Coronavirus, provincia di Pavia: i contagiati sono una trentina. Chiusi al pubblico i reparti di Medicina a Voghera e Broni-Stradella. Il punto su ricoveri, divieti, limitazioni
Aggiornamento ore 19.30, martedì 25 febbraio
Contagiati. Aumentano i casi di contagio da coronavirus in provincia di Pavia. In tutto sarebbero una trentina: non è possibile fornire un numero preciso in una situazione in continua evoluzione e senza avere dati ufficiali in tempo reale dal policlinico San Matteo, che oggi non ne fornisce direttamente alla stampa ma solo alla Regione.
Nel pomeriggio di martedì gli ultimi accertamenti hanno indotto gli ospedali di Voghera (dove è risultata positiva una dottoressa) e di Broni-Stradella (dove sono risultati positiva una paziente e una ex paziente) a chiudere gli accessi al pubblico ai reparti di Medicina. Nel corso della giornata sono stati sottoposti all'esame del tampone medici, personali e pazienti.
I casi di cui siamo a conoscenza con certezza si sono registrati a Pieve Porto Morone (sono quattro, due medici e due loro pazienti), Badia Pavese (altri due pazienti dei medici di Pieve), Pavia (cinque casi finora, due uomini e tre donne, una è un medico dell'ospedale di Codogno), Zavattarello (due casi, quello nuovo è un dipendente di Banca Mediolanum di Basiglio), Ponte Nizza (due casi), Santa Cristina, Garlasco, Voghera (due, una è la dottoressa dell'ospedale), Stradella (quattro casi, una è una maestra d'asilo, come confermato da un comunicato del sindaco: è a casa in isolamento), Bastida Pancarana.
Ricoverati. Oltre ai pazienti meno gravi ricoverati a Malattie infettive (attualmente 16), al San Matteo ci sono cinque casi molto gravi trattati in Rianimazione. I pazienti, che sono in condizioni stabili, provengono tutti da altre province (due sono di Codogno, compreso il "paziente 1", uno di Melegnano, uno di Sesto Cremonese e uno di Cremona).
Lombardia. Dei 240 contagiati da coronavirus in Lombardia, i ricoverati attualmente in terapia intensiva sono 21, mentre 77 sono ricoverati in altri reparti. Il 55% delle persone sono a casa senza sintomi. I decessi finora avvenuti riguardano pazienti con un quadro clinico già complicato. 1.800 i tamponi eseguiti.
Scuole. Sono sospese lezioni e gite per tutta la settimana fino all'1 marzo. L'ordinanza riguarda circa 70mila studenti (63mila delle scuole pubblica, 7mila delle paritarie) della provincia di Pavia dai nidi fino alle superiori.
Università. Per i 23mila studenti dell'ateneo pavese sono sospese fino all'1 marzo attività didattiche (lezioni e seminari), esami, conferenze, prove di concorso. Chiusi gli spazi di studio, biblioteche aperte solo per prestiti e restituzioni. I dipendenti (tranne quelli residenti nelle zone rosse) devono recarsi normalmente al lavoro. Deroga concessa (salvo residenti in zona rossa) ad assegnisti, borsisti, dottorandi, laureandi.
Unitre. Attività sospese anche per i quasi 1.700 iscritti all'Università delle Terza età di Pavia.
Cultura e tempo libero. Attività sospese in cinema, teatri e musei. Annullati tutti gli eventi pubblici programmati fino all'1 marzo, comprese le presentazioni nelle librerie (aperte, ma senza eventi). Sospeso anche il nostro calendario di eventi riservato alla community "Noi Provincia Pavese".
Sport. Sospese tutte le attività che comprendano assembramento in luoghi pubblici, o privati aperti al pubblico. Chiusi dunque tutti gli impianti sportivi e stop alle attività previste al loro interno, sospesi i campionati.
Messe. Sospese le celebrazioni e chiusi gli oratori, ammessi solo parenti stretti ai funerali. Le diocesi di Pavia, Vigevano e Tortona si sono adeguate alle disposizioni dell'ordinanza regionale. Sospese tutte le attività che prevedono aggregazioni.