logo sito cav

CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it
Visualizzazioni:
36

Gravidanza e maternità: gli stereotipi da sfatare (che fanno male alle donne)

di Giovanna Gallo   
da www.gravidanzaonline.it
@Riproduzionme Riservata del 16 febbraio 2021
Abbiamo chiesto alla nostra community quali sono stati i commenti più frequenti e gli stereotipi con i quali hanno dovuto combattere sul tema gravidanza. Ecco i più odiati (e meno veritieri).-
Gravidanza e maternità: gli stereotipi da sfatare (che fanno male alle donne)
Quando si tratta di stereotipi su donne incinte e ingenerale sulla gravidanza c’è sempre un vasto pubblico di chi ne sa più di chi aspetta: perché ricorda, perché ha già partorito, perché semplicemente presume di saperne di più. Consigli sul peso ideale da mantenere (o da non prendere), sui rimedi anti-nausea, su come affrontare i 40 giorni dopo il parto, persino il sesso dopo l’arrivo di un bambino. Incontrare qualcuno che sente l’irrefrenabile voglia di dire ad alta voce qualcosa su una gravidanza altrui è, purtroppo, una certezza matematica.
Quello che viene fuori da questa abitudine consolidata, alla quale i futuri genitori sono sottoposti, sono un bel cumulo di stereotipi. Spesso ancorati a tabù o a falsi miti della gravidanza che dipingono le donne come esseri radiosi e angelici o in preda agli ormoni e instabili, a seconda dei casi. La cartina al tornasole di questi commenti spesso fuorvianti – e diciamolo, inutili! – è stata come sempre la nostra community. Che ci ha regalato uno spaccato sulle frasi che nessun genitore (e mamme in particolare, vittime predilette di chi “ne sa“: anche questo uno stereotipo, come se i padri non esistessero nell’equazione) vorrebbe mai sentirsi dire durante la gravidanza e dopo il parto e che pure sente arrivare da ogni dove.

Stereotipi sulla gravidanza: quelli da evitare

Uno dei falsi miti della gravidanza è quello su cui ha acceso i riflettori una follower della nostra community. Che ribalta l’idea della gestazione come “periodo bellissimo” nella vita di una donna, quando invece, per molte, può rivelarsi un momento ostico con piccoli e grandi disturbi a rovinare l’idillio.

La gravidanza è il momento più bello! No, se stai come un cane!

A cui segue il commento che inquadra la gravidanza come “dolce attesa“, narrazione alla quale non corrisponde spesso la realtà, che può anche essere fatta di disturbi e malesseri più o meno impattanti. Un’altra frase emblematica in questo senso? Che le donne incinte siano:

In stato di grazia e che debbano essere felici per forza.

Ma anche che

La donna incinta deve essere sempre felice, come nelle pubblicità.

Rivendicando, di fatto, il diritto a non essere come i libri dipingono le donne in attesa: luminose, eteree, su una nuvola.

Un’altra questione calda è legata alla cosiddetta “belly shaming“, anche chiamato fat shaming in gravidanza. In parole povere, l’assalto alla mamma incinta che, ancor prima di mettere su un po’ di chili, si sente dire da chi la incontra che il baratro, sulla bilancia, è vicino.

Prenderai tantissimi chili!

E il fat shaming in gravidanza vale anche al contrario, per tutte quelle donne con costituzioni esili che non acquisiscono peso nell’arco della gravidanza e che pure sono perfettamente in grado di provvedere alle necessità del bambino che vive e cresce dentro di loro. Infatti una degli stereotipi più odiati, in questo senso, è l’idea che

La pancia grande come sinonimo di benessere tuo e del bambino! E che se è piccola il bambino non sta bene.

Un’altra frase molto sentita (in senso negativo) dalla nostra community è quella relativa al pancione: appendice spesso romantica che molte donne, una volta partorito, non ricordano affatto con nostalgia, per ragioni personali e non contestabili in nessun caso.

Ti mancherà avere la pancia, vedrai! Blocco chiunque me lo dica, non tutte la viviamo bene!

