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VARZI 15/11/2019: Parte dalla Valle Staffora il progetto sperimentale della Telemedicina dell’Asst. Squadre di operatori dotate di “kit” faranno gli esami ai pazienti e li invieranno per il referto ai medici specialisti che sono in Ospedale

da www.vogheranews.it
@Riproduzione Riservata del 15 novembre 2019

VARZI – Nei giorni scorsi l’Azienda Socio sanitaria Territoriale della provincia di Pavia ha inaugurato, nel comune di Bressana Bottarone, un cosiddetto servizio di prossimità, ossia la possibilità per i pazienti, in particolare quelli più deboli e con difficoltà di movimento, di ottenere servizi propri dell’ospedale (come ritirare referti e verbali di pronto soccorso, consultare ricette, effettuare la scelta/revoca del medico di base, gestire prenotazioni per esami e visite specialistiche ecc) direttamente nel comune di residenza, senza doversi per forza recare presso un ospedale o un’altra struttura sanitaria.

Un progetto, quello offerto dall’Asst, come si può immaginare, dalla doppia valenza: servizio in più per il cittadino, che non deve più muoversi; ma anche risparmio per l’intera organizzazione sanitaria, la quale può offrire certi servizi senza utilizzare direttamente il proprio personale ma usufruendo di quello, esterno e formato (come ad esempio accade nel comune di Bressana, dove sono i volontari dell’Auser a fare da intermediari, via computer, con gli uffici amministrativi delle strutture sanitarie pavesi).
Ebbene, procedendo in questa medesima direzione, l’Asst ha pensato di attivare la stessa ratio anche per alcuni servizi più prettamente sanitari, dando così vita ad un progetto di Telemedicina.
Il progetto, in via del tutto sperimentale, partirà dalla Valle Staffora e avrà come epicentro Varzi.
“E’ fuori discussione che non siamo in un periodo in cui le risorse abbondano, per questo stiamo cercando di utilizzare quel poco che abbiamo nel migliore dei modi – spiega il direttore generale Michele Brait -. Iniziative come quella di Bressana vanno in questa direzione: cioè di fare sistema tutti insieme per cercare di fornire nuovi servizi e servizi sempre più di prossimità alla popolazione.”
“In questa ottica – prosegue Brait – l’ambito del trasferimento delle persone verso le strutture sanitarie per effettuare esami clinici è uno di quelli su cui ci stiamo applicando di più, e, così come fatto a Bressana, stiamo cercando di risolvere le relative problematiche utilizzando la tecnologia.”
Il riferimento del DG dell’Asst è a tutti quegli esami, dall’elettrocardiogramma, alla misura del glucosio, ad altri ancora, che possono essere eseguiti tranquillamente da personale adeguatamente addestrato ma al di fuori dei presidi ospedalieri.
“Nella comunità montana dell’Oltrepo pavese – precisa Brait -, a breve partirà un progetto di telemedicina che si svilupperà attraverso l’utilizzo di “kit”, cioè di macchinette molto semplici, certificate e sicure, con le quali, andando a casa del paziente, oppure con il paziente che si reca in determinati luoghi attrezzati, si potranno fare elettrocardiogrammi e altri esami ancora. Gli esiti poi – aggiunge Brait – verranno trasmessi allo specialista, che si trova in ospedale: il quale li riceverà, li referterà e poi li invierà al medico di base e tramite suo al paziente… che perciò non si dovrà più spostarsi.”
Questa la strada che l’Asst sta cercando di percorrere. Una strada che dovrebbe portare ad offrire gli utenti gli stessi servizi sanitari, o anche maggiori servizi, ma a costi ridotti rispetto alle modalità ‘tradizionale’.
“La Telemedicina – conferma Brait – consente di erogare servizi di prossimità utilizzando strumenti che non costano tantissimo… anche se un certo investimento iniziale lo contemplano sempre. Costi che, se confrontati con i costi sociali degli spostamenti, con l’inquinamento, con il costo della benzina e con il tempo perso, rendono la Telemedicina conveniente per tutti”.
Il modello che l’Asst utilizzerà a Varzi e in Valle Staffora, come detto, è un fase sperimentale, l’idea comunque è quella di formare squadre che vadano al domicilio del paziente (oppure che ricevano la persona in punti qualificati del Comune: ambulatori medici, sedi di associazioni convenzionate ecc) dove eseguiranno gli esami necessari.

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