da www.huffingtonpost.it
@Riproduzione Riservata del 26 marzo 2o21

Carlo Bordoni nel suo “L’intimità pubblica” (La Nave di Teseo) fa i conti con la triste “de-socializzazione” in cui siamo piombati.-


Spero di non aver frainteso le parole del sociologo Carlo Bordoni che usa questa espressione nel suo “L’intimità pubblica” uscito con la Nave di Teseo, però mi sembra che la triste “de-socializzazione” in cui siamo piombati con la pandemia prometta un futuro orribile, più misero, più arido, più desolante.
La fine della società avvizzisce emozioni e conoscenze. La religione del distanziamento, destinata a depositarsi nel fondo dei nostri automatismi, rende sospetto il calore del contatto, della contiguità, della vicinanza.
Gli uffici svuotati mortificano la creatività nel lavoro che si alimenta di tempi morti, di sguardi, di scambi, di intese, di ironia, di chiacchiere anche: lo smart-working razionalizza forse le catene produttive, ma mortifica idee, intuizioni, fraseggi tra i colleghi, come quelli che si realizzano con il pallone in un campo di calcio. La scuola distanziata forse fa andare avanti nei programmi, ma azzera tutto l’intorno sociale, amicale, sentimentale che fa ricordo e che nella vita adulta viene custodito come esperienza preziosa.
Ecco, la “de-socializzazione” individuata da Bordoni come tratto costitutivo della nostra epoca, svuota l’esperienza sociale come orizzonte che trascenda il mero valore d’uso delle cose che si fanno. Andare allo stadio con gente che si affolla non è solo guardare una partita: è esperienza sociale.
Andare al cinema non è solo vedere un film, è esperienza sociale. Andare al ristorante non è solo mangiare, è esperienza sociale.
Andare a scuola non è solo apprendere una lezione, è esperienza sociale. “Società” è imparare più cose di quelle che servono a uno scopo pratico. La sua fine è tristezza infinita, perché la vita è un equilibrio di sociale e di privato, di socializzazione e di solitudine.
E se la società finisce, anche la solitudine rischia di perdere la sua bellezza.

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