Proprio intorno al peso e al cosa mangiare in gravidanza ruotano alcuni dei commenti ritenuti più fastidiosi dalle persone che ci seguono su Instagram, a cui abbiamo chiesto le frasi più insidiose che si sono sentite dire mentre aspettavano un bambino. La più quotata?

Devi mangiare per due!

Non serve essere dei nutrizionisti per sapere che questa regola non vale nella maggioranza dei casi. Frutto di un retaggio ormai superato che è stato opportunamente sostituto dalla consapevolezza che mangiare bene e sano anche mentre si è incinte è importante come quando non si aspetta un bambino.
Inoltre, disturbi e patologie come il diabete gestazionale non vanno d’accordo con un’alimentazione sregolata. Anzi, secondo uno studio pubblicato su Lancet, prevenirlo in gravidanza aiuta anche a non portarselo dietro dopo il parto.

La narrazione binaria della gravidanza

O stai benissimo e fluttui su una nuvola, o stai male e vieni trattata come una malata. Tra i commenti ricevuti da parte della nostra community c’è quello che rivela che:

Quando sei incinta la gente ti tratta come se tu fossi malata. Secondo loro per forza devi avere le nausee o voglie strane.

E ovviamente, capovolgendo la frase, c’è anche il suo contraltare: quelli che credono che le donne incinte non siano affatto malate e quindi possano e debbano dimostrare di poter fare tutto esattamente come prima per non sembrare deboli. Ma se è vero che la gravidanza non è una malattia, è pur vero che una donna può decidere di fermarsi, rallentare i ritmi e non fare assolutamente nulla. Sacrosanto, in ogni fase della gravidanza.
Un’altra idea che spesso viene trasferita tramite commento non desiderato ai futuri genitori e alla mamma in attesa, messa al centro della scena, è che gli umori della gravidanza siano frutto dell’attività ormonale che cambia quando si è incinte. Come se, sotto quegli ormoni, non ci sia ancora la donna che esisteva prima di rimanere incinta. Le donne che aspettano un bambino in questo senso sono viste come

In balia degli ormoni e quindi non sono capaci di ragionare.

Ma anche che

Se sono nervose o arrabbiate è solo a causa degli ormoni della gravidanza!

I falsi miti sulla gravidanza, il pancione, l’allattamento

Quando un bambino sta per nascere o viene al mondo, ha spesso una platea di gente intorno che conosce in anticipo l’impatto che quella nascita avrà sulla famiglia che lo accoglie. Per non parlare dei falsi miti su gravidanza, parto, allattamento che si alimentano di credenze popolari e, ovviamente, non verificate.
La prima, legata all’allattamento naturale, è che:

Se ti viene il seno grande, avrai tanto latte!

Sappiamo che il latte si produce con la suzione, quindi non è certo la grandezza del seno a determinarne l’entità. Eppure queste idee su come si dovrebbe o no allattare un bambino sono più diffuse di quanto si creda. Un altro falso mito sulla gravidanza raccolto tra le testimonianze della community?

Hai l’acidità? Vedrai quanti capelli avrà il neonato!

Acidità di stomaco e reflusso sono malesseri tipici della gravidanza e non ci sono ovviamente correlazioni scientifiche con la quantità di capelli che avrà un bambino in testa alla nascita!
Concludiamo con i falsi miti legati alla forma del pancione.

Se la pancia è a punta, è maschio!

O, se ha forma più arrotondata, sarà femmina. La scienza ci dice che non esiste modo per prevedere il sesso del bambino che non sia attraverso strumenti diagnostici, eppure i commenti ai futuri genitori su cosa nascerà si sprecano.
Infine l’ultimo e probabilmente più odiato tra i commenti che si fanno a una mamma e un papà che stanno per accogliere il loro bambino:

Dormi adesso, che poi non dormirai mai più!

Nessuno può conoscere le abitudini di un neonato in anticipo e persino i genitori non possono prevedere come si comporteranno in risposta a determinati stimoli in arrivo dal loro bambino su questioni impellenti come il sonno.
Commentare adducendo alla perenne insonnia dei genitori mette in moto quell’ansia anticipatoria che non fa bene a chi deve prendersi cura di un bambino appena nato. Concentrandosi anche sul proprio benessere psicofisico e sulle questioni logistiche e pratiche della quotidianità.
 

Top