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IL MOVIMENTO PER LA VITA: «LA RISPOSTA È SEMPRE QUELLA DELLA MASSIMA PROSSIMITÀ E DELLA VICINANZA A CHI SOFFRE»

da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 16 febbraio 2022

«Accogliamo positivamente la sentenza della Corte che afferma il valore della vita umana e a questo punto il Parlamento si preoccupi piuttosto di riversare il massimo impegno scientifico, tecnico, organizzativo a implementare e diffondere le cure palliative e una adeguata terapia del dolore», commenta la presidente del Movimento Marina Casini.-

Marina Casini Bandini, 56 anni, Presidente del Movimento per la Vita
Marina Casini Bandini, 56 anni, Presidente del Movimento per la Vita

«Abbiamo accolto con soddisfazione la notizia che corrisponde alla saggezza giuridica, che manifesta la giusta e doverosa attenzione nei confronti della vita umana la cui tutela è il cardine degli ordinamenti civili ai quali l’ordinamento italiano vuole appartenere. Questa decisione ribadisce la fondamentalità del valore della vita umana nel nostro sistema giuridico ovvero la centralità della tutela della dignità della vita umana nella nostra Carta Costituzionale. Attendiamo le motivazioni e nel frattempo non possiamo non ricordare la sentenza n. 35 del 1997 con cui la stessa Corte Costituzionale aveva rigettato la richiesta di referendum radicale – praticamente identica a quella accolta nel 1980 – che voleva abrogare la legge sull’aborto, perché la tutela della vita non può essere abbandonata e fa parte dei principi necessari all’esistenza di un ordinamento democratico», continua Marina Casini Bandini che aggiunge: «La posizione della Corte aggiunge ulteriori elementi alla discussione in corso sul testo unico  sulla morte volontaria assistita, eliminando l’argomento - opinabile -  di affrettare il processo legislativo per evitare il referendum».

A questo punto, sgombrato il campo dal referendum, la speranza è che «il Parlamento non insista ad allargare le maglie della sentenza 242/2019 introducendo disposizioni eutanasiche, ma si preoccupi piuttosto di riversare il massimo impegno scientifico, tecnico, organizzativo a implementare e diffondere le cure palliative e una adeguata terapia del dolore. La sfida è sempre quella della massima prossimità, della compagnia, della vicinanza affettuosa, dell’accompagnamento nel tratto della vita che tutta la vita riassume, arrivando ad accettare serenamente la morte senza mai cagionarla volontariamente».

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