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Assegno sociale 2021: cos’è e come ottenerlo? Requisiti, importo e domanda INPS

di Anna Maria D'Andrea
da www.money.it/assegno-sociale-requisiti-importo-domanda-INPS
@Riproduziomne Riservata del 25 gennaio 2o21

L’assegno sociale è una prestazione economica riconosciuta dall’INPS ai soggetti che rispettano determinati requisiti. Facciamo il punto sui beneficiari, sull’importo riconosciuto nel 2021 e sulle regole per poter presentare domanda.-

Assegno sociale 2021: cos'è e come ottenerlo? Requisiti, importo e domanda INPS
Assegno sociale 2021: cos’è e a chi spetta? Facciamo il punto sui requisiti e sulle regole per presentare domanda INPS.
L’assegno sociale, prestazione economica di natura assistenziale, ha sostituito la pensione sociale a partire dal 1996. Ad averne diritto sono i cittadini e gli stranieri in difficoltà economica, e nel rispetto del requisito anagrafico.
Per fare domanda per l’assegno sociale 2021, è necessario aver compiuto almeno 67 anni di età.
L’importo dell’assegno sociale è erogato in misura fissa per 13 mesi, previa presentazione di una domanda all’INPS. L’importo massimo riconosciuto per il 2021 è pari a 460,28 euro ed il calcolo viene effettuato in base alla situazione reddituale del richiedente.
In alcuni casi all’importo riconosciuto vengono aggiunte le cosiddette maggiorazioni sociali: nel rispetto di determinati limiti di reddito e requisiti anagrafici si può quindi contare su un aumento dell’assegno sociale.
Dopo le opportune premesse, vediamo di seguito quali sono i requisiti e le istruzioni per richiedere l’assegno sociale nel 2021 e qual è l’importo riconosciuto dall’INPS a chi presenta domanda.

Assegno sociale 2021: i requisiti per fare domanda INPS

Per richiedere l’assegno sociale 2021, la prestazione economica INPS conosciuta anche come pensione sociale, bisogna innanzitutto rispettare alcuni specifici requisiti, ovvero:

  • età, pari almeno a 67 anni;
  • cittadinanza (italiana o comunitaria);
  • residenza effettiva e dimora abituale in Italia;
  • requisiti reddituali (cittadini sprovvisti di reddito o con reddito inferiore ai limiti stabiliti dalla legge).

Per quanto riguarda i requisiti di reddito, possono presentare domanda e ricevere l’assegno sociale nel 2021 tutti i cittadini con reddito non superiore a 5.983,64 euro euro annui se non coniugati o 11.967,28 euro se coniugati.
Possono presentare domanda anche i cittadini comunitari ed extra-comunitari titolari di carta di soggiorno e i residenti in Italia in via continuativa da almeno 10 anni.
L’assegno sociale resta, come la pensione sociale, una prestazione di carattere assistenziale erogata dall’INPS in favore dei cittadini che versano in condizioni economiche disagiate e prescinde dal versamento dei contributi.
Ogni anno vengono controllati i requisiti del beneficiario, per valutare se si ha o meno diritto alla prosecuzione dell’erogazione.

Importo assegno sociale 2021

L’importo massimo dell’assegno sociale erogato nel 2020 è di 460,28 euro e la prestazione è riconosciuta per 13 mensilità.
Hanno diritto all’assegno sociale in misura intera:

  • i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito;
  • i soggetti coniugati che abbiano un reddito familiare inferiore all’ammontare annuo dell’assegno.

Hanno diritto all’assegno o pensione sociale in misura ridotta:

  • i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno;
  • i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Maggiorazione importo assegno sociale: chi ha diritto all’aumento

All’importo base dell’assegno sociale si aggiungono, in alcuni casi, le cosiddette maggiorazioni sociali.
Si tratta di due distinte tipologie di aumento, una disciplinata dalla legge n. 388/2000 e l’altra, l’incremento al milione, dalla legge n. 448/2001.
La maggiorazione di cui all’articolo 70, comma 1 della legge n. 388/2000, è pari ad un importo di 12,92 euro al mese.
L’importo, riconosciuto in quota fissa e non soggetto a perequazione, viene corrisposto ai beneficiari della prestazione che percepiscono un reddito annuo inferiore a 6.145,75 euro. Accanto al reddito personale, per i soggetti coniugati viene considerato anche il reddito coniugale, che non dovrà essere superiore a 12.841,666 euro per il 2021.
Come sopra anticipato esiste poi una seconda tipologia di maggiorazione, il meglio noto incremento al milione. A partire dal 2002, i soggetti con almeno 70 anni di età e che non superino determinati limiti di reddito, hanno diritto all’aumento della maggiorazione di base, che può arrivare ad un massimo di 191,46 euro al mese.

Ricordiamo inoltre che in merito al requisito anagrafico di 70 anni previsto per il riconoscimento dell’incremento al milione, i pensionati con contributi versati presso qualsiasi fondo o gestione hanno diritto alla riduzione di un anno, e fino ad un massimo di cinque anni, per ogni cinque anni di contributi versati.

Assegno sociale 2021: redditi utili per calcolare il rispetto dei requisiti

Ai fini del calcolo della sussistenza dei requisiti per presentare domanda di assegno sociale, rientrano nel reddito utile:

  • redditi assoggettabili all’Irpef, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
  • redditi esenti da imposta;
  • redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • redditi soggetti ad imposta sostitutiva (interessi postali e bancari; interessi dei BOT,CCT e di ogni altro titolo di Stato; interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni; etc.);
  • redditi di terreni e fabbricati;
  • pensioni di guerra;
  • rendite vitalizie erogate dall’Inail;
  • pensioni dirette erogate da Stati esteri;
  • pensioni ed assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili, ai sordi;
  • assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.

Al contrario, non vengono presi in considerazione per il calcolo del reddito utile:

  • i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
  • il reddito della casa di abitazione;
  • le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915/1918;
  • arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.

Alla formazione del reddito utile (considerato al netto dell’imposizione fiscale e contributiva) concorrono quindi i redditi di qualsiasi altra natura, come i redditi derivanti da retribuzioni percepite per lavoro, le rendite agrarie e da fabbricati, le pensioni, ovvero tutti i redditi assoggettabili all’IRPEF.
Gli stessi redditi vengono valutati anche al fine di accedere alle maggiorazioni sociali di cui sopra.

Assegno sociale 2021: come fare domanda

La domanda per richiedere l’assegno sociale nel 2021 può essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica, attraverso i seguenti canali:

  • sito web dell’INPS (accesso con PIN dispositivo, SPID, CIE o CNS);
  • contact center (803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico);
  • patronati e intermediari dell’INPS.

Nella domanda per richiedere la pensione sociale bisogna inserire i seguenti documenti:

  • l’autocertificazione dei dati personali;
  • la dichiarazione della situazione reddituale;
  • la dichiarazione di responsabilità riguardo eventuale ricovero in istituto con retta a carico dello Stato.

In caso di ricovero infatti l’assegno viene ridotto:

  • del 50% se la retta è a totale carico dello Stato;
  • del 25% se la retta è pagata dall’interessato o dai familiari ed è di un importo inferiore alla metà dell’assegno sociale;
  • nessuna diminuzione se la retta comporta una spesa superiore al 50% dell’assegno.

Se la domanda di assegno o pensione sociale viene rigettata, è possibile fare ricorso al Comitato provinciale dell’INPS entro 90 giorni dalla data di ricezione della comunicazione di rigetto.

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