logo sito cav

CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it
Visualizzazioni:
54

Generosità. Benefici e pratiche per allenarla

L’umanità è una specie generosa. Lo raccontano le ricerche, da Berkeley ad Harvard. Ecco quali sono i benefici della generosità.

da www.happinessforfuture.it
@Riproduzione Riservata del 22 aprile 2022

“L’umanità è una specie generosa”, inizia con queste parole una ricerca della Berkeley University sul tema della generosità. Certo non siamo solo generosi, ma questa attitudine prosociale (come viene definita in un secondo momento) comunque ci appartiene e ci ha permesso di costruire reti sociali migliori.

E non solo: alcuni studi sembrano dimostrare che i bambini siano naturalmente disposti alla generosità ed alla condivisione, così come che la generosità (e la conseguente relazione sociale) riduca la mortalità (qui uno studio) e migliori senso di vita ed autostima (meta analisi) nella vita privata e abbassi lo stress ed eviti burnout al lavoro (come riporta anche un interessante articolo su Harvard Business Review).

Cos’è la Generosità

Possiamo trarre una definizione di generosità dal Progetto Scienza della Generosità dell’Università di Notre Dame, che definisce la generosità come:

“la virtù di dare cose buone agli altri liberamente e in abbondanza. … Ciò che dà esattamente la generosità può essere varie cose: denaro, beni, tempo, attenzione, aiuto, incoraggiamento, disponibilità emotiva e altro” (Science of Generosity Initiative, 2012).

Altre definizioni date da ricerche scientifiche sono:

  • un comportamento generale di aiuto, cooperativo, che è definito dal ricercatore di cooperazione dell’Università di Yale David Rand in questo modo: “un individuo paga un costo affinché un altro riceva un beneficio” (Rand & Nowak, 2013);
  • l’altruismo, che ha una definizione particolarmente scivolosa a seconda del punto di osservazione, ma è generalmente visto come “uno stato motivazionale con l’obiettivo finale di aumentare il benessere di un altro” (Batson & Shaw, 1991);
  • un “comportamento prosociale”, che ha anche definizioni diverse ma può essere considerato come “un’ampia categoria di atti che sono definiti da una parte significativa della società e/o dal proprio gruppo sociale come generalmente vantaggiosi per altre persone” (Penner, Dovidio, Piliavin , & Schroeder, 2005).

Etimologia

Generosità non significa solamente saper donare, ma è collegata anche a un concetto che può sembrare un pò d’altri tempi: la nobiltà d’animo. Infatti, generosus deriva da genus, ovvero di buon lignaggio, di nobile animo. Per questo motivo, forse, siamo portati a collegare la generosità con la gentilezza, abitudine che spesso si ha anche negli ambienti di ricerca.

La differenza fondamentale tra gentilezza e generosità, però, è che la gentilezza si riferisce, ad esempio, all’essere d’aiuto agli altri o al pensare ai loro sentimenti, mentre il termine generosità spesso si associa alla volontà di una persona di dare qualcosa a un’altra. Al di là di questa precisazione, queste due qualità sono profondamente connesse tra loro poiché la gentilezza può riferirsi all’essere generosi con qualcuno e l’essere generosi include sempre almeno un po’ di gentilezza.

La Generosità nel sistema Values in Action

La gentilezza e la generosità fanno parte anche dei punti di forza individuati dal VIA (Values in Action) Institute, che li raccoglie sotto alla macro-area (la Virtù) dell’umanità. È possibile scoprire i propri punti di forza rispondendo al questionario VIA character.

Questa Virtù ha a che fare con l’approccio verso le persone e chi possiede il punto di forza della generosità è colui/colei che è in grado capire qual è la cosa giusta da dire o fare per aiutare qualcuno in difficoltà. A volte, tuttavia, queste persone fanno tutto ciò anche a scapito della propria salute (quando il punto di forza va in over-use), investendo negli altri più che in se stessi.

Generosi sì, ma nel modo giusto

Uno degli aspetti importanti cui punta un buon lavoro sui punti di forza è il “golden mean”, il giusto mezzo, ovvero la capacità di evitare le esagerazioni (sovra e sotto-usi dei propri punti di forza). E questo vale anche per la generosità.

Anche se essere generosi aumenta la felicità, bisogna stare attenti a non superare il limite. Essere per troppo tempo a servizio degli altri può portare al burnout, ovvero all’esaurirsi di tutte le nostre risorse, come può confermare chi si dedica agli altri per lavoro. I medici o gli infermieri, ad esempio, sono tra i lavori con più alto rischio di burn out. Per non incorrere in questo rischio bisogna essere capaci di dosare le proprie risorse fisiche ed emotive.

Generosità ed altruismo

La generosità ci rende felici. Lo riportano i risultati di una ricerca a livello mondiale riportata nel libro If you are so smart, why aren’t you happy? del dottor Raj Raghunathan, in cui si è studiato l’effetto di una forma di generosità che possiamo chiamare “altruismo.

Nello studio ha indagato la relazione tra altruismo e il livello di soddisfazione di vita prendendo in considerazione 200,000 campioni distribuiti in 136 Paesi. I risultati hanno riportato che in 120 Paesi su 136 le persone che hanno donato qualcosa hanno riferito un più alto livello di soddisfazione rispetto a chi ha deciso di non donare.

