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Essere mamma quando i figli crescono, i consigli per affrontare la crisi

di Valeria Pini

E' bene ridisegnare il proprio ruolo in famiglia e evitare i conflitti con i ragazzi. Perché prima o poi le cose cambiano.-

PRIMA sono le regine della casa con il piccolo che le chiama in ogni momento. Chiede aiuto, baci e coccole. E dice in continuazione: "Voglio mamma". Poi tutto cambia. La gestione dei figli diventa meno difficile da un punto di vista fisico, perché non è più necessario accudirli in ogni momento, ma i rapporti si complicano. E' tempo di liti e contestazioni. Ogni cosa che fa il genitore è sbagliata. Incominciano le tensioni e quelle frasi: "Che c'è? Lasciami in pace". E molte genitrici si sentono, svuotate, sole. Vanno in crisi.

• L'ADOLESCENZA DEI FIGLI
Il periodo più critico è senz'altro l'adolescenza che oggi tende a protrarsi a lungo. I teenager tendono a respingere le figure genitoriali e gli scontri si moltiplicano. "Per gli adolescenti il distacco dai genitori rappresenta una fase indispensabile e preziosa del loro sviluppo personale - spiega Francesco Cropsichiatra del dipartimento di Salute Mentale, Viterbo - . Questo distacco può assumere a volte l’aspetto di un rifiuto, anche violento, soprattutto se il legame instaurato durante l’infanzia è molto profondo. Anche se teoricamente il ruolo dei genitori dovrebbe essere solo quello di accudire e proteggere i figli, rappresentando per loro una base sicura da cui partire per trovare il proprio posto nel mondo, è umano cercare nei figli anche riconoscenza, sostegno e consolazione". E' dunque fondamentale che i ragazzini si stacchino dalla famiglia per poter diventare individui autonomi" "Il loro desiderio di indipendenza non è però un segno di ingratitudine, ma è l’espressione dello spirito vitale che li anima e li spinge a trovare la propria strada e la propria realizzazione. La sicurezza e l’indipendenza emotiva dei figli sono in realtà la miglior prova del buon lavoro fatto dai genitori".

• UN DISTACCO NECESSARIO
Un distacco necessario che però può destabilizzare le donne che fino a poco prima si sono impegnate al 100% con i bambini e che rischiano di andare in crisi. In  questo periodo è bene riprendere in mano i propri interessi e ritrovare il partner. Forse è tempo di rallentare, perché oggi alle madri si chiede troppo. "La tradizionale consacrazione della donna alla famiglia implicava la rinuncia alla realizzazione lavorativa e all’indipendenza economica. Oggi tutto è diverso, ma anche il dover essere competitive sul lavoro mantenendo la propria centralità negli affetti familiari è causa di un notevole stress - aggiunge Cro - . Poiché nei fatti, anche in presenza di un partner molto collaborativo, la figura di attaccamento principale è quasi sempre la mamma, anche rinunciare a questa centralità per valorizzare la propria carriera può essere doloroso. Per le donne la scelta è sempre difficile, e per questo tendono a sovraccaricarsi cercando di realizzarsi al meglio sia nella sfera familiare che in quella lavorativa. In questo senso forse oggi si chiede troppo alle donne". 

LA MENOPAUSA
L'adolescenza dei figli e la loro crescita rappresenta quindi un momento delicato. Forse ancora di più in una società come la nostra in cui si tende a procreare tardi e in cui questa fase avviene durante la menopausa della madre. E ci si trova così ad affrontare due cambiamenti importanti, rischiando una crisi profonda. "La percezione, anche simbolica, del tempo che passa può associarsi a sentimenti di malinconia. Un’attenzione consapevole alle emozioni che proviamo può aiutarci a non confondere il nostro mondo interno con l’esterno, proiettando così sugli altri le nostre insoddisfazioni. Quando poi gli adolescenti ci sfidano dovremmo riuscire a pensare che le reazioni, anche intense, che provocano in noi sono solo un riflesso delle tempeste emotive che loro stanno attraversando". Ma quando migliorano le cose? "Raggiunta la prima età adulta il dialogo con i figli in genere ridiventa più facile, perché i punti di vista si avvicinano - conclude Cro -. Per questo è consigliabile esercitare la pazienza e non lasciarsi travolgere dalla violenza del conflitto, infliggendosi a vicenda delle ferite che talvolta possono lasciare distanze profonde". 

da www.larepubblica.it

@Riproduzione Riservata del 12 maggio 2018

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