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DON MAZZI: "È PASQUA E SEMBRA TRIONFARE LA MORTE, MA VI RACCONTO IL MIO SOGNO DI RESURREZIONE"

da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 29 marzo 2021

Sono un vecchietto, vorrei arrampicarmi su un ulivo che arriva al cielo, ma preferisco i piedi per terra: non permettiamo che vinca il pessimismo. Devono risorgere gli anziani, i fragili, ma anche gli adolescenti. Riapriamo la scuola almeno fino alla terza media.-


Nel pieno della tragedia, con Cristo morto nel modo in cui è morto, con gli apostoli spaventati e rinchiusi nel cenacolo “Vi fu un gran terremoto e un angelo del Signore, dice Matteo, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si mise a sedere su di essa”. Quando tutto sembrava finito e distrutto, una pietra rotolata, e una donna di primo mattino, riportarono nel mondo l’annuncio che è stata vinta la morte! In toni diversi, ma non meno drammatici noi, gente del mondo, stiamo assistendo alla vittoria della morte.
Ogni sera, aspettiamo il telegiornale per sapere quanti sono i morti. Pare però che oltre ai morti raccontati dai telegiornali, ci siano i vivi che vivono da sopravvissuti e spaventati, più o meno come gli apostoli, chiusi dentro le case aspettando che un angelo (in questo caso lo “spirito” arriva sotto forma di vaccino) riapra le porte e annunci la liberazione.
Ho fatto un sogno e ho visto il mondo trasformarsi in un ulivo, che arrivava fino al cielo e un gruppo di vecchi che tentavano di scalarlo. Inutile dirvi che tra i primi, quelli più vicini al cielo c’ero anch’io. Ripensandoci bene, dopo, mi sono domandato cosa voleva dire essere lassù. Alla mia età, preferisco camminare per terra. Il cielo sa aspettare, la terra adesso, invece, non può aspettare. Soprattutto i giovani.
Dopo la Pasqua, apriremo le scuole che ospiteranno i ragazzi fino alla prima media. Vorrei, invece che il Governo allargasse almeno fino alla terza media, perché sono i preadolescenti e gli adolescenti che hanno fisiologicamente e psicologicamente estremo bisogno di liberazione. Scrive Renato Borgatti, direttore del reparto di psichiatria infantile della fondazione Mondino di Pavia: “Fermarsi alla prima media, vuol dire non aver ancora ben compreso il problema degli adolescenti. È vitale e non più procrastinabile la frequenza degli istituti per loro. Hanno bisogno di uscire dal nucleo famigliare, confrontarsi con i coetanei e trovare adulti che siano validi educatori. Lo richiede il loro percorso evolutivo, che viceversa viene tarpato, interrotto”. Quest’anno a Pasqua devono risorgere i vecchietti, i fragili, i bambini. Secondo me devono risorgere anche gli adolescenti. Pensiamoci e facciamo presto ad intervenire. Serve un piano di salvezza educativa!

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