Lo studio ha preso in considerazione anche nazioni considerate povere, dimostrando che l’altruismo rende felice anche chi ha meno possibilità economiche. Il desiderio di mostrarsi altruisti si manifesta anche tra i bambini. Secondo uno studio, i bambini che venivano incoraggiati dagli sperimentatori a donare un dolcetto si mostravano molto più felici rispetto a quelli che non lo facevano. Questo studio dimostra che l’altruismo è una caratteristica innata e non è appreso socialmente.

Perché essere generosi ci rende felici?

Essere generosi con gli altri ci distoglie dai nostri problemi e ci avvicina ai problemi degli altri. Quando doniamo qualcosa a qualcuno abbiamo la sensazione di dispensare abbondanza e questo ci permette di avere una buona visione di noi stessi. L’essere umano, inoltre, grazie al principio di reciprocità, si dimostra gentile e generoso quando gli altri lo sono con lui.

Aiutare gli altri genera gratitudine, espressa ad esempio tramite sorrisi o altri atteggiamenti di benevolenza (e la benevolenza è un fattore in aumento a livello globale, anche secondo il World Happiness Report 2022), e questa gratitudine ricevuta dopo un’azione generosa aumenta i livelli di felicità. Ma ci sono altre ragioni per cui essere generosi ci rende felici. Queste azioni migliorano il nostro stato di salute generale e ci aiutano a costruire relazioni sociali.

Praticare la generosità

Ecco alcune pratiche di generosità che possono essere inserite facilmente nelle relazioni con gli altri, sul lavoro o verso noi stessi.

Spendere soldi per gli altri, invece che per noi stessi, ci rende più felici

Offrire un caffè oppure comprare un regalo ad un amico senza una precisa ragione può renderci più felici. Lo ha dimostrato un esperimento di Harvard: gli studenti che hanno partecipato allo studio e che hanno speso dei soldi per gli altri sono risultati più felici. Secondo i ricercatori, questo accade anche perché spesso sottostimiamo l’impatto dell’approvazione sociale sulla nostra felicità.

L’approvazione sociale attiva in noi alcune parti del cervello che hanno a che fare con il piacere fisico. Ricordati che la generosità non riguarda solamente il denaro, ma si può essere generosi anche donando il proprio tempo o i propri talenti!

Ed i bambini lo sanno bene (e tendenzialmente tendono in modo naturale alla generosità), come riportano questa ricerca e questo articolo (con video) su BusinessInsider.

Altruismo creativo

Questo esercizio di generosità, proposto dal dottor Raj Raghunathan, consiste nel distribuire atti di generosità a persone sconosciute seguendo delle semplici regole che l’autore chiama le tre regole essenziali del dare:

  • contenere (gestire) il costo della donazione, ad esempio, se vuoi distribuire l’acqua ai corridori su un sentiero, assicurati di posizionarti in un punto in cui è probabile che incontrerai un numero sufficiente di corridori;
  • assicurati di utilizzare strategie di miglioramento del valore. Nel contesto di questo esercizio, questo significa: non dimenticare di divertirti. Se non ti stai divertendo a fare l’esercizio, ci sono buone probabilità che non sperimenterai una spinta di felicità;
  • assicurati di vedere l’impatto della tua generosità. Ad esempio, se la tua idea è quella di distribuire cibo ai senzatetto resta con loro a goderti gli effetti del tuo atto.

Aiutare gli altri, anche quando sono sconosciuti, aumenta benessere e salute, il senso di supporto sociale (che è una delle voci fondamentali del World Happiness Report) ed il significato della vita.

Essere generosi nelle relazioni

Una buona pratica di generosità, che permette di migliorare le relazioni che abbiamo con gli altri, potrebbe essere quella di chiedere loro quale sia il gesto di generosità che più apprezzano o potrebbero apprezzare, se lo facessimo.

Tuttavia, anche gli atti spontanei di generosità sono sempre molto apprezzati da tutti. All’interno di una relazione di qualsiasi tipo, al contrario di quello che si può pensare, gli atti più apprezzati sono quelli più semplici e che aiutano l’altro nella sua vita quotidiana. Un esempio semplicissimo: preparare la cena con cura ed amorevolezza, quando l’altro è stanco o non se lo aspetta.

Essere generosi sul lavoro

Essere generosi sul lavoro porta a miglioramenti significativi nella relazione con i colleghi o con i clienti. Questo rende il nostro e il loro lavoro molto più facile. Alcuni atti di generosità che si possono praticare nell’ambiente di lavoro sono, ad esempio:

  • portare una tazza di caffé (soprattutto a quel collega con cui è difficile relazionarsi);
  • offrire il nostro tempo per ascoltare qualcuno che ne ha bisogno.

Essere generosi con la comunità

Offrire atti di generosità, in modo anonimo, alla nostra comunità ci può rendere molto felici. Ad esempio, si può lasciare un caffè sospeso al bar o un libro sospeso il libreria, offrirsi come volontari (ed il volontariato è una delle voci più importanti nelle ricerche sulla generosità) per pulire alcune aree comuni, aiutare i vicini nelle loro faccende domestiche.

Essere generosi con se stessi

Non bisogna, però, dimenticarci di noi. Essere generosi con noi stessi significa anche concederci qualche premio oppure non essere troppo severi nel giudicarsi. Sicuramente, essere generosi verso noi stessi ci renderà più generosi anche con gli altri e viceversa.

Top