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Endometriosi: con la saliva si può fare una diagnosi precoce

di Metella Ronconi

Metella Ronconi

da www.bimbisaniebelli.it
@Riproduzione Riservata de 27 gennaio 2021

Un nuovo test sulla saliva in fase di sviluppo potrebbe rivelare la malattia già nel suo stadio iniziale ed evitare che l’endometriosi venga diagnosticata con anni di ritardo, come avviene ancora oggi.-

Endometriosi: con la saliva si può fare una diagnosi precoce

L’endometriosi, ovvero la presenza di endometrio (mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina), all’esterno dell’utero, colpisce moltissime donne in Italia e nel mondo, provocando dolori anche devastanti. In Italia sono circa 3 milioni le donne che ne soffrono ma la cifra è sottostimata. Un nuovo test potrebbe però favorire la diagnosi precoce.

Una malattia che causa grandi sofferenze

L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte e spesso in grado di incidere pesantemente sulla vita familiare, sociale e lavorativa. Ma la ricerca, sul fronte diagnostico, sta facendo progressi. È in fase di sviluppo un test che potrebbe svelare la malattia nel suo stadio iniziale, permettendo di accorciare le sofferenze e restituire alle donne una migliore qualità della vita prima che la patologia si aggravi. Se, infatti, a oggi in presenza di sintomi sospetti, il protocollo prevede molteplici esami, al termine dei quali non è detto che si arrivi a una diagnosi certa, il nuovo strumento potrebbe rilevare l’endometriosi attraverso il prelievo di un semplice campione di saliva, in modo veloce e non invasivo. 

Un nuovo test per la diagnosi precoce

Il test diagnostico su saliva, oggetto di brevetto italiano ed europeo della Fondazione Italiana Endometriosi, rappresenta una novità assoluta. Oggi sulla diagnosi di endometriosi a livello globale grava un ritardo medio di 8-9 anni: i sintomi spesso vengono confusi e sottovalutati, la paziente viene sottoposta a visite ginecologiche, risonanze magnetiche, ecografia, esami del sangue per la ricerca di marcatori che hanno, purtroppo, una scarsa attendibilità e la malattia, se e quando viene scoperta, è spesso in fase conclamata. Secondo il professor Pietro Giulio Signorile, inventore del test, questo sarà in grado di intercettarla in una fase iniziale e assicurare alle donne trattamenti precoci con risultati migliori.

Una proteina alterata

Secondo Signorile, nei campioni di saliva di donne affette da endometriosi si rilevano valori alterati della proteina Za2G (Zinc-Alpha 2 Glycoprotein), il marker più specifico per la patologia, e del Complemento C3 e dell’Albumina (HSA). I dati preliminari confermano la possibilità di poter industrializzare almeno i primi due marcatori. Questi risultati incoraggiano a proseguire nella ricerca e sviluppo per far sì che il test possa diventare accessibile a tutte le donne affette da endometriosi o che ne abbiano anche solo il sospetto.

Da sapere!

La diagnosi precoce per questa patologia è importantissima perché l’endometriosi progredisce nel tempo e i sintomi si intensificano fino a cronicizzarsi. Dolori pelvici, anche devastanti, stanchezza fisica cronica, dolori nei rapporti sessuali; il 40% delle donne affette da endometriosi ha problemi nel procreare.

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