La dott.ssa Maura Manca ne ha parlato a La Vita in Diretta su Rai 1, il 4 gennaio 2019

Gli anni dell’adolescenza si configurano come gli anni della sperimentazione di sé, di un’incertezza di fondo, durante i quali non è sempre chiaro chi si è, che cosa si vuole, che cosa piace, in che cosa si crede e soprattutto quale sia la propria meta. 

La consapevolezza che l’infanzia sia finita crea da una parte la voglia di crescere e diventare grandi, dall’altra un senso di pressione e di timore. L’adolescenza termina quando è ben chiaro chi si è, dove si vuole andare e quando si è pronti a costruire rapporti stabili e significativi, anche con se stessi.

Il problema è che ormai la fase adolescenziale si sta sempre più allungando, complici i cambiamenti socio-economici, il ritardo nell’ingresso nel mondo del lavoro, ma non solo.

In tutto questo è cambiato anche il rapporto tra genitori e figli. In una fase di trasformazione, come quella dell’adolescenza, i figli crescono e, in qualche modo, costringono i genitori a stare al passo, modificare i loro comportamenti, cambiare strategie. Non è per niente semplice reggere alle sfide di bambini e ragazzi, ma non bisogna dimenticare che in realtà hanno ancora molto bisogno di mamma e papà e del loro supporto per crescere e diventare autonomi.

È sempre difficile per i genitori districarsi tra le richieste dei figli, che cercano di ottenere maggiore libertà e la necessità di guidarli e contenere, quando necessario, quella voglia di sperimentarsi al di fuori di ogni controllo adulto.

Non esiste certo un manuale d’istruzioni, non c’è una formula magica e ciò che funziona in una situazione potrebbe non funzionare in un’altra.

Quando termina l’adolescenza? Cosa influisce sull’essere eterni Peter Pan? In che modo è cambiato il rapporto genitore-figlio? Come trovare quel punto di incontro con i ragazzi? Come trovare un equilibrio e riuscire ad essere autorevoli?

da www.adolescienza.it
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